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Banda Ultra Larga: al via i bandi per zone C e D

La Commissione Europea ha dato il suo Ok al Piano Banda Ultra Larga dell’Italia per le zone bianche, a fallimento di mercato. Al via i Bandi Il piano Banda Ultra Larga a del Governo, per portare la fibra ottica nelle zone bianche, ha ottenuto il tanto atteso via libera dell’Europa. La Commissione Europea ritiene che il…

La Commissione Europea ha dato il suo Ok al Piano Banda Ultra Larga dell’Italia per le zone bianche, a fallimento di mercato. Al via i Bandi

Il piano Banda Ultra Larga a del Governo, per portare la fibra ottica nelle zone bianche, ha ottenuto il tanto atteso via libera dell’Europa. La Commissione Europea ritiene che il piano, che mette sul piatto 3,5 miliardi di euro subito disponibili per costruire una rete pubblica nazionale in fibra, “è in linea con le normative dell’Unione europea” sugli aiuti di Stato ed è “in linea con gli obiettivi del mercato unico digitale” , si legge sul comunicato diffuso dalla Commissione.

I bandi pubblicati a giugno potranno proseguire, senza ulteriori problemi. In ballo ci sono subito ben 1,4 miliardi di euro per coprire 6,5 milioni di cittadini entro il 2020, in sei regioni (Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto). A breve dovrebbero essere pubblicati altri bandi per le restanti regioni. I vincitori dei rispettivi bandi saranno chiamati a costruire e a gestire (in concessione per 20 anni) la rete di telecomunicazioni, che resterà pubblica, dal momento che i fondi impiegati per la sua costruzione sono pubblici.

Le zone bianche in questione sono quelle ritenute a fallimento di mercato, le C e D, dove gli operatori privati non avevano alcuna intenzione di investire (più spesa che guadagno). Era necessario un intervento pubblico, dunque, che potesse accelerare lo sviluppo della fibra in tali zone, rinviato già troppo tempo.

L’ok della Commissione Europea ora potrebbe dare una nuova spinta al progetto nazionale sulla Banda Ultra Larga , ma i bandi sono ancora in fase di “pre-qualifica” , ed è difficile dire se al 2020 la fibra ottica sarà stata posata. Se tutto dovesse procedere, però, come previsto, la connessione internet super veloce arriverà prima nelle zone a fallimento di mercato che in quelle considerate di seri “B”, ovvero quelle in cui i privati vogliono investire ma con una tecnologia più economica (fibra ottica fino agli armadi invece che fino alle case). Serviranno dunque dei bandi per gestire queste aree fino alle case.

Nelle zone di serie A, invece, gli operatori forniranno la fibra fin dentro le case.

banda ultra larga

Banda Ultra Larga : il punto della situazione

La fibra copre in Italia, 1.110 (il 14% del territorio). Lo sostiene un rapporto di Ernst e Young, in cui, con grande sorpresa, si evidenzia che la regione con più fibra ottica sia la Campania (copre il 40% dei Comuni), mentre quella meno attrezzata per le connessioni internet superveloci sia l’Abruzzo, dove il servizio è disponibile soltanto nel 2% dei Comuni. La strada per raggiungere gli obiettivi fissati dall’agenda Europea è ancora tanta. In tema di fibra l’Italia deve lavorare davvero tanto se intende raggiungere entro il 2020 l’85% della popolazione con velocità di connessione di 100 mbps e il restante 15% come minimo con i 30 mbps.

La Campania conta ben 221 Comuni in cui la copertura a banda larga supera il 5% della popolazione. Segue la Calabria, con 142 comuni pari al 35% del totale e la Toscana, con 86 Comuni, il 30% del totale. La Lombardia, al terzo posto per numero di comuni raggiunti, si attesta a 136.

Se si fa riferimento, invece, alla popolazione raggiunta (e non solo dunque alla disponibilità di struttura), si evidenzia che più della metà degli italiani non sono raggiunti dalla fibra. La classifica è guidata anche in questo caso dalla Campania, con il 74% della popolazione raggiunta, seguita dal Lazio con il 65% e dalla Liguria con il 59%. Maglia nera di nuovo l’Abruzzo con il 20% e Marche e Valle D’Aosta con il 44%.

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