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Biden

Tutte le mosse di Biden sul fronte del cambiamento climatico

 L'analisi a cura di Natalia Luna, Analista senior, Investimento responsabile e Brian Aronson, Analista azionario di Columbia Threadneedle Investments 

I primi mesi del presidente Joe Biden alla Casa Bianca riflettono pienamente l’impegno della sua amministrazione a favore della transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio. Biden è rientrato nell’Accordo di Parigi e recentemente ha annunciato un obiettivo estremamente ambizioso: dimezzare le emissioni entro il 2030. L’American Jobs Plan di Biden da 2.250 miliardi di dollari, noto anche come Infrastructure Plan ed annunciato a marzo in una proposta storica, affronta ampiamente gli impegni sul cambiamento climatico presi in campagna elettorale, andando addirittura oltre le promesse fatte in determinate aree. Sebbene le cifre finali potrebbero essere soggette a compromessi in modo da ottenere l’approvazione del Congresso, il piano mira ad imprimere slancio alla generazione di energia pulita e alla produzione statunitense di veicoli elettrici, fornendo inoltre un modesto sostegno per la ristrutturazione degli edifici. Il cuore di questo approccio è l’Infrastructure Bill: una lista di proposte da 2.000 miliardi di dollari volta ad avviare gli Stati Uniti su un percorso di azzeramento delle emissioni entro il 2050. La proposta infrastrutturale include la promozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio e dei principali obiettivi relativi al cambiamento climatico.

Biden ha svelato una vasta serie di proposte di spesa e di incentivi fiscali, ripartite per lo più su un periodo di otto anni ed incentrate su infrastrutture, adattamento ai cambiamenti climatici e iniziative sociali. Nel complesso, il piano si propone di migliorare le infrastrutture, creare posti di lavoro, promuovere l’innovazione e accelerare la transizione verso un’economia a emissioni zero. Si basa su tre priorità per sostenere la transizione energetica: accelerazione del passaggio all’energia pulita, elettrificazione dei trasporti e ristrutturazione degli edifici inefficienti sotto il profilo energetico. Anche qualora si dovesse scendere a compromessi per ottenere il consenso del Congresso, l’approvazione del piano dovrebbe accelerare la transizione energetica degli Usa, con implicazioni positive per la crescita a lungo termine dei settori che contribuiranno alla decarbonizzazione dell’economia statunitense.

ENERGIA PULITA CON IL TURBO

Uno dei punti del piano consiste in particolare nella generazione di elettricità a zero emissioni di carbonio entro il 2035, come promesso da Biden in campagna elettorale. Tale obiettivo sarà supportato da incentivi fiscali sorprendentemente generosi per le energie rinnovabili e la cattura e lo stoccaggio del carbonio, nonché da 100 miliardi di dollari di investimenti per il miglioramento delle infrastrutture energetiche. La transizione verso l’energia pulita potrebbe accelerare grazie alla proposta di un’estensione di 10 anni ai crediti fiscali per l’eolico, il solare e le pile a combustibile, che va ben oltre i due anni di incentivi precedentemente introdotti a dicembre 2020. La proposta consentirebbe agli sviluppatori di nuovi progetti di energia rinnovabile di realizzare immediatamente il valore in contanti dei crediti fiscali, il che aiuterebbe i loro flussi di cassa. Anche le aziende di servizi di pubblica utilità potrebbero beneficiarne, seppur meno direttamente, dato che i crediti fiscali potrebbero abbassare il costo dell’energia rinnovabile per i consumatori. Il calo delle bollette tende ad allentare le relazioni tra utility ed autorità di regolamentazione statali, favorendo una maggiore spesa per investimenti da parte delle prime, a vantaggio della crescita. Anche i 100 miliardi di dollari stanziati per l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche risulteranno vantaggiosi per le utility, supportando ancora una volta la spesa per investimenti. La proposta di Biden fa espressamente riferimento agli investimenti nelle reti di trasmissione, poiché sono necessarie linee a voltaggio più alto per spostare l’elettricità verde dai siti eolici o solari più grandi ai centri di carico. Inoltre, qualsiasi misura che faciliti il processo di scelta del sito per i progetti di trasmissione incoraggerà l’avvio di nuovi progetti. Questo enorme programma d’investimento sembra rappresentare uno sviluppo positivo per i produttori di apparecchiature elettriche, così come per alcune società di ingegneria e di costruzione. Non tutti però risulteranno avvantaggiati: il piano di Biden eliminerebbe i sussidi ai combustibili fossili per le società del settore petrolio e gas, ma non era certo una sorpresa.

