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Cavi

Cosa farà la Francia per proteggere i cavi di Internet dalla Russia

Dopo le esplosioni ai gasdotti Nord Stream, la Francia ha preso delle contromisure per proteggere i cavi sottomarini di Internet dai sabotaggi. Anche l'Italia e il Regno Unito si sono mossi nella stessa direzione. Tutti i dettagli e le aziende coinvolte.

La Francia sta adottando delle misure per rafforzare la sicurezza dei cavi sottomarini, temendo attacchi da parte della Russia che danneggerebbero la connettività a Internet nel continente europeo. Due fonti anonime hanno detto a POLITICO che la presidenza francese ha avviato delle consultazioni in merito con funzionari pubblici, ufficiali della marina ed esperti di vario tipo.

TIMORI DI SABOTAGGI RUSSI

A motivare Parigi è la preoccupazione che, dopo le esplosioni agli importanti gasdotti Nord Stream 1 e 2 – che alcuni paesi europei considerano un probabile atto di sabotaggio russo -, il Cremlino possa decidere di danneggiare altre infrastrutture strategiche: i cavi sottomarini di Internet, appunto, che trasportano circa il 95 per cento del traffico globale di dati.

QUANTO SPENDERÀ LA FRANCIA PER LA DIFESA DEI CAVI SOTTOMARINI

Due settimane fa il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “abbiamo infrastrutture essenziali che si trovano al di fuori del nostro territorio: cavi, satelliti, oleodotti e gasdotti. Abbiamo rafforzato la loro sicurezza dall’inizio della guerra” in Ucraina. Stando alle fonti di POLITICO, la presidenza francese ha istituito una “task force” sui cavi sottomarini subito dopo le perdite di gas russo dai gasdotti Nord Stream.

Il bilancio 2023 francese, poi, contiene fondi per l’acquisto di tecnologie di difesa avanzate delle infrastrutture critiche. 3,1 milioni di euro sono stati stanziati per la protezione del “fondale oceanico” (cioè delle risorse naturali oceaniche e dei cavi) e per la “raccolta di oggetti sensibili”.

Come riportato da Reuters, Parigi ha investito 11 milioni di euro per acquistare due veicoli subacquei senza equipaggio da utilizzare per la protezione delle infrastrutture marine: entreranno in funzione all’inizio del 2023. A inizio ottobre la radio Europe 1 ha fatto sapere che Macron ha ordinato l’ispezione e la “sorveglianza rafforzata” dei cavi Internet francesi; il governo, inoltre, investirà nell’acquisto di una flotta di droni e robot che saranno operativi entro il 2025.

LE DICHIARAZIONI DELL’ELISEO

La presidenza francese ha negato l’esistenza di una task force sui cavi sottomarini, e non ha confermato le notizie di Reuters ed Europe 1. In un comunicato, l’Eliseo ha specificato che “la sicurezza dei cavi è responsabilità degli operatori, che dispongono di metodi di sorveglianza avanzati e possono reindirizzare quasi immediatamente le informazioni in caso di incidente”.

“Non è necessario ispezionare visivamente i cavi per verificarne l’integrità”, si legge, “perché questo viene fatto dagli operatori, che hanno anche i mezzi per intervenire e riparare”.

LE AZIENDE CHE POSANO I CAVI IN FRANCIA

Le principali società che si occupano della posa dei cavi in Francia sono due: Orange Marine, controllata del gruppo di telecomunicazioni Orange (partecipata dallo stato con una quota di oltre il 20 per cento), e Alcatel Submarine Networks, di proprietà della finlandese Nokia.

La compagnia tecnologica statunitense Google, attraverso la società madre Alphabet, sta aumentando la sua presenza nel settore: a febbraio 2021 ha completato un cavo transatlantico dagli Stati Uniti alla Francia, chiamato Dunant. Google ha specificato che i suoi cavi sono “interrati per evitare attacchi informatici o altri rischi fisici”.

cavi sottomarini
Grafica via POLITICO. I cavi sottomarini attivi sono quelli in rosa; i cavi pianificati sono in viola.

RISCHIO DI UN “BLACKOUT” DI INTERNET

I cavi che approdano sulle coste francesi sono una trentina, facendo del paese il principale punto di ingresso di Internet per l’Europa continentale. I cavi in assoluto più strategici sono circa quindici, che si collegano con l’oceano Atlantico e nel mar Mediterraneo, fino al mar Rosso e all’Asia.

Secondo gli esperti, per causare un’interruzione massiccia dei servizi Internet in Europa, la Russia dovrebbe recidere almeno dieci cavi. Cyrille Dalmont, ricercatore presso il think tank Institut Thomas More, ha spiegato a POLITICO che “la maggior parte del traffico [dati, ndr] attraversa l’Atlantico, quindi se uno di questi cavi viene interrotto, e non per una manutenzione programmata, le interruzioni [di Internet, ndr] sarebbero enormi, con infrastrutture critiche che faticheranno a funzionare”.

Ad oggi non esistono episodi confermati di attacchi ai cavi sponsorizzati da governi, ma le amministrazioni di diversi paesi occidentali hanno detto più volte che la Russia dispone delle capacità di manometterli. Esistono metodi di sabotaggio molto sofisticati, come quelli che prevedono l’utilizzo di mini-sottomarini dotati di pinze idrauliche, ma anche molto semplici: per danneggiare un cavo può bastare l’ancora di un peschereccio.

COME DIFENDERSI

Un pattugliamento costante dei migliaia di chilometri percorsi dai cavi che connettono la Francia avrebbe un costo stimato in svariati milioni di euro, ma la sua efficacia – specialmente nelle acque internazionali – è dubbia.

Secondo Dalmont, “l’unica vera difesa” consiste piuttosto nella posa di più cavi, che permette di aumentare la ridondanza delle connessioni: in questo modo, “un atto di sabotaggio non innescherà un blackout” di Internet.

L’ANNUNCIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato nelle scorse settimane uno “stress test” dei cavi sottomarini volto a “identificare i punti deboli e preparare la nostra risposta a un’interruzione improvvisa”.

COSA FA L’ITALIA TRA SPARKLE E MARINA MILITARE

A luglio Telecom Italia Sparkle, società controllata di TIM che gestisce una rete in fibra ottica di circa 600mila chilometri, ha firmato un accordo di cooperazione con la Marina militare italiana per il monitoraggio e la tutela delle infrastrutture sottomarine di telecomunicazione.

Il 3 ottobre Reuters ha scritto che il governo italiano ha potenziato la sorveglianza dei cavi sottomarini per le telecomunicazioni e l’energia.

LA MOSSA DEL REGNO UNITO

A inizio ottobre il Regno Unito ha annunciato l’acquisto, entro il 2022, della prima nave multiruolo di sorveglianza oceanica (MROSS) per la protezione dei cavi e altre infrastrutture sottomarine strategiche: entrerà in funzione nel 2023. Una seconda imbarcazione verrà successivamente costruita nel paese.

I dettagli sono scarsi. Il segretario della Difesa Ben Wallace ha dichiarato però che “la nostra rete internet e la nostra energia dipendono in larga misura da condutture e cavi. La Russia non nasconde la sua capacità di prendere di mira tali infrastrutture”.

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