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Tiktok

Tutto sulla galassia TikTok multata in Italia

Come e perché il gruppo TikTok è stato multato dal Garante del mercato. Ecco i dettagli del provvedimento dell’Agcm

Sanzione di 10 milioni dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a tre società del gruppo Bytedance Ltd: l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e l’italiana TikTok Italy Srl. Ecco tutti i dettagli.

I PERCHE’ DELLA SANZIONE AGCM A TIKTOK

L’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli, che aveva avviato il procedimento a marzo 2023 e che aveva anche effettuato ispezioni nella sede italiana del gruppo TikTok, ha contestato – almeno a partire dal 5 febbraio 2023 e fino ad oggi – l’assenza di sistemi per vigilare sui contenuti pubblicati da terzi e la mancata applicazione delle Linee Guida delle società proprietarie della piattaforma, che contemplano la rimozione di contenuti pericolosi che istigano a suicidio, autolesionismo e alimentazione scorretta. In particolare, l’attenzione di Piazza Verdi era stata attirata dalla sfida “cicatrice francese”, che aveva avuto una vasta risonanza mediatica.

L’autorità con sede a Piazza Verdi ha ritenuto particolarmente grave la condotta del social network visto che ha irrogato il massimo della sanzione amministrativa prevista dall’articolo 27 del Codice del consumo, dopo l’entrata in vigore del nuovo regime sanzionatorio (prima il massimo edittale era di 5 milioni).

LE SOCIETÀ COINVOLTE

Le tre società coinvolte appartengono al gruppo Bytedance Ltd, la cui capogruppo Bytedance Ltd. ha sede nelle isole Cayman, così come TikTok Ltd. che controlla TikTok Uk che a sua volta controlla al 100% TikTok Technology Limited e TikTok Italy S.r.l. Queste ultime, come informa l’Agcm nel provvedimento di chiusura, hanno realizzato fatturati assai rilevanti, pari a circa 20 milioni di euro (bilancio di TikTok Italy S.r.l. del 2022), 180 milioni di euro (bilancio di TikTok Technology Limited del 2021) e 2.400 milioni di euro (bilancio consolidato di TikTok Information Technologies UK Limited). Dagli stessi bilanci emerge un margine operativo lordo di circa 1,6 milioni e 18 milioni per TikTok Italy S.r.l. e TikTok Technology Limited, mentre TikTok Information Technologies UK Limited presenta un margine operativo lordo negativo pari a circa 458 milioni. L’utile di esercizio di TikTok Italy S.r.l. e TikTok Technology Limited è di circa 994 mila euro e di 14,5 milioni mentre TikTok Information Technologies UK Limited presenta una perdita di esercizio pari a 493 milioni.

LE VALUTAZIONI DELL’AGCM SU TIKTOK

Per l’Antitrust dunque TikTok è responsabile di diffondere contenuti – come quelli relativi alla sfida “cicatrice francese” – che possono minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili. Al social network viene anche contestato di non aver assunto misure adeguate ad evitare la diffusione di questi contenuti e perciò di non aver rispettato del tutto le Linee Guida di cui si è dotata e che ha reso note ai consumatori rassicurandoli che la piattaforma è uno spazio “sicuro”. Per l’Autorità Garante le Linee Guida vengono applicate senza tenere nel giusto conto la specifica vulnerabilità degli adolescenti, caratterizzata da particolari meccanismi cognitivi per cui, ad esempio, hanno difficoltà a distinguere la realtà dalla finzione e tendono ad imitare comportamenti di gruppo. In sostanza, si legge nel provvedimento, “le Linee Guida appaiono costituire una declinazione di principi virtuosi che sono soggetti ad una interpretazione e applicazione discrezionale e lacunosa da parte dei professionisti (le società, ndr), tale da tradursi in una elusione degli stessi principi enunciati”.

Infine, secondo l’Authority, i contenuti – pur essendo potenzialmente pericolosi – sono diffusi tramite un “sistema di raccomandazione” basato sulla profilazione algoritmica dell’utenza, che seleziona costantemente quali video destinare a ciascun consumatore nelle sezioni denominate “Per Te” e “Seguiti”. Tutto ciò viene fatto con l’obiettivo di aumentare le interazioni tra utenti e il tempo speso sulla piattaforma in modo da aumentare la redditività degli introiti pubblicitari. In questo modo gli utenti che vengono stimolati ad adoperare sempre di più la piattaforma: “Tutti i citati profili – si legge ancora nel provvedimento di chiusura – hanno l’effetto di aumentare il tempo trascorso dall’utente sulla piattaforma con conseguente incremento dei ricavi di TikTok”.

