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EARTHCARE ESA

Ecco a cosa servirà la missione EarthCare dell’Esa

Ecco a cosa servirà la missione EarthCare dell'Esa

Lancio riuscito per il satellite EarthCare che studierà i fenomeni atmosferici e climatici.

La missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) EarthCare (Earth Cloud Aerosol and Radiation Explorer) è decollata nel pomeriggio del 28 maggio (mezzanotte e 20 del 29 maggio in Italia) dalla base spaziale di Vandenberg, negli Stati Uniti, con un lanciatore Falcon 9 riutilizzabile di SpaceX, al suo settimo volo.

Nata dalla collaborazione con l’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa), la sonda ha a bordo una suite di quattro strumenti che, operando per la prima volta simultaneamente, consentiranno agli scienziati di comprendere meglio il delicato equilibrio tra nuvole, radiazioni e clima sulla Terra.

EarthCare – sottolinea una nota – è uno dei satelliti più avanzati della costellazione degli Earth Explorer dell’Esa e il suo contributo alla comprensione dei processi atmosferici e climatici sarà fondamentale per affrontare le sfide ambientali globali.

A bordo della missione c’è anche l’industria italiana: da Leonardo che ha fornito il trasmettitore laser dello strumento Atlid (Atmospheric Lidar) per lo studio delle particelle di aerosol a Exprivia, che proprio oggi ha annunciato l’aggiudicazione del contratto Ecops del valore di 9,3 milioni di euro per la gestione operativa del Core payload data ground segment (Core Pdgs) del satellite.

Tutti i dettagli.

L’OBIETTIVO DELLA MISSIONE EARTHCARE DELL’ESA

La sonda è progettata per effettuare rilevazioni che possano far luce sul ruolo che le nuvole e gli aerosol svolgono nella regolazione del clima terrestre, per esempio riflettendo la radiazione solare e intrappolando la radiazione infrarossa emessa dalla superficie del pianeta.

Nello specifico, un radar di profilazione fornirà informazioni sulla struttura verticale e la dinamica interna delle nuvole, un lidar atmosferico fornirà invece informazioni sulla sommità delle nuvole e profili di nuvole sottili e aerosol, l’imager multispettrale fornirà una panoramica più ampia degli scenari in più lunghezze d’onda mentre un radiometro a banda larga misurerà la radiazione solare riflessa e quella infrarossa in uscita.

“EarthCARE arriva nel momento migliore per la scienza dei cambiamenti climatici e la comunità mondiale – ha spiegato Simonetta Cheli, direttrice dell’Esa-Esrin di Roma e del programma di osservazione della Terra dallo Spazio – darà a tutti noi l’opportunità di approfondire ed espandere le nostre conoscenze e tracciare un percorso verso un futuro più sostenibile”.

IL RUOLO DI LEONARDO

Per la missione, Leonardo ha fornito un importante contributo tecnologico grazie anche al supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Il gruppo della difesa e aerospazio italiano ha infatti realizzato a Pomezia (Roma) e a Campi Bisenzio (Firenze) il trasmettitore laser integrato nello strumento ATLID (Atmospheric Lidar). Il trasmettitore laser di Leonardo è in grado di osservare particelle nell’atmosfera molto piccole, di dimensioni inferiori un millesimo di un millimetro, ovvero 30 volte più piccole dello spessore di un capello e contribuirà, insieme allo strumento ATLID, a raccogliere dati importanti sulle particelle degli aerosol e delle nubi.

Inoltre, Leonardo ha realizzato a Nerviano -Milano- i pannelli fotovoltaici del satellite e un trasmettitore di potenza per lo strumento Cloud Profiling Radar (CPR) della Jaxa. Mentre nasce a Campi Bisenzio – Firenze -un sensore che si attiva solo in caso di necessità per orientare il satellite.

COSA FARÀ EXPRIVIA

Infine, proprio ieri Exprivia ha annunciato l’assegnazione del contratto per la gestione operativa del Core PDGS di EarthCare.

In qualità di capofila di un consorzio internazionale il gruppo ICT avrà la responsabilità di gestire le operazioni, la manutenzione e le evoluzioni del sistema integrato che si occupa del processamento dei dati satellitari acquisiti dalla stazione di terra, per garantire che gli stessi siano elaborati e distribuiti in modo efficiente e accurato ad utilizzo della comunità scientifica della sonda.

Come sottolinea in una nota, Exprivia si è distinta per il suo ruolo fondamentale nel consolidare le proprie competenze con le missioni Sentinel-1A e Sentinel-3B di Copernicus, confermando la sua leadership nel campo dell’osservazione della Terra.

Lo scorso aprile la società ha vinto la gara dell’Esa per la fornitura del Payload Data Ground Segment (PDGS) della costellazione satellitare italiana Iride sull’osservazione della Terra. Il valore del contratto è di 25 milioni di euro. Sempre in ambito aerospaziale, Exprivia si è aggiudicata la gara europea da 1,4 milioni di euro, indetta dallo European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF) per la visualizzazione dei dati satellitari sui fenomeni del sistema terra.

 

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