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Carbone

La guerra del carbone fra Indonesia e Cina

L'Indonesia ha annunciato la sospensione delle esportazioni di carbone per dare priorità al mercato interno. L'articolo di Giuseppe Gagliano.

 

L’Indonesia ha annunciato il 31 dicembre 2021 che intende sospendere le esportazioni di carbone a gennaio o fino a quando i suoi fornitori di carbone non avrebbero potuto soddisfare il requisito di vendere almeno il 25% della loro produzione agli acquirenti nazionali a 70 dollari per tonnellata.

Funzionari indonesiani hanno affermato che la misura mirava ad aiutare le centrali elettriche locali a garantire abbastanza carbone da generare elettricità a prezzi accessibili. La nazione del sud-est asiatico è il più grande fornitore di carbone della Cina. Questa è naturalmente la spiegazione ufficiale fornita dall’Indonesia.

Nei primi 11 mesi del 2021, la produzione di carbone cinese ha raggiunto 3,67 miliardi di tonnellate mentre il paese ha importato 290 milioni di tonnellate di carbone.

Nello stesso periodo, la Cina ha importato 178 milioni di tonnellate di carbone, principalmente carbone a vapore o termico, dall’Indonesia, che rappresentano il 61% delle importazioni totali di carbone della Cina, secondo l’Amministrazione generale delle dogane.

Dal 6 novembre 2020 la Cina ha vietato le importazioni di carbone dall’Australia in mezzo a una recessione delle relazioni che si è trasformata in una guerra commerciale bilaterale. Dopo che la Cina è stata colpita da una crisi energetica lo scorso settembre, ha importato 2,79 milioni di tonnellate di carbone australiano immagazzinate nei porti marittimi cinesi in attesa dello sdoganamento.

Come ha reagito la Cina a questa notizia? Nonostante il partenariato economico globale regionale (RCEP), un accordo di libero scambio firmato da 15 nazioni dell’Asia-Pacifico tra cui Cina e Indonesia, sia entrato in vigore il 1° gennaio 2022, l’Indonesia sembra abbia fatto fatto marcia indietro.

È tuttavia ipotizzabile che dietro questa improvvisa decisione da parte dell’Indonesia non vi siano tanto le controversie sul Mar cinese meridionale tra la Cina e l’Indonesia, quanto le pressioni esercitate dal segretario di Stato americano che non a caso ha fatto una visita ufficiale il 13 dicembre a Giacarta.

Tuttavia, anche se il divieto dovesse entrare effettivamente in vigore, la Cina potrebbe sia aumentare le produzioni di carbone – per esempio dalla Mongolia – sia aumentare le esportazioni di carbone dalla Russia.

Infatti la Russia ha esportato 52,9 milioni di tonnellate di carbone in Cina tra gennaio e novembre 2021 ed era diventata il terzo fornitore cinese.

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