La Commissione europea ha aperto oggi un’indagine su AliExpress, il sito di e-commerce di proprietà della compagnia tecnologica cinese Alibaba, per possibile violazione del Digital Services Act, la normativa comunitaria sulla sicurezza e la trasparenza dei servizi digitali.
Bruxelles sostiene che AliExpress ospiti sulla propria piattaforma prodotti nocivi per la salute dei consumatori europei (ad esempio finti medicinali) oppure dannosi per gli utenti minorenni (materiale pornografico). Il sito, inoltre, non adotterebbe misure adeguate di prevenzione e contrasto dei contenuti illegali, come invece richiesto dalla normativa sui servizi digitali.
I NUMERI DI ALIEXPRESS
Nel trimestre terminato lo scorso 31 dicembre, Alibaba ha fatto sapere che il volume degli ordini su AliExpress è aumentato del 60 per cento rispetto all’anno precedente. Il risultato – favorito dalla diffusione di Choice, un servizio a pagamento che offre agli utenti una serie di benefici ulteriori, come la spedizione e il reso gratuiti – ha contribuito a una crescita del 44 per cento delle entrate dell’unità Commercio digitale internazionale di Alibaba.
IL TERZO PROCEDIMENTO FORMALE SOTTO IL DIGITAL SERVICES ACT
Quello contro AliExpress è il terzo procedimento formale aperto dalla Commissione europea sotto il Digital Services Act, dopo l’indagine su X e TikTok, due social network. La normativa è entrata pienamente in vigore lo scorso agosto.
LA NOTIFICA A META, ALPHABET, MICROSOFT E NON SOLO SULL’IA GENERATIVA
Sempre oggi, poi, la Commissione ha inviato a Microsoft, Alphabet, Meta, ByteDance e X delle richieste di informazioni sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa nelle rispettive piattaforme, con l’intenzione di valutare se queste società effettuino delle adeguate analisi di valutazione del rischio.