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Gas

Cosa farà la Nato per vigilare sulle infrastrutture in Europa

Germania e Norvegia vogliono che la Nato apra un ufficio per la protezione delle infrastrutture strategiche europee: gasdotti, cavi elettrici e di Internet, stazioni di telecomunicazione. Ecco quali sono gli impianti energetici a più alto rischio in Europa.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto sapere che lui e il primo ministro norvegese Jonas Store proporranno alla NATO la creazione di un ufficio dedicato alla protezione delle infrastrutture strategiche europee, come le tubature sottomarine per il gas naturale. La questione della protezione degli impianti cruciali per l’energia e gli altri servizi essenziali è diventata una priorità per il Vecchio continente dopo i sabotaggi di settembre scorso ai due gasdotti Nord Stream.

LA FUNZIONE DELL’UFFICIO NATO

L’ufficio della NATO immaginato da Germania e Norvegia avrà la funzione di coordinare le forze di polizia, le autorità marittime e i sistemi di comunicazione costiera dei paesi membri dell’alleanza, con particolare attenzione alle regioni del mar Baltico e del mare del Nord.

LA NORVEGIA INTENSIFICA I CONTROLLI

Dopo le esplosioni ai due gasdotti Nord Stream nel mar Baltico, che le autorità danesi e svedesi hanno classificato come atti di sabotaggio, la Norvegia – fornitore importantissimo di idrocarburi per l’Europa, dato il distacco dalla Russia – ha intensificato i controlli attorno alle sue strutture petrolifere e gasifere. La Germania ha mandato tre fregate nelle acque norvegesi per partecipare al pattugliamento.

NON SOLO GASDOTTI: CAVI DI INTERNET, STAZIONI DI TELECOMUNICAZIONE…

Il primo ministro norvegese Store ha spiegato che l’ufficio di coordinamento della NATO servirà sia a proteggere le infrastrutture critiche europee sia, di conseguenza, le economie dei paesi che le utilizzano. I controlli non riguarderanno solo i gasdotti o gli oleodotti, ma anche i cavi sottomarini di Internet, quelli per l’elettricità e le stazioni di telecomunicazione.

QUALI SONO LE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE EUROPEE PIÙ A RISCHIO

Qualche settimana fa Bloomberg ha realizzato una lista delle infrastrutture energetiche europee a più alto rischio di sabotaggio.

IL BALTIC PIPE

La prima è il Baltic Pipe, il gasdotto in grado di trasportare fino a 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno dalla Norvegia alla Polonia, passando per la Danimarca. L’infrastrutturale è centrale per la strategia di Varsavia e degli stati baltici per diversificare le loro forniture energetiche e ridurre la dipendenza dalla Russia, iniziata già molto tempo prima dell’invasione dell’Ucraina.

Se la tubatura dovesse subire dei danni simili a quelli riportati dai Nord Stream, la Polonia – che non possiede grandi capacità di stoccaggio – rischierebbe di rimanere senza gas.

L’ESTLINK E IL NORDBALT

L’ESTlink e il NordBalt sono due cavi elettrici sottomarini che, se recisi, isolerebbero l’Estonia e la Lituania, rispettivamente, dalle reti elettriche di Finlandia e Svezia. Il NordBalt ha una capacità di 700 megawatt; i due cavi ESTlink, invece, hanno una capacità combinata di 1000 MW.

L’EUROPIPE II E IL LANGELED

L’Europipe II e il Langeled sono due tubature che trasportano il gas norvegese in Germania e in Regno Unito. Sono particolarmente vulnerabili per via della loro lunghezza (coprono una distanza di circa 1610 chilometri) e delle acque remote, poco trafficate, che attraversano.

L’ISOLA ENERGETICA DI BORNHOLM

Situata nel mar Baltico e non ancora ultimata, l’isola energetica di Bornholm è un polo dell’eolico offshore. Impianti di questo tipo saranno sempre più importanti per il soddisfacimento della domanda energetica europea nel futuro prossimo, ma proteggerli non è semplice: lo scorso maggio, ad esempio, l’Unione europea, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di aver ordinato dei cyberattacchi contro una rete satellitari che comandava migliaia di turbine eoliche in Germania.

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