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Tutte le preoccupazioni sul mercato del litio

I prezzi del litio sono crollati dell'80 per cento nel 2023 e secondo alcune aziende sono troppo bassi per giustificare nuovi investimenti. Le prospettive di lungo termine, però, restano positive. Tutti i dettagli.

Le principali società produttrici di litio, un metallo essenziale per le batterie che alimentano i veicoli elettrici e che immagazzinano l’energia da fonti rinnovabili, si mostrano abbastanza ottimiste sui livelli futuri della domanda nonostante il recente crollo dei prezzi, che sta causando licenziamenti e ridimensionamenti dei progetti estrattivi: è il caso di Lake Resources, impegnata nello sviluppo di un sito in Argentina.

COSA VANNO I PREZZI DEL LITIO

Pur essendo una materia prima cruciale per la transizione energetica – in passato era invece un metallo di nicchia, utilizzato principalmente dall’industria farmaceutica e nella produzione di ceramiche -, nel 2023 i prezzi del litio sono crollati di oltre l’80 per cento a causa soprattutto della sovrapproduzione in Cina e del rallentamento della domanda di auto elettriche.

LE PREVISIONI

Ma le aziende riunite nell’importante conferenza mineraria di Fastmarkets, che si è svolta a Las Vegas dal 24 al 27 giugno, parevano convinte che la ripresa ci sarà, stando al resoconto dell’evento fatto da Reuters.

ExxonMobil, ad esempio – che sta puntando sull’estrazione del litio per diversificare il proprio business, che resta comunque focalizzato sugli idrocarburi -, ha annunciato l’espansione di un progetto in Arkansas, sostenendo di non lasciarsi né spaventare dai prezzi bassi, né convincere dai prezzi alti: in sostanza, la compagnia cerca di rimanere focalizzata sul lungo termine.

Secondo le previsioni di Fastmarkets, la domanda statunitense di litio aumenterà del 29 per cento ogni anno fino al 2030, e anche il resto del mondo conoscerà una crescita simile grazie all’elettrificazione della mobilità e dei consumi energetici. Nel 2023 l’offerta di litio ha superato 1 milione di tonnellate e ci si aspetta che raddoppierà entro il 2026 grazie principalmente all’espansione dei progetti estrattivi in Australia, in Africa e in Cina.

LA VERSIONE DI ALBEMARLE

Non tutti i produttori condividono questa visione, però: alcuni, infatti, ritengono improbabile che si possano raggiungere simili volumi di offerta senza un aumento del valore del metallo. Perfino Albemarle, la più grande azienda produttrice di litio al mondo, ha definito “preoccupanti” gli attuali prezzi del litio.

Secondo Eric Norris, presidente della divisione di Albemarle dedicata allo stoccaggio, questi prezzi così bassi non permettono di giustificare nuovi investimenti nel settore, anche se le stime di lungo periodo restano positive.

A giugno, finora, le azioni di Albemarle hanno perso il 23 per cento, scrive Bloomberg. Il titolo di Lithium Americas (una delle sue clienti è la casa automobilistica General Motors) è sceso del 55 per cento dall’inizio del 2024 e quello di Piedmont Lithium (che rifornisce di materia prima Tesla) del 64 per cento nello stesso periodo.

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