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Tutti gli scontri in Saipem fra cda e Caio

Il consiglio di amministrazione di Saipem ha disposto due audit a Caio (amministratore delegato) e Paccioretti (direttore finanziario), oltre ad aver affidato la gestione della crisi a consulenti esterni per eventuali tutele. Ecco fatti e indiscrezioni di Startmag sullo scontro ai vertici di Saipem

 

Continuano le tensioni al vertice di Saipem.

Secondo indiscrezioni raccolte da Startmag, il consiglio di amministrazione di Saipem ha disposto due audit per la valutazione della correttezza dei dati aziendali all’amministratore delegato Francesco Caio e al direttore finanziario Antonio Paccioretti. Le verifiche riguarderanno da una parte l’ambizioso piano strategico di Saipem presentato il 28 ottobre, dall’altra parte i dati della società per il 2021.

LA SITUAZIONE DI SAIPEM, IN BREVE

Un piccolo passo indietro: Saipem è una società di infrastrutture per l’energia – i cui maggiori azionisti sono Eni (30,5%) e Cdp Industria (12,5%) – che sarà costretta alla ricapitalizzazione dopo il profit warning di fine gennaio. Saipem, infatti, ha comunicato che il suo bilancio civilistico del 2021 è previsto chiudersi con perdite superiori al terzo del capitale sociale, con ricavi ed Ebitda inferiori di 1 miliardo di euro rispetto alle previsioni diffuse lo scorso 28 ottobre.

La settimana scorsa Eni e Cdp hanno nominato due manager che affiancheranno Caio nel piano di ristrutturazione della società: sono Alessandro Puliti, già direttore generale della divisione Risorse naturali di Eni e ora alla guida della nuova direzione generale di Saipem; e Paolo Calcagnini, già vicedirettore generale di Cassa depositi e prestiti, che gestirà l’unità di supervisione finanziaria.

COSA FARANNO CDA E COLLEGIO SINDACALE DI SAIPEM

Sempre stando ai rumors di Startmag, oltre ad aver disposto i due audit, il consiglio di amministrazione di Saipem, assieme al collegio sindacale, hanno affidato a due consulenti esterni la gestione della crisi per eventuali tutele relative a condotte errate del top management.

Si tratta di iniziative a tutela del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale e contro, dunque, l’insieme degli alti dirigenti. La situazione interna a Saipem, insomma, sarebbe di scontro, se non di vera e propria guerra interna.

LA RISPOSTA DI SAIPEM

Contattato martedì 8 febbraio da Startmag per avere un riscontro, l’ufficio stampa di Saipem ha detto di non voler commentare le indiscrezioni e non ha rilasciato dichiarazioni in merito.

REPUBBLICA RIPRENDE STARTMAG

Mercoledì 9 febbraio la Repubblica ha dato la notizia dei due audit disposti dal consiglio di amministrazione di Saipem: i rumors erano stati diffusi il giorno prima su Twitter da Startmag.

COSA SUCCEDERÀ A SAIPEM

Il prossimo il 23 febbraio Saipem presenterà i dati del 2021 e i risultati della supervisione sulle commesse più critiche per la società.

Il 5 aprile, invece, è prevista la scadenza di un’obbligazione (bond) da 500 milioni di euro. Il prezzo dell’emissione dello strumento finanziario, con taglio minimo a 100.000 euro e cedola fissa del 27,5 per cento all’anno, è sceso a 85 con un rendimento annualizzato del 117 per cento circa.

Sulla questione bond, la settimana scorsa Mediobanca Securities aveva detto che, considerate le stime sui risultati negativi di Saipem nel 2021, la liquidità disponibile (700 milioni, per gli analisti dell’azienda) potrebbe non bastare a ripagare l’obbligazione in scadenza e a fronteggiare “l’aumento dell’indebitamento netto nel corso del 2022”.

Un commento di MF-Milano Finanza, invece, considera Saipem un gruppo dall’alto valore e potenziale, nonostante la crisi attuale. “Per non disperdere questo valore servono un paio di miliardi di euro di nuovo equity? Il rapporto tra capitale da investire e valore potenziale […] resta attraente”, si leggeva nel commento di ieri del quotidiano del gruppo Class editori.

Gli analisti di settore si aspettano una ricapitalizzazione di 1-1,5 miliardi di dollari.

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