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Raffinerie

Perché le raffinerie Usa si convertono al biodiesel

Che cosa succede nelle raffinerie Usa

Le raffinerie di petrolio stanno chiudendo definitivamente gli impianti di lavorazione in Asia e Nord America e gli impianti in Europa potrebbero essere i prossimi a causa delle incerte prospettive di una ripresa della domanda di carburante dopo la pandemia di coronavirus che ha ridotto i consumi. “La pandemia ha inizialmente ridotto la domanda globale di carburante del 30% e le raffinerie hanno temporaneamente fermato gli impianti. Ma il consumo non è tornato ai livelli pre-pandemici e la riduzione dei viaggi potrebbe essere destinata a rimanere tale, portando alla possibilità che gli impianti possano chiudere definitivamente”, si legge su Reuters.

RAFFINERIE IN USA INTERESSATE AI BIOCARBURANTI

Un’anticipazione di quanto potrebbe accade in futuro arriva però dagli Stati Uniti dove le politiche emissive della California stanno incentivando la realizzazione di biocarburanti.

“Gli obiettivi della California sui carburanti puliti stanno innescando cambiamenti presso le grandi raffinerie di petrolio degli Stati Uniti che si stanno attrezzando per produrre una forma di gasolio ricavato dall’olio da cucina scartato dai ristoranti e dai grassi animali fusi nei macelli” si legge sul Financial Times.

CHI STA ESPLORANDO LA NUOVA POSSIBILITÀ

Marathon Petroleum, Phillips 66 e HollyFrontier sono tra le raffinerie che stanno esplorando o perseguendo progetti per produrre “diesel rinnovabile”, in grado di sostituire il diesel a base di petrolio nei camion e negli autobus ed essere prodotto con gli stessi impianti.

COME FUNZIONA IN CALIFORNIA

In questo modo, osserva Ft, le raffinerie potrebbero avere l’opportunità di espandersi. “L’incentivo è rappresentato dalle politiche più severe in materia di emissioni in California. Lo standard statale sui carburanti a basso contenuto di carbonio è stato pensato per accelerare il passaggio a trasporti con minori emissioni di gas serra, la principale forza trainante del cambiamento climatico – si legge su Ft -. Il programma low carbon assegna crediti ai fornitori di carburanti le cui emissioni sono inferiori a quelle di un benchmark statale. I fornitori di carburanti a basse emissioni di carbonio, come il diesel a base di petrolio, devono acquistare questi crediti per rispettare la legge statale”.

Con l’inasprirsi del benchmark, il prezzo dei crediti è salito a quasi 200 dollari per tonnellata di anidride carbonica, spingendo un numero maggiore di raffinatori di petrolio ad espandersi nei carburanti che ricevono crediti di carbonio, racconta ancora Ft. “Il diesel rinnovabile e un carburante correlato, il biodiesel, in genere guadagnano più crediti per gallone rispetto agli altri biocarburanti. L’anno scorso la California ha utilizzato un totale di 830 milioni di galloni di entrambi i tipi di diesel, pari al 22% del mercato totale del diesel statale, secondo il National Biodiesel Board”.

LA RAFFINERIA DI PHILLIPS 66 A RODEO, CALIFORNIA CANDIDATA A ESSERE IL PIÙ GRANDE IMPIANTO DI CARBURANTI RINNOVABILI DEL MONDO

La raffineria di Phillips 66 a Rodeo, California, potrebbe diventare “il più grande impianto di carburanti rinnovabili del mondo”, sostituendo il petrolio con olio da cucina usato, grassi e olio di soia, ha detto l’azienda. L’impianto sarà in grado di fornire 800 milioni di galloni all’anno di biocarburanti, principalmente diesel rinnovabile. “Nel corso del tempo abbiamo assistito ad un calo dei margini e ad un ambiente commerciale piuttosto povero per questo bene – ha detto Nik Weinberg-Lynn, responsabile dei progetti di energia rinnovabile presso la raffineria Phillips 66 -. Fare questa mossa ci permette di operare in questa comunità per un lungo periodo di tempo”.
Weinberg-Lynn ha ammesso che la conversione della raffineria di Rodeo in biocombustibili aiuterà la Phillips 66 a compensare l’onere finanziario dei crediti di carbonio presso la raffineria di petrolio della società a Los Angeles, che dovrebbe continuare ad operare con il greggio tradizionale.

LE ALTRE AZIENDE INTERESSATE: MARATHON, HOLLYFRONTIER, VALERO ENERGY

La politica dei carburanti della California sta avendo un impatto anche al di fuori dello Stato. Marathon, la più grande raffineria di petrolio degli Stati Uniti, sta convertendo una raffineria di petrolio a Dickinson, nel Nord Dakota, per produrre 184 milioni di galloni all’anno di gasolio rinnovabile da mais e olio di soia per la vendita in California. Il mese scorso ha detto che chiuderà la sua raffineria di petrolio a Martinez, in California, ed esplorerà la possibilità di riconvertirla per produrre diesel rinnovabile.

HollyFrontier ha definito la California il “motore chiave della domanda” di biocarburanti in quanto mira a produrre più di 200 milioni di galloni all’anno di diesel rinnovabile. Il mese scorso ha chiuso la sua raffineria di petrolio a Cheyenne, Wyoming, con l’intenzione di convertirla alla produzione di diesel rinnovabile, e sta aggiungendo un impianto di diesel rinnovabile accanto alla sua raffineria di petrolio ad Artesia, New Mexico.

Tra gli altri raffinatori coinvolti nella produzione di diesel rinnovabile, Valero Energy, la cui joint venture Diamond Green Diesel con il riciclatore di grassi Darling Ingredients sta più che raddoppiando le dimensioni di un impianto in Louisiana a 675 mln galloni all’anno e sta esplorando la costruzione di un nuovo impianto a Port Arthur, Texas.

LE RAFFINERIE USA NON ABBADONANO IL PETROLIO

Le raffinerie statunitensi non stanno comunque abbandonando il petrolio. “L’associazione di categoria ha sostenuto la recente riduzione degli standard di risparmio di carburante dei veicoli da parte dell’amministrazione Trump, che l’Environmental Protection Agency ha stimato garantirà nel 2050 un aumento del consumo annuo di benzina di 15 miliardi di galloni rispetto al precedente regolamento”, ha evidenziato Ft.

QUANTO COSTA

“Il prezzo all’ingrosso del gasolio convenzionale all’ingrosso è di circa 1,15 dollari al gallone in California. I venditori di diesel rinnovabile possono ricevere entrate extra di circa 3,50 dollari al gallone dai crediti per i carburanti a basse emissioni di carbonio della California, un credito separato nell’ambito del programma nazionale per i carburanti rinnovabili e un credito d’imposta federale per i miscelatori da 1 dollaro al gallone, ha detto Gary Greenstein, un consulente di raffinazione presso S&P Global Platts. I crediti servono a compensare proprio l’elevato costo di produzione del diesel rinnovabile.

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