Basteranno 385 milioni di euro del ministero dell’Ambiente per eliminare l’amianto dalle scuole?
L’annuncio del ministro Sergio Costa è importante quanto povero di soldi. Le Regioni riceveranno a breve questi fondi ma l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) all’inizio dell’anno scolastico aveva diffuso dati allarmanti: 2.400 scuole contaminate con 350.000 alunni e almeno 50.000 docenti. Numeri noti anche a Costa che vuole, però, che l’amianto scompaia anche dagli ospedali. Ancora più complicato, dunque, distribuire meno di 400 milioni di euro da Nord a Sud.
Allontaniamo qualsiasi sospetto su un mero annuncio. Ma resta che l’amianto fa male e uccide. Giampaolo Pansa, ha ricordato ieri La Stampa, nel 2009 aveva denunciato che l’amianto nella sua Casale Monferrato aveva fatto più vittime della guerra. Costa ammette i rischi: “Abbiamo messo a segno un colpo fondamentale, quello che ci vede iniziare veramente e fattivamente il contrasto al peggior killer che conosciamo nell’ambiente: l’amianto”.
Le Regioni devono presentare i progetti e poi aprire i cantieri. Quest’anno? Chissà. Le scarse risorse ministeriali servono solo a questo scopo e il ministro riconosce che ci vorranno altri fondi. Non è chiaro quando e come si potranno trovare affinché nelle scuole si viva un clima diverso sotto l’aspetto ambientale e della salute.
L’amianto è fuori legge dal 1992 dopo essere stato largamente usato nella costruzione degli edifici pubblici. È stato il materiale preferito negli anni del boom economico italiano. I rischi alla sua esposizione sono ancora alti. Nelle scuole i pericoli più alti vengono dai rivestimenti isolanti delle tubazioni delle caldaie e dai pavimenti vinilici. Un universo esplorato con valanghe di documenti e soldi col contagocce.