skip to Main Content

Rio Tinto

Titanio, tutte le spese di Rio Tinto per rivaleggiare con la Cina

Rio Tinto e il governo del Canada investiranno quasi 740 milioni di dollari in un impianto siderurgico, testando l'introduzione di un nuovo processo a idrogeno e bio-carbone. Tutti i dettagli.

Il gruppo minerario anglo-australiano Rio Tinto ha intenzione di investire, con la partecipazione del governo federale canadese, 737 milioni di dollari per la modernizzazione di uno stabilimento di lavorazione dei metalli a Sorel-Tracy, in Québec, una provincia del Canada orientale.

OBIETTIVI E CIFRE

L’obiettivo della compagnia, oltre alla riduzione dei livelli emissivi del sito, è quello di diventare una grande produttrice di titanio, un metallo critico per i settori aerospaziale, chimico e biomedicale.

L’investimento riguarda un periodo di otto anni. Nello specifico, la quota di Rio Tinto ammonta a 515 milioni di dollari, mentre quella del governo canadese a 222 milioni.

IDROGENO E “CARBONE BIO” AL POSTO DEL COKE

Allo stabilimento di Sorel-Tracy si produce attualmente acciaio, scandio (un elemento delle terre rare) e biossido di titanio. L’impianto – sia per la sua età (ha più di settant’anni) che per le grandi quantità di carbone bruciate nelle sue fornaci – emette oltre un milione di tonnellate di CO2 all’anno.

Rio Tinto, allora, sta sperimentando un nuovo processo chiamato blue smelting (“fusione blu”), che prevede la sostituzione del carbon coke con l’idrogeno e il biochar, cioè il carbone ottenuto dalla pirolisi delle biomasse. In teoria, la blue smelting dovrebbe permettere di ridurre le emissioni dello stabilimento di Sorel-Tracy del 70 per cento, ma la tecnologia è ancora in fase sperimentale ed è presto per dire se saprà affermarsi a livello commerciale, sostituendo gli altiforni tradizionali.

COMPETERE CON LA CINA

Il governo federale canadese, invece, ha giustificato il suo investimento con l’impegno all’azzeramento netto delle emissioni nazionali e con la volontà di fare del paese un fornitore rilevante di minerali critici. L’aggiornamento del sito di Sorel-Tracy dovrebbe infatti permettere di quadruplicare i livelli produttivi di scandio, utilizzato nelle leghe per rafforzare l’alluminio e renderlo più leggero. Rio Tinto è il primo fornitore di scandio interno al Nordamerica.

La materia prima che alimenta i processi dello stabilimento arriva perlopiù dalla miniera di biossido di titanio a Havre-St-Pierre, che Rio Tinto vorrebbe utilizzare anche per produrre titanio raffinato e togliere così quote di mercato alla Cina, che al momento domina questo settore.

COSA FARÀ VALE

La società mineraria brasiliana Vale in Canada – sta valutando la costruzione di un impianto di lavorazione del nichel in Québec: è già proprietaria nel paese di diverse miniere del metallo, utilizzato nelle batterie dei veicoli elettrici.

Leggi anche: Batterie Usa, ecco come il piano Biden sfavorisce i Paesi europei

Back To Top