L’azienda americana di semiconduttori Advanced Micro Devices (AMD) ha fornito ieri nuovi dettagli su un microchip per l’intelligenza artificiale pensato per competere con i dispositivi di NVIDIA, la leader di mercato, ma ha tenuto per sé l’informazione che tutti avrebbero voluto conoscere: chi sarà l’acquirente. A svelare l’identità del cliente ci ha pensato oggi l’agenzia Reuters: sarà molto probabilmente Amazon Web Services, la divisione di cloud computing del colosso dell’e-commerce.
Ma andiamo con ordine.
COSA SAPPIAMO DEL NUOVO CHIP DI AMD
Il nuovo microchip di AMD, il MI300X, inizierà a venire distribuito nel terzo trimestre dell’anno ma la produzione di massa partirà nel quarto. Con i suoi 192 gigabyte di memoria, aiuterà le compagnie tecnologiche attratte dall’intelligenza artificiale a contenere i costi di sviluppo di servizi simili a ChatGPT. “Più memoria hai, più ampio è l’insieme di modelli” che il chip può gestire, ha spiegato a Reuters l’amministratrice delegata di AMD, Lisa Su.
L’azienda non ha reso noto il prezzo del MI300X, ma ha detto che sarà disponibile anche una versione meno potente, il MI300A.
FARE CONCORRENZA A NVIDIA
Attraverso il MI300X, AMD vuole contare di più in un mercato – quello dei dispositivi per l’intelligenza artificiale – letteralmente dominato da NVIDIA con una quota dell’80-95 per cento. L’azienda non ha grossi concorrenti, a parte Intel, ma si sente minacciata dai piani di Google e di Amazon per lo sviluppo interno di propri chip per l’intelligenza artificiale.
Non sarà facile per AMD rosicchiare il market share di NVIDIA, che negli anni si è costruita una reputazione di fornitrice affidabile non solo di semiconduttori, ma anche di software per l’intelligenza artificiale, spesso anticipando le richieste dei ricercatori. Martedì AMD ha infatti parlato anche del suo software di programmazione ROCm, pensato per rappresentare un’alternativa alla piattaforma CUDA di NVIDIA.
L’INTERESSE DI AMAZON WEB SERVICES
Amazon Web Services, il più grande fornitore di servizi cloud al mondo, sta pensando di utilizzare i microchip MI300 di AMD, anche se non ha ancora preso una decisione finale. Lo ha rivelato a Reuters Dave Brown, vicepresidente della divisione Elastic Compute Cloud di Amazon.
Mentre NVIDIA di solito offre agli operatori cloud un pacchetto completo (la piattaforma DGX Cloud), AMD garantisce ai clienti maggiori possibilità di selezionare solo le parti del sistema a cui sono interessati: l’integrazione è garantita dall’utilizzo di tipologie di connessioni standard.
Nel caso specifico di Amazon Web Services, l’azienda ha fatto sapere di non essere interessata alla piattaforma DGX Cloud di NVIDIA – dalla quale si rifornisce comunque di chip – perché preferisce progettarsi da sé i propri server.