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Liontown

Chi manda in fumo gli affaroni di Albemarle sul litio

Gina Rinehart, la donna più ricca dell'Australia, fa saltare un affare da oltre 4 miliardi di dollari tra Albemarle, grande compagnia chimica americana, e Liontown, azienda australiana specializzata nel litio per le batterie. Tutti i dettagli.

La compagnia chimico-mineraria statunitense Albemarle ha ritirato l’offerta di acquisizione di Liontown Resources, un’azienda australiana specializzata nell’estrazione di litio, dal valore di 6,6 miliardi di dollari australiani (4,1 miliardi di dollari).

IL RUOLO DI GINA RINEHART

La decisione di Albemarle – la maggiore produttrice al mondo di litio, un metallo critico per le batterie dei veicoli elettrici – è stata influenzata da una mossa di Gina Rinehart – la donna più ricca d’Australia, vera e propria magnate dei metalli (ha costruito la sua fortuna sul minerale di ferro per l’acciaio) -, che ha alzato dal 18,3 al 19,9 per cento la sua quota in Liontown attraverso Hancock Prospecting, azienda estrattiva di minerale di ferro.

Albemarle ha parlato genericamente di “crescenti complessità”. In verità, c’entra il fatto che la quota raggiunta da Hancock in Liontown era sufficiente a bloccare l’offerta di acquisto di Albemarle, da 3 dollari australiani per azione. Di solito la soglia del 20 per cento – alla quale Hancock si è avvicinata parecchio – fa scattare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria, spiega Bloomberg.

Al momento, Hancock è il maggiore azionista di Liontown.

IL PROGETTO KATHLEEN VALLEY DI LIONTOWN

Liontown sta portando avanti un progetto sul litio nell’Australia occidentale, Kathleen Valley, che dovrebbe partire per la metà del 2024. Kathleen Valley viene considerato uno dei cinque progetti estrattivi di litio più importanti al mondo e Liontown ha già firmato accordi di fornitura con le case automobilistiche Ford Motor e Tesla, oltre che con LG Energy, azienda sudcoreana che realizza batterie.

Liontown sta cercando di raccogliere finanziamenti per almeno 450 milioni di dollari australiani per coprire la parte iniziale dei costi d’investimento di Kathleen Valley.

E ADESSO CHE FARÀ ALBEMARLE?

In un comunicato, l’amministratore delegato di Albemarle, Kent Masters, ha dichiarato che, date le nuove condizioni, proseguire con l’acquisizione di Liontown non era nel migliore interesse della società. Ma non è detto che i rapporti tra le due aziende si interromperanno: come ha detto a Reuters Tim Hoff, analista per Canaccord, “Albemarle e il mercato hanno ancora bisogno di tonnellate [di litio, ndr]. Forse ci sarà un accordo di fornitura e un impegno di capitale”.

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