A seguito di un accordo di fornitura energetica con Microsoft, l’operatore della centrale nucleare di Three Mile Island, nello stato della Pennsylvania, investirà 1,6 miliardi di dollari per riattivare uno dei reattori: tutta l’elettricità prodotta – 837 megawatt a zero emissioni di gas serra – sarà venduta per vent’anni alla società tecnologica, che la utilizzerà per alimentare i propri centri dati per l’intelligenza artificiale.
A detta dell’operatore, Constellation Energy, Three Mile Island tornerà in funzione nel 2028: a riaprire non sarà l’unità coinvolta nell’incidente del 1979, chiusa permanentemente, ma il reattore disattivato nel 2019 perché economicamente sconveniente.
I termini economici dell’accordo tra Microsoft e Constellation non sono stati rivelati.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FARÀ RISORGERE LE CENTRALI NUCLEARI?
Come scrive Bloomberg, nell’ultima decina d’anni sono stati chiusi una dozzina di reattori nucleari negli Stati Uniti perché non in grado di reggere la concorrenza con le centrali a gas (gli Stati Uniti ne sono i maggiori produttori al mondo) e con gli impianti di energia rinnovabile.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, unito alla necessità di alimentare in modo “pulito” gli energivori centri dati, ha riacceso però l’interesse per l’energia nucleare: è una fonte a zero emissioni (a differenza del gas naturale) capace di produrre elettricità in maniera stabile e continuativa (a differenza dei parchi eolici e solari), permettendo di soddisfare le necessità dei data center.
A luglio il Wall Street Journal aveva rivelato che un terzo delle centrali nucleari negli Stati Uniti stavano negoziando accordi di fornitura elettrica con le società tecnologiche.
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Oggi i centri dati rappresentano il 4 per cento della domanda elettrica totale degli Stati Uniti, ma entro il 2030 potrebbero arrivare al 9 per cento. “Non esiste una versione del futuro di questo paese che non faccia affidamento su questi asset nucleari”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Constellation, Joe Dominguez. L’azienda ha intenzione di finanziare il riavvio del reattore con i propri fondi, senza ricorrere al supporto statale o federale.
I PIANI DI MICROSOFT
Microsoft vuole che tutti i suoi centri dati nel mondo – peraltro in espansione – siano alimentati con energia pulita entro il 2025. Nel 2023, però, i consumi energetici di queste strutture sono stati la causa principale dell’aumento delle emissioni della società, cresciute del 29 per cento rispetto ai valori del 2020.
ANCHE AMAZON PUNTA SULL’ENERGIA NUCLEARE
Oltre a Microsoft, un’altra “Big Tech” sta puntando sul nucleare per alimentare i propri progetti sull’intelligenza artificiale. La divisione di cloud computing di Amazon, infatti, ha speso 650 milioni di dollari per acquistare un centro dati collegato alla centrale nucleari di Talen Energy nei pressi del fiume Susquehanna, in Pennsylvania.