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Gas Russo

Intesa Sanpaolo non gasa la Russia su gas e sanzioni

Che cosa pensano economisti ed esponenti di spicco di Intesa Sanpaolo sui rapporti tra Europa e Russia e le forniture di gas di Gazprom. Il ruolo di Fallico (Banca Intesa Russia)

 

“Credo che ci sia stata un’apertura da parte del presidente russo Vladimir Putin sull’aumento delle forniture di gas all’Europa”, ha detto ieri il capo economista della banca Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, durante la presentazione della presentazione della ricerca Russia e Paesi UEEA all’indomani dello shock pandemico e di fronte alle sfide del cambiamento climatico, curata dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, a Milano.

De Felice si riferiva alle parole di Putin di circa una settimana fa, quando disse – appunto – che la Russia avrebbe aumentato le esportazioni di gas verso il Vecchio continente, del quale è il principale fornitore.

COSA HA FATTO GAZPROM

Tuttavia, questo lunedì la società statale Gazprom non si è dotata di maggiore capacità di transito del gas per il mese di novembre: ha riservato solo 30 milioni di metri cubi al giorno sulla condotta Yamal-Europe, un volume paragonabile a quello prenotato per lo scorso settembre (c’era disponibilità fino a 86,5 milioni); per l’Ucraina, inoltre, continueranno a non passare flussi.

COSA HA DETTO DE FELICE (INTESA SANPAOLO) SU RUSSIA, GAS E SANZIONI

Per De Felice, comunque, le parole di Putin sono “un gesto di distensione, però l’Europa dovrà porsi l’interrogativo se proseguire con le sanzioni, perché è difficile chiedere più gas alla Russia e allo stesso tempo proseguire con una politica di sanzioni che va avanti ormai da molti anni e che non tiene conto delle esigenze delle imprese europee, italiane, tedesche”.

Le sanzioni cui si riferisce il capo economista di Intesa Sanpaolo sono quelle imposte dall’Unione europea verso Mosca per l’annessione della Crimea, territorio riconosciuto come parte dell’Ucraina, nel 2014.

De Felice ha detto anche che l’aumento dei prezzi dell’energia (elettricità e gas) è “certamente un elemento negativo” per la ripresa economica dalla pandemia perché “aumenta i costi per le imprese e assorbe reddito dalle famiglie”. “Non è qualcosa che va a interrompere la ripresa”, precisa, “ma qualche decimo di punto di PIL certamente può toglierlo, se [la situazione] persiste nel tempo”.

IL RUOLO DELLA RUSSIA NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

De Felice ha dichiarato che “la transizione verde”, cioè il distacco dai combustibili fossili in favore di fonti a basse emissioni di gas serra, “non può essere realizzata senza uno sforzo congiunto di tutte le maggiori economie del pianeta”, inclusa la Russia.

“La Russia vuole diventare leader mondiale nella produzione di idrogeno, blu e verde”, ha detto Gianluca Salsecci, responsabile di International Research Network per Intesa Sanpaolo. L’idrogeno è un combustibile che non rilascia CO2, e per questo utile alla decarbonizzazione delle industrie e dei trasporti difficilmente elettrificabili: l’idrogeno blu è quello ottenuto dal gas naturale ma catturando le emissioni di carbonio; l’idrogeno verde, invece, è quello generato a partire da fonti rinnovabili. L’obiettivo di Mosca – ha proseguito Salsecci, secondo il resoconto del Sole 24 Ore – è ottenere una quota del 20 per cento di questo nuovo mercato al 2030.

L’INTERESSE DI MOSCA, PER BANCA INTESA RUSSIA

Per Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia, “questi prezzi assurdi del gas non sono nell’interesse della Russia”, che preferirebbe al contrario “prezzi stabili”. La posizione di Mosca è che i contratti di fornitura di lungo termine (che stabiliscono termini dalla durata di anche una ventina d’anni) siano preferibili al mercato spot, dove invece la compravendita è immediata.

L’ITALIANO PIÙ POTENTE IN RUSSIA

Fallico è stato definito “l’italiano più potente di Mosca”, dove vive. In un’intervista a ItaliaOggi, Fallico si definisce “nostalgico comunista. Impossibile non provare rimpianto per i valori dell’Urss, nonostante gli errori commessi”.

Banca Intesa Russia è la sussidiaria russa del gruppo Intesa Sanpaolo, che ne possiede il 100 per cento del capitale. Il gruppo gestisce più della metà delle operazioni commerciali tra la Russia e l’Italia

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