Interfax-Ukraine, divisione ucraina dell’importante agenzia di stampa russa Interfax, ha scritto che l’Ucraina trarrebbe beneficio dall’entrata in funzione del Nord Stream 2, il gasdotto tra Russia e Germania. Il motivo presunto – spiegato dal presidente russo Vladimir Putin durante un incontro tra il Consiglio di stato e il Consiglio per la scienza e l’educazione, venerdì scorso – è il seguente: il Nord Stream 2, aumentandone la disponibilità, farà scendere i prezzi spot del gas in Europa, da dove l’Ucraina acquista il combustibile.
LE CRITICHE AL NORD STREAM 2
Molti analisti la pensano però al contrario. Dicono che il Nord Stream 2, proprio perché istituisce un collegamento diretto tra la Russia (principale fornitore di gas in Europa) e la Germania, marginalizzerà l’Ucraina, privandola del suo ruolo tradizionale di “intermediario energetico” tra Mosca e il Vecchio continente, e la renderà via via più povera e sempre meno rilevante per Bruxelles.
Ad opporsi con più fermezza al Nord Stream 2 sono gli Stati Uniti e i paesi dell’Europa orientale, quelli più vicini alla Russia: pensano che il gasdotto non sia solo un’infrastruttura energetica ma un’arma geopolitica, che permetterà a Mosca di aumentare la sua leva negoziale sull’Europa. Già oggi oltre il 40 per cento delle importazioni di gas da parte dell’Unione europea provengono dalla sola Russia.
GLI INTERESSI DELLA RUSSIA SULL’UCRAINA
La Russia ha interesse a isolare l’Ucraina dall’Occidente per due motivi: per ragioni difensive (vuole evitare che si unisca alla Nato e scongiurare che l’alleanza arrivi fino ai suoi confini) e per ragioni espansive (Putin vuole ristabilire l’influenza russa sullo spazio ex-sovietico; nel 2014 la Russia ha annesso una parte del paese, la Crimea).
COSA HA DETTO PUTIN
Putin ha detto che l’opposizione all’entrata in funzione del Nord Stream 2 è “stupida” perché “i volumi di gas in più in arrivo sul mercato europeo ridurrebbero sicuramente i prezzi nei punti di scambio, i [prezzi] spot”.
“E poiché molti paesi”, ha proseguito il presidente russo, “compresa l’Ucraina, oggi dipendono dallo spot – è stata una loro scelta, non vogliono comprare direttamente da noi – , il prezzo per loro diminuirebbe, e notevolmente. È che stanno segando il ramo su cui sono seduti. È sorprendente ma ok, è una loro scelta. Non l’abbiamo deciso noi, l’hanno deciso loro”.