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Gas Russo

Ecco perché Gazprom tiene chiusi i rubinetti del gas

Gazprom non sta esportando tanto gas quanto potrebbe verso l'Europa. Perché? Ecco tre possibili spiegazioni

 

I prezzi del gas naturale in Europa puntano verso l’alto, mentre i livelli di stoccaggio sono bassi. È un problema: l’estate è prossima alla fine e l’inverno – la stagione in cui la domanda di energia è maggiore – si avvicina.

Visti i prezzi, per le società energetiche europee non è stato facile aumentare le proprie scorte. La disponibilità di gas, peraltro, è limitata. I carichi marittimi di gas naturale liquefatto si sono diretti di preferenza verso l’Asia (soprattutto in Cina e in Corea del sud), attirati dai volumi della domanda estiva e dalla convenienza di prezzo. D’altra parte, i flussi via condotte di gas dalla Russia – il maggiore fornitore europeo – non bastano a bilanciare e rassicurare il mercato.

C’ENTRA IL NORD STREAM 2?

Alcuni analisti pensano che la Russia, tramite la società energetica Gazprom, stia volontariamente riducendo l’offerta di gas all’Europa.

Graham Freedman, analista presso la società di consulenza Wood Mackenzie, ha detto al New York Times che Gazprom, attraverso la limitazione dei flussi, sta cercando di convincere l’Europa dell’importanza del Nord Stream 2 per la sua sicurezza energetica. Si tratta del gasdotto sotto il mar Baltico che collega direttamente la Russia alla Germania, senza passare per l’Ucraina. È un progetto controverso e osteggiato – tra gli altri – dagli Stati Uniti, che lo considerano un’arma geopolitica che permetterà a Mosca di rafforzare la sua presa sull’Europa e di indebolire sempre più l’Ucraina, privandola delle tasse di transito del gas e rendendola irrilevante agli occhi di Bruxelles.

Fonti anonime hanno detto a Bloomberg che Gazprom vorrebbe iniziare a inviare gas alla Germania attraverso il Nord Stream 2 già dal 1 ottobre: l’aumento dei flussi darebbe un po’ di sollievo al mercato europeo in previsione dell’arrivo dell’inverno. Manca ancora, però, l’approvazione delle autorità tedesche.

La data ufficiale a cui Gazprom punta per l’entrata in funzione del Nord Stream 2 e il 1 dicembre. Secondo la società, la condotta permetterebbe inizialmente di trasportare 5,6 miliardi di piedi cubi di gas.

IL COMMENTO DI OILPRICE

Qualche giorno fa il sito specializzato OilPrice ha fatto notare come, nonostante la ripresa della domanda di gas in Europa, Gazprom non si fosse garantita una maggiore capacità di accesso al mercato del Vecchio continente attraverso i collegamenti con l’Ucraina. È una puntualizzazione che sembrerebbe rafforzare l’ipotesi della “mossa geopolitica” per promuovere il Nord Stream 2 agli occhi degli europei (dei tedeschi, innanzitutto).

Ma è anche possibile che Gazprom abbia interesse a limitare la disponibilità di gas sul mercato europeo per mantenere i prezzi alti e trarre quanto più profitto possibile dalle vendite.

UN’ALTRA SPIEGAZIONE

C’è anche una terza spiegazione, forse la più semplice, ma che non esclude necessariamente le altre due: non c’entra né la geopolitica né i calcoli economici, ma la sicurezza energetica russa.

Come l’Europa, infatti, anche la Russia ha bisogno di accumulare scorte di gas in vista dell’inverno, con le quali garantire il riscaldamento alla propria popolazione. E come quelli europei, anche i siti di stoccaggio di Gazprom in Russia sono quasi vuoti: la società ha all’incirca due mesi di tempo per riempirli, scrive Bloomberg. Per raggiungere l’obiettivo – evidentemente prioritario – in tempo, Gazprom dovrà limitare le esportazioni di gas verso il Vecchio continente.

Entro il 1 novembre la Russia vuole che le scorte domestiche di gas raggiungano i 72,6 miliardi di metri cubi: un record. Significa che Gazprom dovrà stoccare 280 milioni di metri cubi al giorno, un volume grossomodo equivalente all’80 per cento delle esportazioni giornaliere verso l’Europa occidentale.

gazprom gas
I mercati principali di Gazprom nella prima metà dell’anno. Quello interno è molto più rilevante, in termini di volume, rispetto a quello dell’Europa occidentale. Grafico via Bloomberg.

Gazprom sta producendo tantissimo gas, a livelli vicini ai massimi da dieci anni. Ma non può – anche se volesse – riversarlo tutto all’estero perché la Russia ha bisogno di energia. Ne ha avuto bisogno questa estate, viste le ondate di calore. Ne avrà probabilmente bisogno il prossimo inverno: in quello passato si sono registrate temperature insolitamente fredde anche per gli standard russi, in alcune regioni del paese.

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