Portare la banda larga a tutti gli Europei in soli 10 anni, con investimenti pubblici e (soprattutto) privati. Il Pacchetto telecom dell’Ue
Portare, entro 10 anni, la banda larga a tutti gli europei. È questo, come racconta il Financial Times anticipando le linee guida del ‘Pacchetto telecom’, l’ambizioso obiettivo dell’Europa: entro il prossimo decennio, tutte le case del vecchio continente dovranno aver accesso alla banda larga e tutte le scuole e le imprese dovranno vantare velocità internet di Gigabit.
Banda larga in Europa, come raggiungere gli obiettivi?
Il Pacchetto telecom che dovrà esser reso pubblico nelle prossime settimane, è davvero ambizioso. Raggiungere gli obiettivi, diciamocelo, non sarà certo semplice e serviranno sia risorse economiche pubbliche, sia private (proprio come il piano italiano in tema). È per questo che l’Ue non solo inviterà le principali aziende di Tlc ad investire, ma ridefinirà anche le regole degli aiuti di Stato, per stimolare gli investimenti pubblici.

Europa e banda larga: lavori in corso
Sono diversi i paesi che hanno già avviato i progetti per l’installazione della banda larga. In Italia Enel Open Fiber e Telecom si danno sfida per cablare le città più redditizie, mentre proprio l’Ue, qualche settimana fa, ha approvato il piano e i bandi per la realizzazione della rete in fibra in tutte quelle zone definite e fallimento (C e D).
In questi giorni, l’Ue è anche chiamata a dare il suo assenso al progetto di Deutsche Telekom per l’upgrade delle sue reti in rame, che dovrebbero garantire l’accesso ad un internet fino a 100 Mbps. La questione, però, è delicata e non è detto che il progetto riceva il via libera, dal momento che le telco rivali lamentando che sarà più difficile e costoso per le altre aziende accedere alla rete dell’incumbent.






