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Satispay Tencent

Tutte le novità per Satispay con la cinese Tencent e l’americana Square

Via libera del governo Draghi all’ingresso in Satispay del colosso cinese Tencent e di Square, società del fondatore e ceo di Twitter Jack Dorsey.Chi sono gli altri azionisti della fintech italiana che ha chiuso il 2019 in perdita

 

Il colosso dei pagamenti digitali e del gaming cinese Tencent e la società del co-fondatore di Twitter Square sono i nuovi azionisti della startup fintech Satispay dopo il via libera del governo italiano.

Lo ha riportato Reuters, in base a quanto riferisce una fonte vicina al dossier. Il 22 febbraio il consiglio dei ministri presieduto dal presidente Draghi ha infatti autorizzato l’investimento con condizioni.

Il governo italiano ha il diritto infatti di bloccare le offerte in virtù dei cosiddetti poteri speciali che consentono all’esecutivo di bloccare o imporre restrizioni all’investimento in settori strategici.

Secondo Repubblica, “il semaforo verde è dunque arrivato con alcune condizioni, si apprende, per garantire il corretto trattamento dei dati personali”.

Lo scorso novembre Satispay aveva annunciato l’ingresso dei nuovi investitori. Quest’ultimi hanno sottoscritto infatti un aumento di capitale da 68 milioni di euro acquisendo una quota di minoranza per 25 milioni di euro.

I tre fondatori di Satispay, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, resteranno i soci di riferimento del gruppo con sede a Milano. I nuovi azionisti saranno investitori di minoranza, tutti sotto il 10%.

Tutti i dettagli.

COSA FARANNO SQUARE E TENCENT

Square e Tencent prevedono di investire 15 milioni di euro ciascuna in Satispay.

Square Inc. è una delle principali società fintech americane guidata da Jack Dorsey, cofondatore e ceo di Twitter. Tencent, è una delle principali Internet company al mondo, proprietaria tra gli altri asset di WeChat, nonché azionista al 10% del leader mondiale Universal Music (controllato da Vivendi).

Si tratta della seconda società tecnologica più preziosa della Cina con una capitalizzazione di mercato di quasi 700 miliardi di dollari.

IL COLOSSO CINESE FINITO NEL MIRINO PRIMA DI TRUMP

Il colosso cinese Tencent è finito al centro della guerra commerciale tra Washington e Pechino. Poco prima dell’insediamento di Biden, l‘amministrazione Trump stava per includere Tencent e  Alibaba nella black list di aziende presumibilmente controllate dall’esercito cinese.

E POI DELL’ANTITRUST CINESE

Ma Tencent sta subendo pressioni anche a casa propria con la Cina che sta intensificando il controllo del settore Internet. I regolatori di Pechino hanno iniziato a multare i colossi tecnologici cinesi per violazione delle regole antitrust.

Lo scorso dicembre la State Administration of Market Regulation (Samr) ha dichiarato che stava multando il colosso dell’e-commerce Alibaba, China Literature sostenuta da Tencent e Shenzhen Hive Box di 500.000 yuan (76.464 dollari) ciascuna, il massimo ai sensi di una legge anti-monopolio del 2008, per non aver segnalato correttamente operazioni di fusione all’authority.

Sotto inchiesta da parte del regolatore antitrust inoltre la fusione di DouYu International con Huya, entrambe controllate da Tencent.

ANCHE TIM VENTURES E LGT LIGHTSTONE

Ma torniamo a Satispay. Oltre a Square e Tencent, scommettono sulla fintech milanese anche la società statunitense LGT Lightstone e Tim Ventures, il ramo di corporate venture capital di Telecom Italia. Entrambi hanno dichiarato che avrebbero messo sul piatto 20 milioni di euro ciascuno nella startup dei pagamenti.

LGT Lightstone è la divisione Growth Equity Impact Investing di LGT Capital Partners, il più grande gruppo di private banking e asset management a conduzione familiare nel mondo.

COSA FA SATISPAY

Fondata nel 2013, Satispay è specializzata nei pagamenti tramite app sul telefono che consente agli utenti di pagare nei negozi, scambiare denaro con gli amici e pagare multe.