INCENTIVI AI TRASPORTI NON INQUINANTI

Per quanto riguarda i trasporti non inquinanti, l’enfasi principale delle proposte di Biden riguarda l’ulteriore impulso al mercato dei veicoli elettrici prodotti negli Usa. Il piano prevede lo stanziamento di 174 miliardi di dollari per il settore, da spendere in particolare per l’installazione di 500.000 caricatori di veicoli elettrici entro il 2030, il che rappresenta una modesta sorpresa positiva. Potrebbe trattarsi di uno sviluppo significativo, specie se unito a un sussidio potenziale di 7.500 dollari per ogni consumatore che acquista un veicolo elettrico prodotto negli Usa, e infonderebbe fiducia negli utenti verso l’infrastruttura di ricarica, rendendo competitivo il costo dei veicoli elettrici rispetto a quello dei motori a combustione interna. La combinazione di queste due misure fa salire del 15-30% le previsioni di Columbia Threadneedle per la domanda annuale di litio tra il 2021 e il 2025 e potrebbe sostenere le società posizionate per affrontare tale incremento. Le iniziative del piano sul fronte dei trasporti non inquinanti prevedono anche una proposta del valore di 111 miliardi di dollari riguardante le infrastrutture idriche, che include la modernizzazione dei sistemi idrici obsoleti, e i sistemi di trasporto pubblico e ferroviario, nonché il rafforzamento delle infrastrutture di importanza critica per le conseguenze del cambiamento climatico. Gli investimenti a favore di porti ed aeroporti intendono rendere gli Stati Uniti un leader globale nel trasporto aereo e di merci non inquinante, mentre gli investimenti nelle infrastrutture idriche possono fornire sostegno alle società i cui prodotti supportano il filtraggio, il trattamento e il trasporto efficiente di acqua. Le aziende di attrezzature per l’edilizia dovrebbero invece beneficiare dei 25 miliardi di dollari in finanziamenti per gli aeroporti e dei 17 miliardi di dollari in finanziamenti per le vie d’acqua, nonché di altre spese per infrastrutture più tradizionali. Parallelamente a tutto ciò, 85 miliardi di dollari in finanziamenti per il trasporto pubblico e 80 miliardi di dollari in finanziamenti per le ferrovie favoriranno la transizione verso mezzi di trasporto puliti per le flotte delle società ferroviarie e di consegne.

INCREMENTO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI IMMOBILI

In linea con la modesta promessa elettorale di Biden per l’avvio di una graduale ristrutturazione degli edifici, il piano propone di spendere 213 miliardi di dollari per il miglioramento dell’efficienza energetica. Gli edifici sono responsabili di circa il 10% delle emissioni degli Stati Uniti e di un terzo del consumo energetico del paese, secondo la US Energy Information Administration (EIA). L’importo sarà utilizzato per l’adeguamento di 2 milioni di abitazioni a prezzi accessibili, la costruzione di 500.000 nuovi alloggi e l’adeguamento di più di un milione di case con miglioramenti efficienti sotto il profilo energetico. Per raggiungere questi obiettivi è prevista l’estensione e l’espansione dei crediti per l’efficienza di abitazioni ed esercizi commerciali, nonché la creazione di un “Clean Energy and Sustainability Accelerator” (acceleratore di energia pulita e sostenibilità) da 27 miliardi di dollari per mobilitare gli investimenti privati. È presente anche una proposta per i progetti di rinnovamento energetico degli edifici pubblici. I principali beneficiari degli sforzi per rendere più ecocompatibile il patrimonio edilizio statunitense sono le società di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria, le quali giocheranno un ruolo chiave nelle ristrutturazioni, riducendo significativamente il consumo di elettricità e sostituendo i refrigeranti nocivi.

IN ATTESA DEL CONGRESSO

Allo stato attuale, il piano di Biden rappresenta un netto cambiamento rispetto alle politiche dell’amministrazione precedente e, se attuato, dovrebbe accelerare l’ecologizzazione dell’energia, dei trasporti e degli edifici statunitensi, e questo nonostante l’assenza di alcuni impegni presi in campagna elettorale, come i piani concreti sull’idrogeno verde e i dettagli sulle modalità di decarbonizzazione dell’agricoltura. La sua implementazione però è tutta da vedere. Ora tocca al Congresso trasformare il piano in legge ed è altamente probabile che alcune delle disposizioni non vengano approvate o siano modificate.

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