La società energetica francese Total ha sospeso la costruzione di un parco eolico al largo della costa di New York per via dell’ostilità di Donald Trump – il cui secondo mandato da presidente degli Stati Uniti inizierà a gennaio – nei confronti di questa fonte energetica.
TRUMP CONTRO L’EOLICO OFFSHORE
Trump ha promesso infatti che nel giorno stesso del suo ritorno alla Casa Bianca sospenderà i progetti americani di eolico offshore: a suo dire, le turbine posizionate in mare “distruggono ogni cosa, sono orribili, sono l’energia più costosa che ci sia, rovinano l’ambiente, uccidono gli uccelli, uccidono le balene”. Così, l’amministratore delegato di Total, Patrick Pouyanné, ha detto di aver “deciso di mettere in pausa il progetto” Attentive Energy al largo delle coste di New York e del New Jersey, dalla capacità di 3 gigawatt.
TUTTI I PROBLEMI DEL SETTORE NEGLI STATI UNITI
Secondo Timothy Fox di ClearView Energy Partners, la decisione del gruppo francese è un segnale del fatto che i tempi stanno cambiando e che si faranno più duri per la nascente industria statunitense dell’eolico offshore. Il settore, peraltro, nonostante gli incentivi forniti dall’attuale amministrazione di Joe Biden, è già in difficoltà: colpa dei costi elevati dei progetti (c’entra l’inflazione), dei ritardi con le autorizzazioni, dei problemi alla filiera e delle opposizioni di alcune comunità, preoccupate per l’impatto paesaggistico ed economico (in particolare sulla pesca); a tutto questo si aggiunge l’incidente al parco Vineyard Wind 1, in costruzione al largo del Massachusetts, dove una pala ha ceduto.
COSA FARÀ TRUMP, COSA FARÀ TOTAL
Non è chiaro fino a che punto si spingerà Trump con il suo ordine esecutivo contro l’eolico offshore, ma è molto probabile che sospenderà le aste per le concessioni. Dato il contesto, secondo Fox non è strano che un’azienda decida di fermare un progetto ancora nelle fasi preliminari di sviluppo.
Secondo le stime iniziali di Total, il progetto Attentive Energy sarebbe dovuto entrare in funzione per i primi anni 2030. La società, che ha acquisito i permessi per la realizzazione del parco nel 2022, si è garantita la possibilità di riprendere i lavori di costruzione tra quattro anni, una volta che sarà terminato il secondo mandato di Trump e che la filiera statunitense dell’eolico si sarà sviluppata maggiormente.
L’ostilità del presidente eletto nei confronti dell’eolico offshore potrebbe però ripercuotersi negativamente sullo sviluppo delle nuove tecnologie “galleggianti” (o floating) che permettono di sfruttare il potenziale ventoso delle aree marine dai fondali troppo profondi per ancorarvi le turbine. A essere penalizzate, poi, saranno probabilmente anche le altre aziende europee che realizzano parchi eolici in mare (come Orsted) o che costruiscono generatori (come Vestas).