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Rinnovabili

Rinnovabili 4.0: impianti off shore alti come la Torre Eiffel

Con le Rinnovabili 4.0 molta più efficienza: ecco la nuova era dell’energia pulita   Arrivano anche le “ Rinnovabili 4.0.” Si riducono i costi e aumenta l’efficienza degli impianti, e questo nel settore è sinonimo di una nuova era, un nuovo slancio verso quella “grid parity ” tanto voluta: le fonti rinnovabili non hanno più…

Con le Rinnovabili 4.0 molta più efficienza: ecco la nuova era dell’energia pulita

 

Arrivano anche le “ Rinnovabili 4.0.” Si riducono i costi e aumenta l’efficienza degli impianti, e questo nel settore è sinonimo di una nuova era, un nuovo slancio verso quella “grid parity ” tanto voluta: le fonti rinnovabili non hanno più bisogno di pesare sulle bollette dei consumatori, ma possono reggersi economicamente in maniera autonoma.

Impianti giganti

eolicoGiusto qualche mese fa, durante l’asta per i nuovi parchi eolici nel Mare del Nord, indetta dal governo tedesco, 3 impianti su 4 sono stati assegnati senza incentivi pubblici. Questo sbalzo in avanti della Green Economy si registra in tutti i settori, dal solare all’eolico. Quest’ultimo si sta orientando verso la realizzazione di megastrutture, in particolare per l’off-shore. Installazioni, al largo delle coste, che superano i 200 metri di altezza, tanto da arrivare in Danimarca ad un prototipo che vuole toccare i 330 metri, come l’altezza della Torre Eiffel.

Italia tra le protagoniste

Questa nuova rivoluzione energetica sta portando risultati anche in Italia. Nel corso dell’ultima asta per gli impianti di eolico on shore sono state presentate più di mille domande, per una richiesta complessiva di 632 megawatt di potenza, il doppio della potenza disponibile messa al bando. Qualcosa dunque si muove. Secondo l’ultimo report di Anie rinnovabili ( associazione che raggruppa le imprese costruttrici di componenti e impianti chiavi in mano per la produzione di energia da fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermia, idroelettrico, solare termodinamico) le installazioni eoliche sono aumentate del 270% rispetto allo scorso anno.

Buoni risultati anche nel solare

Bene anche nel fotovoltaico: l’Italia, sempre secondo il rapporto Anie, quest’anno ha realizzato 700mila nuovi impianti, 41mila in più rispetto l’anno precedente. Una crescita che supera il 6,3% arrivando a 30mila megawatt di potenza installata, pari al 25% del totale nazionale.

L’energia solare che sfrutta il potere della sabbia

SabbiaDue i progetti innovativi legati al solare.  Il primo porta la firma del gruppo Magaldi, società salernitana con oltre 100 anni di storia già leader nella ricerca e produzione di impianti industriali per la movimentazione di materiale ad alta temperatura, che negli anni ha deciso di scommette sull’innovazione e di attirare “cervelli” dall’estero.

L’idea è semplice: silos riempiti di sabbia di fiume in un letto d’aria e riscaldati da specchi ustori. Rispetto al sistema tradizionale, che prevede che l’energia venga prodotta riscaldando silos riempiti con acqua e sali minerali e riscaldati dagli specchi ustori, questo nuovo progetto produce una maggiore quantità di energia.  Il sistema consente inoltre produzione di energia anche di notte ed è ecosostenibile perché il sistema impiega materiali compatibili con l’ambiente.

Quindi utilizzare l’energia solare concentrata impiegando la sabbia come mezzo di accumulo. Energia termica da radiazione solare convogliata attraverso un sistema di specchi viene poi gradualmente rilasciata. Un sistema chiamato Stem (Solare termodinamico Magaldi) che sta avendo successo in Italia e nel mondo. L’azienda campana, che ha registrato oltre 40 milioni fatturati nel 2016, conta di 190 dipendenti di cui la metà ingegneri, e investe almeno l’8% l’anno in Ricerca e sviluppo, con due ingegneri giapponesi che lavorano oggi a Salerno e un team di ingegneri indiani e statunitensi operativi nell’area R&S dell’azienda.

Sul sistema Stem ha già investito A2A che lo utilizza all’interno del polo energetico integrato a San Filippo del Mela in provincia di Messina inaugurato lo scorso giugno. Verrà utilizzato per produrre l’energia necessaria a far funzionare la centrale elettrica della cittadina. La muliutility italiana ha siglato inoltre una lettera d’intenti per l’acquisto di nuovi moduli da installare in altri siti industriali del gruppo. In particolare, l’intesa tra A2A e Magaldi indica il campo d’azione soprattutto nello sviluppo di progetti basati sul brevetto Solar thermo electric Magaldi (Stem). Una collaborazione scientifica e tecnologica di durata triennale, che punta a progettare e realizzare impianti presso siti produttivi di A2A.

Il “pannello” solare che insegue il sole

L’altro progetto targato made in Italy è del Gruppo Convert ed è Tracker, ovvero un meccanismo che consente ai pannelli di orientarsi in base alla posizione del sole.  Un inseguitore monoassiale in grado di integrarsi perfettamente con ogni tipo di tecnologia utilizzata nella realizzazione di impianti fotovoltaici,

Interamente progettato e sviluppato da Convert, l’inseguitore monoassiale racchiude al suo interno la summa dell’esperienza e del know-how maturati nella realizzazione di impianti fotovoltaici di grandi dimensioni, con oltre 50 installazioni nel mondo. Grazie al nuovo brevetto, si potrà risponde alle esigenze di incremento della performance dei parchi fotovoltaici con un prodotto completamente modulare, facile da installare e da integrare con tutte le tecnologie utilizzate nel settore.

Questo inoltre consentirà un aumento del rendimento fino al 25% rispetto ai tradizionali impianti con pannello fisso.

E’ un mercato destinato ancora a crescere sia grazie agli incentivi fiscali, sia per la ricerca e gli investimenti che si stanno facendo nella ricerca di nuovi materiali. Uno fra tutti l’accordo tra Enel e l’istituto Italiano di Tecnologia e Sviluppo. Insieme stanno realizzando nuovi pannelli in grafene, un materiale composto con atomi di carbonio che ha la resistenza del diamante e la flessibilità della plastica.

Sistemi di accumulo: più efficienti e meno cari

Le rinnovabili 4.0 non possono certo rinunciare ai sistemi di accumulo, sistemi che permettono di immagazzinare energia pulita e di sfruttarla solo quando serve, stabilizzando il sistema.

Negli ultimi tempi si sta registrando un crollo dei prezzi dei sistemi di accumulo. Questo grazie a delle batterie che immagazzinano energia dai pannelli o dalle turbine eoliche per poi rimetterle in circolo quando il vento è calato oppure di notte quando il fotovoltaico non funziona. Questo rappresenterà un ulteriore passo in avanti nel mondo delle rinnovabili, visto che lo sviluppo della tecnologia ha permesso di farlo diventare anche un prodotto per famiglie. Batterie al litio che si potranno attaccare al muro e dalle dimensioni ridotte in grado un giorno di dimezzare i prezzi. Almeno questo è l’auspicio da qui al 2020

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