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Perché Alphabet (Google) gongola

Alphabet, il colosso cui fa capo Google, ha inaugurato la serie delle trimestrali delle Big Tech con ottimi risultati, superando le aspettative nel cloud e nella pubblicità grazie all'intelligenza artificiale. Fatti, numeri e approfondimenti

Scommessa vinta (al momento) sull’intelligenza artificiale per Alphabet, la società madre di Google.

Ieri sera a mercato chiuso Alphabet ha dato il via alla carrellata di conti dei colossi tech (oggi Microsoft e Meta), portando il Nasdaq a chiudere su nuovi massimi da luglio. Il colosso di Mountain View guidato da Sundar Pichai ha pubblicato ottimi risultati con vendite e utili che hanno superato le solite alte aspettative di Wall Street: i suoi ricavi sono aumentati del 15% in tre mesi, raggiungendo 88,3 miliardi di dollari. E il suo profitto è balzato a 26,3 miliardi di dollari, rispetto ai 19,7 miliardi dello stesso periodo del 2023. Un aumento del 37% su un anno.

In particolare, il colosso di Google ha registrato una forte crescita dei ricavi dall’unità cloud, beneficiando della spinta dell’Ia.

In deciso rialzo il titolo Alphabet nell’after hours +5% a 178,7 dollari con un bilancio del +20% da inizio anno.

Tutti i dettagli.

CRESCONO IN RICAVI

La società madre di Google ha archiviato il terzo trimestre 2024 con una crescita dei ricavi del 15%, raggiungendo gli 88,3 miliardi di dollari, ben al di sopra delle aspettative degli analisti.

LA PERFORMANCE DI GOOGLE CLOUD

Guardano alle diverse aree di business, la scommessa di Google sul cloud sembra dare i suoi frutti.

I ricavi legati al cloud hanno raggiunto gli 11,4 miliardi di dollari, in aumento del 35% rispetto all’anno scorso, e superando le stime degli analisti di 10,9 miliardi di dollari, confermando la traiettoria di crescita. L’utile operativo è aumentato di sette volte a 1,9 miliardi di dollari da 266 milioni di dollari nello stesso periodo dell’anno scorso.

Tuttavia, l’attività cloud di Google rimane un terzo distante da Azure di Microsoft e dal leader di mercato Amazon Web Services e la concorrenza è spietata, evidenzia il Financial Times.

BENE LA PUBBLICITÀ

Occhi puntati anche sui ricavi pubblicitari (ovvero la ricerca Google e gli annunci YouTube) sono aumentati del 10% a 65,8 miliardi, rispetto ai 59,7 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso.

Ma il gioco della pubblicità digitale sta diventando piuttosto teso, con la concorrenza di Amazon e Meta, rileva Finimize. La crescita del 10% della divisione nell’ultimo trimestre potrebbe aver messo a tacere le preoccupazioni della gente, almeno per ora. Ma gli investitori vorranno presto i dettagli su come Google intende monetizzare l’intelligenza artificiale, senza cederle alcun terreno redditizio.

LA CORSA ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

In crescita del 62% anche gli investimenti a 13,1 miliardi concentrati soprattutto nell’intelligenza artificiale. “Lo slancio che sta attraversando l’azienda è straordinario. Le nostre soluzioni di intelligenza artificiale stanno dando i loro frutti attirando nuovi clienti con contratti sempre più importanti”, ha commentato il Ceo Sundar Pichai. “Questo business ha un vero slancio e l’opportunità complessiva sta aumentando man mano che i clienti abbracciano la generazione AI”, ha aggiunto.

Anche in questo campo Google sta affrontando la concorrenza dei rivali Microsoft e Amazon che puntano a far crescere le loro attività cloud aumentando gli investimenti in infrastrutture AI.

I COMMENTI DEGLI ANALISTI

I solidi risultati pubblicati martedì hanno contribuito ad alleviare i timori degli investitori sui rendimenti delle ingenti somme spese per l’intelligenza artificiale da Alphabet e altri colleghi Big Tech nel tentativo di dominare il settore nascente, commenta sempre il Financial Times. “I risultati mostrano un forte battito in tutti i segmenti, con una notevole forza negli abbonamenti e nel Cloud”, ha affermato l’analista di Jefferies Brent Thill.

Google è terza nel mercato, ma c’è spazio per crescere insieme ad Amazon e Microsoft, ha scritto in un’e-mail Ido Caspi, analista di ricerca presso Global X ETFs, ripreso da Bloomberg. “L’aumento dei carichi di lavoro di intelligenza artificiale aziendale continuerà a rafforzare i ricavi del cloud”, ha affermato Caspi.

Tuttavia, gli azionisti potrebbero voler rimandare i festeggiamenti per ora, sottolinea Finimize. Google non sta solo respingendo la concorrenza, ma è anche sotto seri controlli normativi. Un tempo campione indiscusso della pubblicità, ora deve affrontare un processo antitrust che mette in discussione il suo predominio, soprattutto nella ricerca. E le ricadute potrebbero essere drastiche, potenzialmente con la vendita di Android, Google Play o Chrome, il che potrebbe comportare alcuni seri cambiamenti nel suo modello di business. Gli investitori restano in vigile attesa fino al 20 novembre, termine in cui è previsto un annuncio da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

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