Il Bitcoin non è altro che un registro pubblico decentralizzato. In questo registro sono elencate tutte le transazioni di bitcoin (usiamo la minuscola per la valuta e la maiuscola per il registro). Facendo la somma di tutte le entrate e le uscite di bitcoin di un certo correntista otteniamo facilmente il suo capitale attuale in bitcoin. Il registro Bitcoin è pubblico e chiunque, se lo desidera, può scaricarlo da Internet e mantenerlo aggiornato. Non è centralizzato ma è distribuito fra chiunque desideri mantenerne una copia. I possessori di questo registro accettano una serie di regole su come aggiornarlo.
Una transazione in bitcoin, non può essere inventata, fatta sparire o comunque taroccata: tutti lo scoprirebbero confrontando il registro farlocco con quelli genuini diffusi in tutto il resto del mondo.
LA QUESTIONE NON E’ COSì SEMPLICE
Semplice, no? Manco per niente. Come fa il registro Bitcoin mondiale a capire se una nuova transazione corrisponde a un effettivo e concordato scambio di bitcoin fra due soggetti o se c’è qualcuno che prova a fare il furbo?
Vediamo di capirlo con un esempio. Alessandro compra una torta di Gabriella. Questa transazione fisica non richiede alcun intermediario. La torta fatta da Gabriella ora è nelle mani di Alessandro. Gabriella non può venderla anche ad altri perché non la possiede più. Alessandro, paga la torta ricevuta con una transazione digitale e – dal suo computer – invia a Gabriella un bitcoin: il prezzo prima concordato fra i due.
Ma chi ci garantisce che Alessandro non faccia il furbo, faccia una copia del bitcoin prima di mandarlo a Gabriella e poi lo rifili anche a Veronica in cambio di un’altra torta sfornata da quest’ultima? In fondo, un bitcoin non è altro che un codice numerico: una lunga stringa di 0 e 1 che chiunque può copiare. Così Alessandro avrebbe usato un solo bitcoin (uno dei due è quello duplicato) per avere in cambio non una ma due torte. E, se ha ancora fame, potrebbe continuare così. All’infinito o finché non ha mangiato abbastanza.
Gabriella decide di spendere il suo legittimo bitcoin acquistando delle caramelle da Veronica. Bene. Ma chi ci dice che Gabriella, una volta ricevuto il bitcoin, cioè la stringa, non ne abbia fatto una copia identica prima di spenderla con Veronica e poi non sia andata pure da Corrado a comprare i suoi biscotti con la copia, cioè con una moneta (criptomoneta) falsa?
Insomma, una volta che Alessandro ha ricevuto la torta di Gabriella e l’ha pagata in bitcoin, chi è che possiede legalmente la stringa di 0 e 1 che rappresenta il bitcoin stesso?
SERVE UN REGISTRO
Una soluzione può essere: usiamo un registro. Non possiamo consegnarlo a nessuno dei soggetti coinvolti negli scambi, perché c’è il rischio che qualcuno faccia il furbo taroccando il registro. Occorre una entità ritenuta affidabile da chiunque – diciamo Marco – che custodirà il registro e verificherà che sia sempre tenuto aggiornato. Quando Gabriella passa la torta a Alessandro e ne riceve un bitcoin in cambio, Marco prenderà nota della transazione e segnerà +1 sul conto di Gabriella e -1 su quello di Alessandro.
Questa è la soluzione tradizionale, Marco non rappresenta altro che la banca (e lo Stato che garantisce la banca).
Ma cosa succede se Alessandro e Gabriella non si fidano di Marco? Se Marco decidesse che ha diritto ad una percentuale per il disturbo di tenere il registro?
Se Marco facesse lui il furbo e segnasse -1 sul conto di Alessandro ma +1 sul suo conto personale lasciando Gabriella a bocca asciutta? In altre parole, cosa succede se Gabriella e Alessandro non hanno fiducia in Marco o in altre autorità centrali?
LA SOLUZIONE. COME RENDERE SICURA UNA CRIPTOVALUTA
Gabriella e Alessandro trovano una soluzione: distribuiscono il registro a tutti i loro amici fidati, non solo a Marco. In questo modo decentralizzano il controllo sul registro. Il registro è digitale: si può facilmente creare una applicazione che mantenga ogni copia sincronizzata con tutte le altre. Se la maggior parte dei custodi del registro decentrato è d’accordo sulla validità di una transazione – ad esempio che Alessandro ha ceduto un bitcoin a Gabriella in cambio della sua torta – allora quella transazione è aggiunta all’elenco delle transazioni scritte sul registro.
In questo modo è più difficile fregare: se Alessandro o Gabriella volessero taroccare il registro, dovrebbero coinvolgere la maggior parte dei custodi delle copie del registro.
Se Gabriella sostenesse che ha ricevuto due bitcoin da Alessandro, o se Alessandro sostenesse di non averne mai ceduto uno a Gabriella, il loro registro non sarebbe più sincronizzato con quello di tutti gli altri e la frode sarebbe evidente. E se anche uno dei due convincesse pure Marco ad alterare la propria copia, le loro copie sarebbero palesemente diverse da quelle della maggioranza dei custodi.
È ovvio che, più numerosi sono i custodi, più diventa difficile riuscire a organizzare una cospirazione che coinvolga la maggioranza di questi.
Ecco come può avvenire una transazione di valuta senza una autorità centrale che la garantisca. Il trasferimento virtuale di una stringa di 0 e 1 – pur rimanendo una procedura digitale – assume lo stesso valore fisico della torta che Gabriella ha venduto a Alessandro. Ce ne è una sola copia in giro ed è sempre ben chiaro chi la possiede (ok, la torta – a differenza del bitcoin – finirà presto mangiata, ma questo è un altro discorso).
In questo modo, non solo la transazione, ma anche la valuta stessa, sono garantiti semplicemente dagli stessi utenti che prendono il posto della autorità centrale.
Il registro Bitcoin funziona proprio così, con la differenza che non è distribuito solo a una ristretta cerchia di amici fidati ma è pubblico ed accessibile a chiunque. Anche… ai cattivi.
CHI AGGIORNA IL REGISTRO BITCOIN?
È chiaro che il numero di custodi del registro è di per sé una garanzia, ma qualcuno si deve prendere la briga di mantenere il registro aggiornato. Bitcoin offre una soluzione premiando i custodi più volonterosi ed allo stesso tempo tenendo fuori dalla porta quelli che vorrebbero fare i furbi.
(2.segue)
(la prima puntata si può leggere qui)