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Nucleare

Come il Belgio si sgancerà dall’uranio russo

Tra forniture dirette e intermediari, il Belgio è estremamente dipendente dalla Russia per l'uranio delle centrali nucleari. Il paese vuole però tagliare i rapporti. Tutti i dettagli.

L’Unione europea è profondamente dipendente per l’energia dalla Russia, dalla quale importa circa il 30 per cento del petrolio greggio, il 40 per cento del gas naturale e il 50 per cento del carbone. La dipendenza, in realtà, va ben oltre i combustibili fossili: basti pensare che l’industria nucleare del Belgio è legatissima a Mosca per l’uranio, il combustibile principale dei reattori.

IL 40 PER CENTO DELL’URANIO DEL BELGIO ARRIVA DALLA RUSSIA

Il 20 per cento dell’uranio che il Belgio acquista dall’estero proviene dalla Russia; un altro 19,7 per cento arriva dal Kazakistan, ma passa comunque per l’intermediazione di una società russa.

UN NUOVO (L’ULTIMO) CARICO A MAGGIO

A maggio la società belga Synatom, che si occupa di rifornire di combustibile le centrali nucleari di Doel e di Tihange, riceverà un nuovo carico di uranio da Rosatom, la società nucleare statale russa.

Sarà l’ultimo: lo ha detto la ministra dell’Energia belga Tinne Van der Straeten, del partito ambientalista Groen, ricordando come Synatom abbia esaurito gli obblighi contrattuali con Rosatom e le sue sussidiarie. “L’uranio che proviene dal Kazakistan”, ha dichiarato la ministra, “viene acquistato da Uranium One, una sussidiaria di Rosatom”.

“TAGLIARE TUTTI I LEGAMI”

Samuel Cogalati, politico belga dell’area ecologistica, ha detto che “coltivare i nostri legami con Rosatom, anche nella sfera civile, equivale a finanziare e rafforzare l’arsenale nucleare militare di Putin. Questa follia deve finire”, ha aggiunto. “Se vogliamo proteggere il continente europeo dal pericolo nucleare russo, dobbiamo tagliare tutti i legami con Rosatom e le importazioni di combustibile nucleare russo”.

QUANTO URANIO CONSUMA IL BELGIO

Le due centrali nucleari del Belgio utilizzano 1000 tonnellate di uranio ogni anno, stando ai dati di Synatom.

Come ricorda il Brussels Times, il paese aveva inizialmente deciso lo smantellamento dei reattori entro il 2025. Ma la crisi energetica aggravata dall’invasione russa dell’Ucraina, che minaccia di lasciare l’Europa senza abbastanza gas per il riscaldamento e la generazione elettrica, ha rafforzato il ruolo del nucleare per il soddisfacimento del fabbisogno di cittadini e imprese.

COSA SUCCEDE TRA PARLAMENTO E COMMISSIONE EUROPEA

Il mese scorso diversi parlamentari europei hanno proposto un divieto assoluto di importazione di petrolio, carbone, gas e combustibile nucleare dalla Russia. Ad oggi la Commissione europea ha imposto un blocco agli acquisti di carbone e sta valutando di procedere allo stesso modo con il petrolio. Al momento Bruxelles non ha incluso l’uranio nelle sanzioni contro Mosca.

LA DIPENDENZA EUROPEA DALLA RUSSIA SULL’URANIO

Stando all’ultimo rapporto dell’agenzia di approvvigionamento di EURATOM, il 20,2 per cento delle importazioni europee di uranio provengono dalla Russia, e il 24 per cento delle forniture passano per Rosatom (come nel caso dell’uranio kazako per il Belgio).

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