Il parlamento tedesco ha approvato la legge per la creazione di una vasta rete di trasporto dell’idrogeno in Germania e verso i paesi vicini.
TUTTI I PIANI DELLA GERMANIA PER L’IDROGENO
Il progetto consiste in una rete di tubature estesa per 9700 chilometri che verrà realizzata entro il 2032 o il 2037 a un costo di 20 miliardi di euro. Per una buona parte, circa il 60 per cento, la rete non sarà nuova bensì riutilizzerà le condotte e i sistemi attualmente dedicati al trasporto del gas naturale.
La legge approvata dal Bundestag, invece, stabilisce le norme sul finanziamento dell’infrastruttura, che avverrà esclusivamente attraverso capitali privati, ossia attraverso le tariffe per l’utilizzo della rete che gli operatori riscuotono dai clienti che la utilizzano. Per evitare che tariffe molto elevate vadano a ostacolare l’espansione della rete, specialmente nei primi anni, verrà posto un tetto (cap) al loro prezzo, riporta Der Spiegel.
IL RUOLO DELL’IDROGENO PER LA DECARBONIZZAZIONE DELL’INDUSTRIA
L’idrogeno è un combustibile che non rilascia gas serra (ad eccezione del vapore acqueo) e che può essere prodotto utilizzando l’elettricità generata a sua volta da fonti pulite, come l’eolico, il solare o il nucleare. Per le sue qualità, l’idrogeno può permettere la sostituzione dei combustibili fossili, e dunque l’abbattimento delle emissioni, in tutti quei settori che non è facile o possibile elettrificare in maniera diretta: il trasporto aereo, ad esempio, oppure l’industria chimica e siderurgica.
Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha definito l’idrogeno “di fondamentale importanza, soprattutto per far progredire in modo decisivo la decarbonizzazione dell’industria e accelerare la transizione energetica in Germania”, l’economia più grande dell’Unione europea.
I COLLEGAMENTI CON L’ESTERO
Oltre alla riduzione delle emissioni, la Germania punta sull’idrogeno anche per ridurre la sua dipendenza energetica dall’estero: prima dell’invasione dell’Ucraina era estremamente dipendente dalla Russia per il gas. Il ministro Habeck ha precisato che il paese rimarrà un importatore, ma migliorerà “significativamente” la sua posizione.
La Germania prevede di importare il 70 del per cento del suo fabbisogno di idrogeno da paesi come la Danimarca, la Norvegia e la Spagna: tutti e tre possiedono un elevato potenziale rinnovabile da sfruttare per la produzione di idrogeno verde. La stessa Germania conta di arrivare al 2030 con un mix elettrico composto all’80 per cento da fonti rinnovabili.
COSA C’ENTRA SNAM?
In prospettiva, la Germania ha intenzione di approvvigionarsi di idrogeno verde non solo dai vicini europei ma anche dal Nordafrica: quando, a febbraio, il paese ha stretto un accordo sull’importazione di gas algerino, Habeck disse infatti di voler “incoraggiare l’Algeria a produrre più idrogeno verde nel futuro”.
Snam, la società che gestisce la rete italiana dei gasdotti, sta sviluppando un progetto dedicato proprio al trasporto dell’idrogeno tra il Nordafrica, l’Italia, l’Austria e la Germania. Chiamato South H2 Corridor ma conosciuto anche come “corridoio meridionale dell’idrogeno”, si tratta di una rete di tubature lunga circa 3300 chilometri e formata perlopiù da infrastrutture riconvertite.
Secondo Snam, una volta operativo – entro il 2030, pare – il corridoio permetterà l’importazione di quattro milioni di tonnellate all’anno di idrogeno dal Nordafrica; dal sud Italia, poi, l’idrogeno verrebbe trasportato nel nord della penisola, in Austria e infine in Germania, dove la domanda energetica è più alta per via della numerosa presenza di industrie.
Allo sviluppo del South H2 Corridor stanno partecipando anche i gestori dei sistemi di trasmissioni del gas austriaci (Trans Austria Gasleitung e Gas Connect Austria) e tedesco (bayernets).