skip to Main Content

Caio

Saipem, Intesa Sanpaolo, Cdp, Sace: Draghi liquida il gnl della Russia?

Temendo ulteriori sanzioni alla Russia, secondo Reuters il governo italiano sta sospendendo i finanziamenti al progetto Arctic Lng 2 sul gas liquefatto: Saipem è coinvolta. Assicurato dalla Sace, il prestito di Cdp era di 500 milioni di euro. Tutti i dettagli.

 

In risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’Italia ha sospeso la sua quota di finanziamenti per il progetto sul gas liquefatto Arctic LNG 2, sviluppato dall’azienda gasiera russa Novatek. Lo ha scritto Reuters in esclusiva, sulla base delle informazioni ricevute da due fonti anonime.

Finora il settore energetico russo, pilastro dell’economia e fondamentale per gli approvvigionamenti europei, non è stato sottoposto alle sanzioni, ma è una possibilità che gli Stati Uniti non hanno escluso.

Agendo d’anticipo, allora, l’Italia ha deciso di rivalutare la sua esposizione al progetto. Secondo le stime, il prestito ammonta a circa 500 milioni di euro ed è fornito da Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo.

COS’È IL PROGETTO ARCTIC LNG 2

Il progetto Arctic LNG 2, come il nome suggerisce, si trova nell’Artico siberiano russo – più precisamente nella parte occidentale, nella penisola di Gyda – e riguarda il gas naturale liquefatto (GNL). Consiste in tre unità di liquefazione (“treni”, in gergo) con una capacità di 19,8 milioni di tonnellate all’anno di GNL e 1,6 milioni di condensato di gas.

Prima dell’inizio della guerra in Ucraina, l’impianto sarebbe dovuto entrare in funzione nel 2023 e raggiungere la capacità produttiva massima nel 2026.

Sul sito di Novatek si legge che le spese di capitale necessarie al lancio del progetto a piena capacità sono stimate in 21,3 miliardi di dollari equivalenti.

A novembre Novatek annunciò il raggiungimento di accordi sul prestito per Arctic LNG 2 da 9,5 miliardi di euro, sia con banche russe che estere.

CHI SONO GLI AZIONISTI

Novatek possiede una quota del 60 per cento del progetto Arctic LNG 2. Gli altri azionisti sono la società energetica francese TotalEnergies con il 10 per cento; le società petrolifere cinese CNPC e CNOOC, con il 10 per cento ciascuna; e il consorzio giapponese Arctic LNG (ne fanno parte il conglomerato industriale Mitsui e l’ente governativo JOGMEC) con il 10 per cento.

IL RUOLO DI SAIPEM, CDP E INTESA SANPAOLO IN RUSSIA

Ad Arctic LNG 2 partecipano diversi soggetti italiani: Saipem (attraverso SAREM, una joint venture con Renaissance) e SACE, la società statale che si occupa di assicurazione delle imprese italiane nelle transazioni all’estero. È coinvolto anche il gruppo ingegneristico-energetico francese Technip, presente in Italia come Technip Italy. Ad agosto del 2019 Saipem sottoscrisse un accordo con Technip France SA e NIPIgaspererabotka per partecipare al progetto.

Alla firma dei contratti per Arctic LNG 2, nel dicembre 2018 a Palazzo Chigi, era presente anche Luigi Di Maio, allora vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro.

Del finanziamento, poi, se ne occupano Cassa depositi e prestiti (controllata dal ministero dell’Economia) e Banca Intesa Russia (la controllata nel paese di Intesa Sanpaolo, che gestisce la maggior parte degli investimenti italiani in Russia e viceversa).

COSA FA LA SACE IN RUSSIA

SACE, come dichiarato dall’amministratore delegato Pierfrancesco Latini, possiede un portafoglio di attività in Russia dal valore di circa 3,2 miliardi di euro. Reuters scrive che la società ha assicurato progetti e investimenti collegati alla Russia per un valore di quasi 5 miliardi di euro.

COSA SUCCEDE AL PRESTITO PER ARCTIC LNG 2

Le fonti di Reuters affermano che il prestito per Arctic LNG 2 non è stato erogato, e che vi sono discussioni in corso tra Intesa Sanpaolo, Cassa depositi e prestiti, SACE e il ministero del Tesoro. Per il momento però – dichiara una terza fonte – l’accordo rimane in vigore.

Al di là dell’invasione dell’Ucraina, che ha spinto diverse aziende energetiche a distaccarsi dalla Russia, già l’anno scorso alcuni membri del Parlamento europeo avevano sollevato perplessità sul progetto, giudicandolo incompatibile con gli obiettivi climatici dell’Unione.

COSA DICE RECOMMON SUL RUOLO DELLA SACE IN RUSSIA

In un comunicato pubblicato lunedì 1 marzo, ReCommon – che si presenta come una “associazione che lotta contro gli abusi di potere” – aveva chiesto a SACE di chiarire la sua posizione sulla guerra in Ucraina.

Nel comunicato, ReCommon scrive che “nel biennio 2018-2019 SACE ha garantito 108 nuove operazioni in Russia, per un importo complessivo di circa 2,1 miliardi di euro. Di questi, 1,3 miliardi di euro per la realizzazione di un grande progetto nel settore petrolio e gas. Anche nel 2020, caratterizzato dall’impatto della pandemia sulle relazioni commerciali tra Italia e Russia, 230 dei 237 milioni di euro di operazioni garantite hanno riguardato il settore degli idrocarburi”.

“Tra le principali operazioni garantite da SACE in Russia negli ultimi anni”, continua l’associazione, “ricordiamo nel 2016 il megaprogetto di gas fossile Yamal LNG della società russa Novatek, in joint venture con la francese Total, per un totale di 400 milioni di euro. In questo caso, SACE garantiva una parte del prestito bancario di Intesa Sanpaolo, che ammontava complessivamente a 750 milioni di euro”.

“Stessa sorte – e stessi attori – per Arctic LNG-2, nonostante le agenzie di credito all’esportazione di Francia e Germania si siano tirate fuori dall’accordo […]. In questo caso, la cifra garantita si attesta intorno a 1 miliardo di euro, di cui almeno 500 milioni afferenti nuovamente a un prestito di Intesa Sanpaolo”.

“La relazione speciale tra SACE e Novatek”, ricostruisce ReCommon, “è radicata nel memorandum di cooperazione strategica stipulato a dicembre 2018, sotto la supervisione del Ministero per lo Sviluppo Economico, che riguardava proprio Arctic LNG-2 e nuovi possibili progetti a cui potrebbero partecipare società italiane”.

“Più di recente, SACE ha partecipato alla garanzia per il progetto Amur Gas Chemical Complex di Gazprom, principale società energetica russa controllata dallo Stato […]. L’operazione, conclusasi a dicembre 2021, ha visto SACE apporre una garanzia per una parte del prestito complessivo di 2,6 miliardi di dollari concesso da alcune banche commerciali”.

Le rivelazioni di Reuters raccontano forse la volontà del governo italiano di rispondere agli attacchi dell’associazione?

Back To Top