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Apple Vision Pro 2 sarà cestinato?

Cupertino starebbe smantellando la propria divisione dedicata ai visori: niente Apple Vision Pro 2 e Vision Air, il team lavorerà agli Apple Glass. Ma la sensazione è che l'azienda di Tim Cook si ritrovi ancora una volta a inseguire il mercato anziché indirizzarlo

L’ostinazione con la quale Apple ha voluto penetrare nel mercato dei visori nonostante molti altri colossi della tecnologia (a iniziare da Google e Sony) fossero già scappati era stata sottolineata da più parti. Come è stato sottolineato il flop prevedibile e scontato dell’Apple Vision Pro. Cupertino aveva risposto alle critiche annunciando miglioramenti in vista dell’Apple Vision Pro 2, ma secondo le ultime indiscrezioni la periferica non si farà.

APPLE DEVE OTTIMIZZARE I COSTI

Costretta dal nuovo presidente statunitense Donald Trump a ripensare le proprie filiere internazionali per non esporsi più di tanto ai dazi commerciali e a investire negli Usa la cifra monstre di 500 miliardi in quattro anni, Cupertino non può evidentemente permettersi altri errori commerciali. E l’Apple Vision Pro 2 rischiava di esserlo, considerato lo stantio mercato dei visori ma soprattutto il precedente inciampo della periferica che l’ha preceduto.

LA TRISTE VITA DELL’APPLE VISION PRO

Lanciato nel febbraio del 2024 al costo di 3.500 dollari, infatti, ha visto la sua produzione calare costantemente, stante l’impermeabilità del mercato e il disinteresse dell’utenza, fino a una cessazione nella produzione che ha riguardato proprio il – cruciale – periodo natalizio dello scorso anno.

AL MONDO NON INTERESSANO I VISORI

Secondo i dati del Global XR (AR/VR) Headset Model Tracker di Counterpoint le spedizioni globali di visori per realtà virtuale (VR) sono diminuite del 12% anno su anno nel 2024, il terzo anno consecutivo di cali del mercato.

Nel quarto trimestre del 2024 le spedizioni sono diminuite del 5% sempre con secondo termine di paragone il 2023. Dunque le feste di Natale e il periodo dei regali non hanno cambiato più di tanto una situazione assai stagnante. Le limitazioni hardware, la mancanza di contenuti VR e di “scenari di utilizzo avvincenti” per gli analisti hanno comportato un progressivo calo del coinvolgimento dei consumatori.

NIENTE APPLE VISION PRO 2?

Adesso, secondo quanto riporta Bloomberg, Apple avrebbe gettato definitivamente la spugna con riferimento allo sviluppo di tutti i nuovi visori. Questo vuol dire che difficilmente verranno commercializzati il Vision Air e il Vision Pro 2.

Oltre alla necessità di evitare un nuovo buco nell’acqua commerciale, il fatto che il comparto degli occhiali intelligenti sia invece in rapida ascesa e finisca col sovrapporsi a quello dei visori tradizionali. Del resto proprio gli smart glass incorporano già le migliorie che i visori avrebbero dovuto apportare per raggiungere una fascia d’utenza maggiore: sono più economici, più leggeri, più indossabili e dalla durata della batteria maggiore.

LA NUOVA PARTITA SI GIOCA SUGLI SMART GLASS?

Le mosse di Meta su EssilorLuxottica non sono sfuggite a Cupertino. Ma tante altre realtà del mondo hi-tech, sudcoreane e cinesi, stanno investendo miliardi in questo nuovo mercato che promette quei ritorni economici che i visori non hanno mai restituito.

Secondo indiscrezioni di stampa, Cupertino farà ancora un lancio nel settore dei visori: un aggiornamento del Vision Pro equipaggiato con il nuovo chip M5 e un coprocessore R2 e una fascia che lo renda più confortevole quando indossato, ma avrebbe messo il team al lavoro sulla variante più leggera ed economica del device, il Vision Air, e sul vociferato Apple Vision Pro 2 sugli Apple Glass.

APPLE INSEGUE E NON INDIRIZZA IL MERCATO?

Il vero problema dell’azienda di Tim Cook, però, pare essere un altro: dopo aver preso batoste nel mondo dei visori e aver perso il treno dell’Intelligenza artificiale si ritrova ancora una volta a inseguire la concorrenza, rischiando di arrivare tardi anche con la propria offerta di smart glass. Ennesima testimonianza del fatto che ha perso la propria capacità di indirizzare il mercato, come le viene rimproverato da un sempre maggior numero di detrattori.

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