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Non solo petrolio: tutti i piani di ExxonMobil per il litio

La compagnia petrolifera americana ExxonMobil vuole diventare una grande produttrice di litio per le batterie: entro il 2030 conta di estrarre tanto metallo quanto serve a 1 milione di auto elettriche. Tutti i dettagli.

La società petrolifera statunitense ExxonMobil ha annunciato oggi la trivellazione del primo deposito di litio in Arkansas, nel sud degli Stati Uniti. L’avvio della produzione è previsto nel 2027, e per il 2030 l’azienda conta di aver raggiunto un output tale da sostenere la manifattura di un milione di veicoli elettrici. Il litio è infatti il metallo più importante tra quelli che compongono le batterie – batterie agli ioni di litio, appunto – delle automobili elettriche.

L’ANTICIPAZIONE DI REUTERS

La notizia è stata anticipata dall’agenzia Reuters, secondo cui ExxonMobil punterebbe a una produzione iniziale di 10.000 tonnellate all’anno in collaborazione con Tetra Technologies, un’azienda di prodotti chimici per il trattamento delle acque reflue. Il progetto – chiamato Project Evergreen – è situato nella formazione Smackover, nell’Arkansas meridionale: una regione già nota per le sue risorse di idrocarburi e che conterrebbe anche importanti giacimenti di litio. All’inizio dell’anno ExxonMobil aveva acquisito i diritti di perforazione su un’area di 120.000 acri nello Smackover.

L’ESTRAZIONE DIRETTA DEL LITIO

Il progetto Evergreen utilizzerà una nuova tecnologia per prelevare il litio dai depositi di acque salate, chiamata “estrazione diretta“. Rispetto agli stagni di evaporazione (il procedimento standard), l’estrazione diretta dovrebbe garantire tassi di recupero del metallo più elevati, consentendo così lo sfruttamento di risorse attualmente non competitive dal punto di vista economico: incluse le acque reflue presenti in alcuni campi petroliferi e nei progetti geotermici.

IL PIANO DI EXXONMOBIL PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Quest’anno ExxonMobil ha compiuto diverse perforazioni esplorative nella formazione Smackover, che si estende dalla Florida al Texas e contiene salamoie ricche di litio e bromo. Lo scorso 4 ottobre, durante una chiamata con gli investitori, l’amministratore delegato di ExxonMobil Darren Woods aveva definito il litio un settore “piuttosto promettente”.

Benché non si siano ancora affermate sul piano commerciale, le tecnologie di estrazione diretta permettono alle compagnie petrolifere di riconvertire i loro processi all’estrazione di una materia prima fondamentale per la transizione energetica, senza stravolgere il modello di business: è normale per i produttori petroliferi, infatti, estrarre acque contenenti litio durante le loro operazioni oil & gas.

Come spiega la stessa società in un comunicato, “dopo aver utilizzato i convenzionali metodi di perforazione per il petrolio e il gas e aver avuto accesso all’acqua salata ricca di litio da giacimenti a circa 10.000 piedi di profondità, ExxonMobil utilizzerà la tecnologia di estrazione diretta del litio per separare il litio dall’acqua salata. Il litio verrà poi convertito sul posto in materiale per le batterie”. Oggi la raffinazione del litio per l’utilizzo nelle batterie è dominata dalla Cina, che vale da sola il 67 per cento del totale mondiale.

Negli anni Settanta, peraltro, ExxonMobil aveva svolto un ruolo cruciale nello sviluppo della batteria agli ioni di litio, ma abbandonò questi progetti negli anni Ottanta, tornando a concentrarsi sui combustibili fossili. Anche la produzione delle batterie al litio si concentra in Cina.

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