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Idrogeno Verde

Tutte le alleanze per l’idrogeno dal nucleare

La Nuclear Hydrogen Initiative vuole accelerare lo sviluppo delle tecnologie per l'idrogeno da nucleare (o viola). Tutti i dettagli.

Un gruppo composto da oltre quaranta soggetti tra conglomerati industriali (Siemens), compagnie energetiche (Bloom Energy), società di consulenza (Murphy), aziende di dispositivi nucleari (General Fusion) ed enti governativi hanno annunciato la nascita di un’iniziativa sull’idrogeno da nucleare, chiamata Nuclear Hydrogen Initiative, per accelerare lo sviluppo di queste tecnologie.

I COLORI DELL’IDROGENO

L’idrogeno è un combustibile che non rilascia gas serra se non vapore acqueo: può dunque permettere la decarbonizzazione di quei mezzi di trasporto (aerei, navi) e di quelle attività industriali energivore (siderurgia, chimica, cementiera) che non si riesce ad alimentare con l’elettricità.

– Leggi anche: Edison, Snam e le “valli dell’idrogeno”, tutti i dettagli

L’idrogeno viene classificato per colori a seconda della fonte energetica impiegata per generarlo. Si parla di idrogeno grigio (il più inquinante) se si utilizza il gas metano; di idrogeno blu se si usa il gas ma se ne catturano le emissioni tramite tecnologie apposite; di idrogeno verde se si utilizza l’elettricità prodotta dagli impianti eolici e solari; di idrogeno viola, infine, se è ricavato dal nucleare.

Le ultime due varianti – verde e viola – sono quelle dall’impatto climatico minore, perché né le rinnovabili né il nucleare rilasciano emissioni.

I PROBLEMI

L’idrogeno è un combustibile promettente, scrive Axios, ma ha anche dei problemi: l’ancora elevato costo di produzione delle varianti “pulite”, innanzitutto, e il grande consumo di elettricità del processo di elettrolisi (utilizzato per separare l’idrogeno dall’acqua nelle varianti verde e viola)

L’IDROGENO DA NUCLEARE

Lo scopo della Nuclear Hydrogen Initiative è proprio quello di ridurre il costo degli elettrolizzatori, ossia i macchinari necessari all’elettrolisi, e di favorire l’utilizzo del nucleare come fonte primaria per la creazione dell’idrogeno. A differenza dell’eolico e del solare, il nucleare ha il vantaggio di essere indipendente dal meteo, e quindi di generare elettricità in maniera continuativa.

Il gruppo vuole sviluppare progetti dimostrativi di idrogeno viola e incentivare sia i mercati affinché finanzino queste tecnologie, sia i governi in modo che definiscano strategie apposite per l’idrogeno da nucleare. La Nuclear Hydrogen Initiative non si definisce tuttavia una lobby.

“UNA QUANTITÀ ENORME DI ENERGIA”

Carlos Leipner, che dirige la strategia globale sull’energia nucleare presso Clean Air Task Force (una ONG aderente all’iniziativa), ha detto ad Axios che oggi il mercato dell’idrogeno vale all’incirca 70 milioni di tonnellate all’anno, ma entro il 2050 arriverà a 500 milioni o 1 miliardo di tonnellate prodotte.

“Questo richiederà una quantità enorme di energia”, ha aggiunto, sostenendo che il nucleare sia la soluzione preferibile perché le centrali permettono di generare grandi quantità di energia a basso costo.

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