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Energie Rinnovabili

SEN, l’Italia può essere molto più ambiziosa su rinnovabili

Per AiCARR Sen poco ambiziosa su rinnovabili. Italia può fare molto meglio      Obiettivi più ambiziosi sulle rinnovabili, nuovi strumenti di incentivazione per le pompe di calore e messa a disposizione dei dati forniti dai sistemi di monitoraggio. Queste sono solo alcune delle proposte fatte da Francesca R. d’Ambrosio, presidente di AiCARR, Associazione italiana condizionamento dell’aria, in…

Per AiCARR Sen poco ambiziosa su rinnovabili. Italia può fare molto meglio 

 

 

Obiettivi più ambiziosi sulle rinnovabili, nuovi strumenti di incentivazione per le pompe di calore e messa a disposizione dei dati forniti dai sistemi di monitoraggio. Queste sono solo alcune delle proposte fatte da Francesca R. d’Ambrosio, presidente di AiCARR, Associazione italiana condizionamento dell’aria, in merito alla definizione della Sen, la Strategia Energetica Nazionale, e inviate  i ministri Carlo Calenda e Gian Luca Galletti.

“Il documento disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico ha il grande merito di proporre una Strategia Energetica Nazionale per rispondere alle attuali esigenze di risparmio energetico, che coinvolgono problemi quali l’approvvigionamento di energia, l’aumento della produzione di energia da fonte rinnovabile, l’efficienza energetica“, si legge nella lettera. “Negli ultimi anni, il Governo italiano ha emanato una serie di Decreti Legislativi, dal 192/05 e s.m.i. al 28/11 e al 102/14 e s.m.i., che affrontano questi problemi, ma in maniera non sempre efficace e a volte non sinergica. Il risultato è che chi opera nel settore della progettazione e costruzione di impianti, in particolare di quelli termotecnici che sono di competenza di AiCARR, è disorientato, a volte in difficoltà nell’ottemperare a quanto richiesto e a volte implicitamente invitato a ricorrere all’impedimento tecnico, con tutto ciò che questo comporta“.

decreto rinnovabili“Una prima osservazione, di ordine generale, è che nella proposta di Sen non viene considerato uno scenario di lungo periodo, quale quello previsto dalla comunicazione della CE sulle modalità di stesura dei Piani Nazionali Clima-Energia, al 2050. La Sen è stata considerata come strumento propedeutico alla definizione di tale Piano, quindi un atto transitorio. La dilazione nel tempo della definizione del Piano, di cui non si comprende appieno la motivazione introduce elementi di inefficacia e di inefficienza. Senza una visione al 2050 non è possibile programmare investimenti a lungo termine per le infrastrutture necessarie, sia le esistenti che le greenfield, evitare investimenti non strategici, soprattutto quelli a lungo termine, e sviluppare quindi una idea di futuro”.

Per AiCARR, in particolare, il documento non indica le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi per le fonti rinnovabili, è poco ambizioso (48-50% per la quota Fer sui consumi elettrici e 27% di Fer sui consumi totali), non definisce in modo accurato le azioni di riqualificazione energetica di interi edifici e non prevede alcun monitoraggio dei consumi e dei sistemi di automazione, nel residenziale, nel terziario e nell’industria.

Nella lettera AiCARR propone di incrementare nella Sen gli attuali strumenti di incentivazione tariffaria delle pompe di calore e prevedere un tavolo di discussione con la Comunità europea sulla possibilità di estendere la quota delle rinnovabili anche nel settore del raffrescamento; di prevedere un contributo delle biomasse all’obiettivo Fer del 28-30% sui consumi termici; il ricorso programmato a diverse tecnologie di accumulo e all’applicazione del demand response; una revisione della legislazione vigente in tema di copertura da Fer (D.Lgs 28/11); la libertà di scelta progettuale delle tecnologie che meglio si adattino al progetto per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico imposti dalla legislazione vigente; di prevedere la messa a disposizione dei dati forniti dai sistemi di monitoraggio, i Big Data, in appositi energy repository; la possibilità di utilizzare le risorse ricavate da tassazioni specifiche per una riconversione produttiva low-carbon.

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