I CONTENUTI PERICOLOSI SUI SOCIAL MEDIA

L’istruttoria nei confronti di TikTok si inserisce in realtà in un filone che da anni Piazza Verdi segue, incentrato sui social network e sul rapporto che si viene a creare con i consumatori.

Nel provvedimento l’Autorità sottolinea che “la presenza su TikTok di contenuti pericolosi e l’impatto negativo dei social media ha assunto rilevanza mediatica e solleva preoccupazioni tra gli specialisti in campo medico” e a questo proposito ricorda proprio che dal 5 febbraio 2023 è diventata virale la sfida relativa alla “cicatrice francese – french scar”, “avente ad oggetto la diffusione di video di ragazzini che si procurano e insegnano a procurarsi un segno rosso sullo zigomo, evidente e duraturo, come se si trattasse di un’ampia cicatrice”.

Il Garante cita dunque “le informazioni acquisite nel corso del procedimento da un esperto di neuropsichiatria infantile”, ovvero il professor Stefano Vicari, ordinario di Neuropsichiatria Infantile e direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, che è stato audito dall’Autorità. Vicari ha infatti evidenziato che “comportamenti autolesionistici anche non suicidari, come quelli riguardanti la cicatrice francese, sono comunque in grado di rappresentare un pericolo per soggetti vulnerabili, posto che il comportamento autolesionistico anche lieve costituisce il primo fattore di rischio di condotte ulteriori, di tipo suicidario”.

Inoltre si cita uno studio effettuato a dicembre 2022 dal Center for Countering Digital Hate dal quale emerge che ai teenager interessati a video legati a istinti suicidi, autolesionismo, malattie mentali/depressione o disturbi alimentari, vengono riproposti video con contenuti simili ad una frequenza di gran lunga maggiore a quella di adolescenti che inizialmente non hanno mostrato questo interesse. In altre parole, si legge ancora nel provvedimento, “adolescenti vulnerabili sono esposti con una frequenza maggiore a contenuti pregiudizievoli e ciò avviene sulla base del sistema di raccomandazione di TikTok”.

Occorre pure ricordare che l’accesso alla piattaforma è vietato agli utenti minori di 13 anni e che sono previsti alcuni strumenti per limitare l’esposizione dei ragazzi tra i 13 e i 18 d’età a contenuti potenzialmente inopportuni. Allo stesso tempo però va detto che, “sebbene TikTok adotti alcune misure specifiche per sottrarre a minori e soggetti vulnerabili la visibilità di alcuni contenuti, queste trovano un limite importante nella possibilità che gli utenti inseriscano in fase di registrazione alla piattaforma false informazioni sulla propria età, che è rimessa, nelle parole di TikTok stessa, alla mera autodichiarazione”.

IL PARERE RICHIESTO ALL’AGCOM

Durante il procedimento l’Antitrust ha anche chiesto un parere all’Autorità Garante per le Comunicazioni che però non lo inviato perché, a suo dire, i profili della condotta contestata “non appaiono collegati a una qualche pratica commerciale”. In sostanza, per l’Agcom la condotta d TikTok violerebbe invece il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (TUSMA) – normativa di settore di competenza dell’Autorità presieduta da Giacomo Lasorella – perché mancherebbero “misure adeguate a tutela di una specifica e ristretta platea di utenti, che ha consentito la diffusione di contenuti oggettivamente idonei ad arrecare un evidente pregiudizio” ai minori.

Secondo l’Antitrust, invece, la natura “commerciale” della pratica contestata va ricercata nel rapporto tra TikTok e i suoi utenti, che – in cambio dell’erogazione del servizio di social network – cedono i propri dati personali che sono poi utilizzati da TikTok per profilare gli utenti a uso commerciale. Ecco dunque che esiste un rapporto di consumo tra la società e chi usufruisce del social “anche in assenza di corrispettivo monetario”.

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