Interpretare il pianto di un neonato non è sempre facile e colmare la solitudine nemmeno. Ecco quindi che l’intelligenza artificiale (IA) – a suo modo – prova a dare un contributo. Una recente app afferma di riuscire a capire e tradurre i lamenti dei bambini e Tong Tong, una bambina umanoide, si propone per fare compagnia.
L’APP CHE TRADUCE IL PIANTO DEI BAMBINI
Si chiama Nanni AI e si autodefinisce “Il più avanzato traduttore IA per il pianto dei bambini!”. È un’app sostenuta dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), dal Massachusetts Institute of Technology (Mit), da Google, dalla McGill University e dall’istituto canadese per l’IA Mila.
“Il pianto è il primo e unico linguaggio del vostro bambino e Nanni AI è qui per aiutarvi a capirlo!”. È lo slogan sul loro sito, dove compaiono anche recensioni di genitori entusiasti che raccomandano l’app.
Nanni AI, oltre a tradurre il pianto dei più piccoli, dispensa consigli immediati per calmarli, invia una notifica su eventuali grida insolite e consente agli utenti di lasciare foto e appunti per sé e per gli operatori sanitari. Annuncia inoltre che è in arrivo anche una funzione per prevedere e ottimizzare il sonno del bambino.
TONG TONG, UNA BAMBINA UMANOIDE
Se a tranquillizzare i neonati promette di pensarci Nanni AI, l’intelligenza artificiale si è spinta ben oltre e in Cina, dove i bambini veri sono sempre meno (come nel resto del mondo), ne genera di virtuali.
Tong Tong, che significa appunto ‘bambina’, ha circa 3-4 anni e lo scorso gennaio è stata presentata pubblicamente in occasione della Frontiers of General Artificial Intelligence Technology Exhibition di Pechino da un pluripremiato scienziato cinese che ha lasciato gli Stati Uniti per tornare in patria.
COSA SA FARE
“La fantascienza è diventata realtà”, scrive South China Morning Post (Scmp). Sviluppata da scienziati cinesi, Tong Tong è in grado di assegnarsi dei compiti, di imparare autonomamente e di esplorare l’ambiente circostante.
Durante la sua presentazione, racconta l’articolo, il pubblico poteva interagire con lei e se era stata programmata per tenere in ordine il luogo in cui si trovava, aggiustava per esempio da sola una cornice storta. Se questa era troppo alta, trovava uno sgabello per raggiungerla e raddrizzarla senza l’aiuto di un umano. Oppure, se qualcuno avesse versato del latte, avrebbe trovato un asciugamano e l’avrebbe pulito da sola.
Oltre alla compagnia che può fare ad anziani e persone sole – il fenomeno della solitudine accomuna già molti Paesi e l’Asia è tra i più colpiti -, la bambina umanoide ha anche il potenziale per trovare applicazioni nella domotica, nella sanità e nell’educazione.
NON SOLO FACCENDE DI CASA
Ma Tong Tong non è solo un’utile aiutante, secondo gli esperti. L’Istituto di intelligenza artificiale generale di Pechino (Bigai) afferma che “ha la sua gioia, la sua rabbia e il suo dolore”. Insomma, ha anche un “cuore” e prova dei sentimenti come una bambina in carne e ossa e come tale, per i suoi creatori, attraverso l’esplorazione e l’interazione umana, può migliorare continuamente le sue capacità, le sue conoscenze e i suoi valori.
Di lei dicono anche che è “un’IA in grado di discernere, progressivamente e attraverso l’apprendimento, il bene e il male” e che “apprende il concetto di ‘buon senso’ grazie all’interazione con gli umani”.
#Curiosità #prototipo #AI #TongTong: Il Futuro della Companionship, in un mondo senza figli, viene dalla Cina. E un prototipo umanoide progettato per offrire compagnia agli anziani o ai genitori senza figli TongTong è una "bambina" virtuale progettata dal Bigai (Beijing… pic.twitter.com/mgFOzUDE75
— Maker Faire Rome – The European Edition (@MakerFaireRome) April 23, 2024
IN CHE DIREZIONE FAR PROGREDIRE L’IA
Come appreso da OpenAI e Meta, il vero salto di qualità che l’intelligenza artificiale deve fare sta nel ragionamento e nella pianificazione, due caratteristiche umane che permetterebbero all’IA di completare sequenze di compiti correlati e di prevedere le conseguenze delle loro azioni.
Anche per un ricercatore citato dal Scmp, “un aspetto fondamentale dell’intelligenza generale è avere un senso comune fisico e sociale simile a quello degli esseri umani. Guidata dai propri valori, un’entità IA non solo dovrebbe essere in grado di portare a termine una serie infinita di compiti, ma dovrebbe anche definirne di nuovi in modo autonomo”.
IL TONG TEST
A questo scopo, alla grande fiera IA di Pechino è stato presentato anche il Tong Test che, a differenze dei tradizionali test per l’IA – i quali si concentrano sull’identificazione umana, sull’orientamento dei compiti e sui test in ambienti virtuali -, valuta cinque dimensioni: visione, linguaggio, cognizione, movimento e apprendimento.
Come spiegato dal direttore del Bigai e studioso di fama mondiale nel campo dell’IA Zhu Songchun, “comprende anche un sistema di valori che va dai bisogni fisiologici e di sopravvivenza ai valori emotivi e sociali, fino ai valori di gruppo” e per il sito dell’istituto, grazie a quasi 100 compiti specializzati e più di 50 compiti generali, offre un regime di test completo per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generale.