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Idrogeno Verde

La Cina aggirerà il protezionismo verde di Usa e Ue attraverso il Marocco

La società cinese Cngr, la più grande produttrice al mondo di catodi al nichel per le batterie, aprirà una fabbrica in Marocco pensata per l'esportazione in Europa e negli Stati Uniti. Il Marocco diventerà un ponte tra la Cina e l'Occidente? Tutti i dettagli.

La società cinese CNGR Advanced Material, una delle più grosse produttrici al mondo di materiali per le batterie, ha annunciato un investimento da 2 miliardi di dollari in Marocco. Una notizia rilevante non solo per l’entità economica dell’affare, ma anche per i ragionamenti politici di fondo: le aziende cinesi stanno rimandando o rinunciando agli investimenti diretti negli Stati Uniti e in Europa per via delle fortissime tensioni geopolitiche; non vogliono però rinunciare ai ricchi mercati occidentali, e quindi si sono messe alla ricerca di paesi terzi in cui installare basi manifatturiere.

In Marocco, appunto, CNGR costruirà un impianto di materiali per il catodo, l’elettrodo positivo delle batterie, pensato per rifornire il mercati europeo e quello statunitense.

PERCHÉ CNGR PUNTA PROPRIO SUL MAROCCO

Thorsten Lahrs, amministratore delegato di CNGR Europe, ha detto al Financial Times che il Marocco rappresenta un “punto di forza” per le aziende cinesi interessate alla vendita in Europa e America. Innanzitutto, rispetto ai due mercati target, in Marocco i tempi di costruzione delle fabbriche sono più rapidi e c’è un rischio d’investimento più basso perché, qualora Washington o Bruxelles dovessero introdurre nuove politiche protezionistiche sulle tecnologie “verdi”, le esportazioni potranno venire riorientate altrove. Solo pochi giorni fa la Commissione europea ha annunciato un’indagine anti-sussidi sulle auto elettriche cinesi che potrebbe portare all’imposizione di dazi.

“Ci vuole molto più tempo per far partire qualcosa in Europa”, ha aggiunto Lahrs, mentre il contesto politico americano “gioca un ruolo importante a causa delle tensioni che ci sono oggi tra la Cina e gli Stati Uniti, quindi se non ci si rivolge direttamente agli Stati Uniti è un rischio in meno”.

TUTTO SU CNGR ADVANCED MATERIAL

Fondata nel 2014 e quotata alla borsa di Shenzhen, CNGR è la principale azienda produttrice di catodi al nichel, con una quota di mercato globale del 23 per cento: tra i suoi clienti ci sono Tesla (la più importante società produttrice di veicoli elettrici) e CATL (la più importante società produttrice di batterie, anch’essa cinese).

All’investimento in Marocco parteciperà Al Mada, un conglomerato controllato dalla famiglia reale marocchina. La fabbrica produrrà una quantità di materiale per le batterie sufficiente ad alimentare un milione di veicoli elettrici all’anno, e potrebbe in futuro ampliare la sua capacità.

IL MAROCCO FARÀ DA PONTE ALLE BATTERIE CINESI?

Il Marocco diventerà un ponte tra l’Asia orientale, dove hanno sede le principali aziende di batterie, e l’Occidente, dove si trovano i principali mercati automobilistici? È presto per dirlo, ma effettivamente – al di là dell’investimento di CNGR – domenica scorsa la sudcoreana LG Chem e la cinese Huayou Cobalt hanno annunciato la costruzione di una raffineria di litio e di un impianto di materiali per i catodi nel paese nordafricano.

Il Marocco può essere una base manifatturiera per le aziende interessate a esportare negli Stati Uniti perché tra Rabat e Washington esiste un accordo di libero scambio; dunque, come previsto dalla legge Inflation Reduction Act di Joe Biden, i materiali per le auto elettriche provenienti da questo paese verranno conteggiati negli obiettivi di approvvigionamento richiesti per i veicoli elettrici venduti in America che vogliono accedere alle sovvenzioni statali.

Il Marocco possiede buoni rapporti commerciali anche con l’Europa, nonché vicinanza geografica, oltre a possedere il 70 per cento delle riserve globali di fosfato, uno degli “ingredienti” costitutivi delle batterie al litio-ferro-fosfato, meno performanti ma più economiche di quelle tradizionali: la produzione di questi dispositivi si concentra in Cina.

IL NORDAFRICA SARÀ L’HUB DELL’ENERGIA VERDE PER L’EUROPA?

Il Marocco e gli altri paesi del Nordafrica vengono considerati dei potenziali poli produttori ed esportatori di elettricità rinnovabile e di idrogeno verde: oltre a poter contare su un’ottima ventosità ed esposizione solare, sono anche geograficamente vicini al mercato europeo.

Secondo Snam, la società che gestisce la rete italiana dei gasdotti, l’Italia potrebbe importare idrogeno dal Nordafrica a un prezzo del 14 per cento più basso rispetto a quello della produzione domestica, sfruttare le condotte esistenti tra l’Africa settentrionale e la Sicilia. Dal sud Italia, poi, l’idrogeno verrebbe trasportato nel nord, dove la domanda energetica è più alta per via della maggiore presenza di industrie, e nel resto d’Europa.

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