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Che cosa cambia per i conti correnti online dall’1 giugno

Il nuovo sistema disponibile dal 1 giugno, in anticipo di tre mesi. Ad oggi hanno aderito alla piattaforma CBI Globe quasi 300 banche che rappresentano circa l’80% del mercato bancario italiano. I primi effetti concreti della Direttiva PSD2 cominciano a farsi sentire, in anticipo rispetto alla tabella dettata dalle normative europee: sarà operativa dal 1…

I primi effetti concreti della Direttiva PSD2 cominciano a farsi sentire, in anticipo rispetto alla tabella dettata dalle normative europee: sarà operativa dal 1 giugno, infatti, in anticipo di oltre tre mesi rispetto alla scadenza del 14 settembre, la piattaforma CBI Globe-Global Open Banking Ecosystem (www.cbiglobe.com) che consentirà a chi possiede di un conto corrente online di disporre pagamenti o ottenere informazioni sul proprio conto anche attraverso l’impiego di app di altri soggetti bancari e non, appositamente autorizzati ad operare in Italia. Un’anticipazione sulla scadenza europea che, in linea con le indicazioni di Banca d’Italia, supporta al massimo gli aderenti nell’applicazione della Direttiva PSD2 e consentirà di ampliare notevolmente nel nostro paese il livello di integrazione ed efficienza nel mercato dei pagamenti.

HANNO ADERITO ALLA PIATTAFORMA CBI GLOBE QUASI 300 BANCHE CHE RAPPRESENTANO CIRCA L’80% DEL MERCATO ITALIANO

Ad oggi hanno aderito alla piattaforma CBI Globe quasi 300 banche che rappresentano circa l’80% del mercato bancario italiano.  “La modellazione di CBI Globe e dei servizi che saranno disponibili sulla piattaforma – ha dichiarato Liliana Fratini Passi, Direttore Generale del Consorzio CBI – sta coinvolgendo tutti gli attori della filiera dei pagamenti. A tal fine è stato lanciato oggi l’API Stakeholder Forum, un ecosistema collaborativo che coinvolgerà Istituzioni, prestatori di servizi di pagamento e fintech nella definizione di ulteriori servizi innovativi da sviluppare a vantaggio del cliente”.

POCHI PAESI, TRA CUI SPAGNA E PORTOGALLO, HANNO REALIZZATO INIZIATIVE COOPERATIVE SIMILI A CBI GLOBE

Dalla partenza della fase di test avvenuta il 14 marzo 2019 hanno richiesto informazioni sulle specifiche API di CBI Globe oltre 30 prestatori di servizi di pagamento, tra cui anche diversi operatori esteri. Nei tavoli di confronto europei è emerso come solo pochi altri paesi, tra cui Spagna e Portogallo, abbiano realizzato iniziative cooperative simili a CBI Globe.

CHI È IL CONSORZIO CBI

Il Consorzio CBI è da oltre vent’anni la “think tank” di innovazione precompetitiva per le banche italiane nel mercato dei servizi transazionali. È un consorzio aperto a cui possono partecipare le banche, gli intermediari finanziari e gli altri soggetti autorizzati ad operare nell’area dei servizi di pagamento in Italia e nel territorio dell’Ue. Attualmente vi aderiscono 428 intermediari che ad oggi offrono i servizi ad oltre due milioni e mezzo di imprese e PA. Il Consorzio CBI gestisce l’infrastruttura tecnica a supporto dell’interconnessione e del colloquio telematico dei consorziati con la propria clientela per l’erogazione del “Servizio CBI”, del “Servizio CBILL”, dei servizi di Nodo CBI e di nuovi progetti in ambito PSD2.

CHI FA PARTE DEL CONSORZIO CBI

All’interno del Consorzio sono presenti in tutto 428 istituti bancari (qui l’elenco completo) e si va da Allianz Bank a Banca Akros passando per Carige, Banca Cis, molti istituti di credito cooperativo, Fideuram, Banca Ifis, Mediocredito, Mediolanum, Bnl, un lungo elenco di Banche popolari, Banca Sella, Widiba, Bpm, Bank America, Bnp Paribas, varie Casse di risparmio, e Casse rurali e artigiane, Citibank, Chebanca!, Commerzbank, Credit Agricole, Deutsche Bank, Fineco, Nexi, Mediobanca, Ubi, Ubs, Unipol, Unicredit.

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