Satispay ha annunciato a novembre l’arrivo di nuovi investitori attraverso l’emissione di nuove azioni per 68 milioni di euro e l’acquisto di una quota di minoranza da azionisti esistenti per 25 milioni.

La società ha una valutazione post aumento di 248 milioni di euro.

IL BILANCIO 2019 DI SATISPAY

Satispay ha terminato il 2019 con un valore della produzione pari a 21.842.147 euro rispetto ai 15.775.422 euro del 2018. L’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 ha fatto registrare una perdita di 12.845.015 euro (rispetto alla perdita di 9.576.381 euro del 2018), andamento tipico per società del settore, che nei primi anni di attività operano importanti investimenti per lo sviluppo dell’azienda.

IL GIRO D’AFFARI

L’azienda di pagamenti conta 1,3 milioni di utenti e 130.000 commercianti. Nei primi 10 mesi del 2020, Satispay afferma di aver registrato un volume di transazioni di 400 milioni di euro, + 78% rispetto al 2019.

L’INCREMENTO GENERATO DALLA PANDEMIA COVID

Come aveva già scritto Start, “nel complesso contesto generato dalla pandemia dovuta al virus Covid, Satispay ha visto un forte incremento nelle iscrizioni e nell’utilizzo dei servizi dell’app, arrivando a contare quasi 450.000 nuovi utenti e 35.000 nuovi esercenti affiliati al network nei primi dieci mesi del 2020, tra cui importanti gruppi come Carrefour, Auchan, Autogrill, Mondadori, Kfc e partner tecnici di rilevanza mondiale, come Docomo e Vtex, a testimonianza di una progressiva crescita anche del comparto online”.

IL PESO DEI NUOVI INVESTITORI IN SATISPAY

Come riferito dall’agenzia Adnkronos, i tre fondatori di Satispay, Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta, resteranno i soci di riferimento del gruppo di pagamenti dopo il round da 93 milioni di euro. Avranno la quota maggiore della società – e tre diritti di voto per ogni azione – mentre i nuovi soci saranno investitori di minoranza, tutti sotto il 10%. Si allargherà il Consiglio di Amministrazione, dove saranno nominati rappresentanti dei nuovi investitori, tra cui Tim, la cinese Tencent e la Square di Jack Dorsey. “La governance coinvolgerà tutti i partner ma la guida rimane a noi”, aveva precisato l’amministratore delegato Alberto Dalmasso a novembre.

L’AZIONARIATO DI SATISPAY

Dall’ultima visura di Satispay aggiornata al 28 agosto 2020 emerge che il capitale del gruppo è composto da 4.583.005 azioni. I tre soci fondatori Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta detengono rispettivamente il 10,34% del capitale (474.057 azioni), il 13% (597.189 azioni) e il 2,36% (108.595 azioni).

La compagine sociale di Satispay è composta da più di 150 azionisti. Tra i principali figurano Copper Street Capital  Master Fund con 186.916 azioni, Banca Popolare Etica con 158.358 azioni, Blue Chip 50 società a responsabilità limitata semplificata con 141.248 azioni, Smartclub Srl con 131.966 azioni, Faped Srl con 123.132 azioni, Opea Srl con 110.742 azioni, Banca Alpi Marittime Credito Cooperativo Carrù società cooperativa per azioni con 103.785 azioni, Mediolanum Gestione Fondi Sgr con 100.000 azioni, Proximity Capital Srl con 98.381 azioni, Simon Fiduciaria Spa con 72.053 azioni,  Luchi Fiduciaria Srl con 60.416 azioni, Apollo Consulting Srl con 58.287 azioni, Banca Sella Holding Spa con 52.786 azioni, Banca di Piacenza Società cooperativa per azioni con 35.945 azioni, Cassa di Risparmio di Bolzano Spa con 17.972 azioni. Dall’azionariato di Satispay è uscita invece Banca Iccrea che aveva una quota del 13,61% (623.998 azioni).

 

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