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Nord Stream 2

L’America con Germania (e Russia) sul Nord Stream 2 ha fatto splash

Non è chiaro in che modo gli Stati Uniti impediranno alla Russia di usare il gasdotto Nord Stream 2 come arma politica. Il corsivo di Giuseppe Gagliano

 

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, è giunta, giovedì 15 luglio, a Washington, dove è stata accolta dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

L’argomento oggetto della conversazione è stato il ruolo geopolitico e geoeconomico del gasdotto Nord Stream 2. Come indicato in un articolo precedente, l’amministrazione americana ha fatto un dietro-front rapido su una questione così delicata, nonostante le posizioni fra Stati Uniti e Germania siano state, soprattutto sotto l’amministrazione Trump, profondamente divergenti.

Il completamento del gasdotto è ormai giunto al 98% e questa è certamente una delle ragioni che ha indotto l’amministrazione americana ad assumere posizioni più cauti e prudenti.

Nonostante le rassicurazioni da parte di Biden – come di Blinken – sul fatto che sia necessario impedire che la Russia utilizzi questo gasdotto come uno strumento per esercitare pressioni politiche su paesi limitrofi, e nonostante la rassicurazione fatta da entrambi i leader nei confronti dell’Ucraina, che non sarà danneggiata dal gasdotto poiché l’Ucraina dovrà rimanere un paese di transito per il gas naturale, è francamente non difficile non prendere atto da un lato della sconfitta dell’amministrazione Biden e dall’altro lato della sconfitta della guerra economica attuata da Trump.

Insomma, Biden ha dovuto riconoscere – come nel caso della Turchia e dell’Arabia Saudita – la centralità della Germania sia nel contesto Nato sia in quello più generale della sicurezza europea.

Ad ogni modo vedremo concretamente in quale modo gli Stati Uniti impediranno alla Russia di esercitare la sua proiezione di potenza nel campo energetico in Europa…

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