Un taglio, probabilmente marginale, dell’import di greggio dall’Iran per Cina e India ci sarà, malgrado il rischio di sanzioni da parte degli Stati Uniti promesso dal presidente Donald Trump per chi non si adegua.
Rischia di trasformarsi in un nuovo capitolo di tensioni la fine dell’esenzione di sei mesi per alcuni paesi – otto in tutto, Italia compresa – delle misure decise da Washington contro Teheran.
PER GLI ANALISTI, PECHINO TAGLIERÀ PARTE DELLE FORNITURE MA NON TUTTE
A rispondere sul perché Cina ed India proseguiranno i loro legami con il paese mediorientale ci pensano gli analisti dell’Eurasia Group in una ricerca. “Le esportazioni iraniane non raggiungeranno effettivamente lo zero”, hanno precisato i ricercatori secondo quanto evidenziato su Cnbc. “La Cina, che importa circa 500 mila barili al giorno, effettuerà tagli considerevoli nel breve termine. Per Pechino, assicurare l’accordo commerciale con gli Stati Uniti è la massima priorità, e non accoppierà le importazioni di petrolio iraniano ai negoziati commerciali”. Ma dall’altro lato è anche vero che la Cina “non può e non si tirerà indietro”. Per questo, nonostante la minaccia di sanzioni e l’aumento del rischio di ulteriori complicazioni nel lungo conflitto commerciale, gli analisti di Eurasia Group si aspettano che la Cina continui ad acquistare greggio iraniano, forse fino a diverse centinaia di migliaia di barili al giorno, per salvare la faccia.
LA CINA È IL PIÙ IMPORTANTE CLIENTE DI TEHERAN
La Cina è il più grande cliente di petrolio dell’Iran, con importazioni totali l’anno scorso di circa 29,3 milioni di tonnellate, pari a circa 585.400 barili di petrolio al giorno, secondo i dati doganali forniti da Reuters. Si tratta di circa il 6% delle importazioni totali di petrolio della Cina. Martedì scorso, il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato di essersi formalmente lamentato con gli Stati Uniti per la sua decisione di porre fine alle deroghe sulle sanzioni delle importazioni di petrolio iraniano. Pechino ha detto di essere contraria alla mossa, aggiungendo che la sua cooperazione energetica con Teheran è legale e ragionevole.
PER LA SEB LA CINA POTREBBE ADDIRITTURA AUMENTARE L’IMPORT
Ma c’è anche chi pensa che Pechino possa fare di più. “Pensiamo che la Cina non possa e non voglia tirarsi indietro questa volta. Per questo potremmo facilmente vedere un aumento delle importazioni di petrolio cinese dall’Iran fino a circa 1 milione di barili al giorno”, ha detto Bjarne Schieldrop, capo analista delle materie prime alla SEB, in una nota di ricerca pubblicata martedì. “Ci sarà una quantità crescente di esportazioni di petrolio dall’Iran che andrà ‘sotto il radar delle sanzioni’….. Porterà l’Iran più vicino alla Cina e permetterà alla Cina di stabilirsi ancora di più nel renminbi” ha aggiunto Schieldrop.
I LEGAMI DELL’INDIA CON L’IRAN SONO “SIGNIFICATIVI E STORICI”
L’India assumerà probabilmente una posizione simile a quella della Cina, hanno aggiunto gli analisti di Eurasia. Nuova Delhi è il secondo maggiore importatore di petrolio iraniano, dopo Pechino. “Nuova Delhi ridurrà sostanzialmente le importazioni ma probabilmente manterrà circa 100 mila barili giornalieri di importazioni iraniane pagate con un sistema di pagamento in rupie. Questa è più una decisione politica che una decisione di sicurezza energetica”. “Negli ultimi mesi l’India ha lavorato duramente per diversificare significativamente le proprie fonti energetiche in preparazione di questa situazione. Ma i legami dell’India con l’Iran sono significativi e storici, e Nuova Delhi lavorerà duramente per mantenere alcuni legami”, hanno detto gli analisti dell’Eurasia Group.
PER IL MINISTRO DEL PETROLIO E DEL GAS INDIANO NUOVA DELHI PRONTA A FORNITURE AGGIUNTIVE DA ALTRI PAESI
Il ministro indiano del petrolio e del gas naturale Dharmendra Pradhan ha detto che Nuova Delhi otterrebbe forniture aggiuntive da altri importanti paesi produttori di petrolio per compensare la perdita di alcune importazioni iraniane. Pradhan ha detto via Twitter che l’India ha un piano robusto per garantire l’adeguato approvvigionamento di greggio alle raffinerie nei prossimi mesi.