Affrontare la crescente domanda di energia globale riducendo al tempo stesso l’impatto sul pianeta e sull’aria è una delle maggiori sfide del XXI secolo. Anche nell’ipotesi di futuri miglioramenti significativi dell’efficienza, la domanda mondiale di energia dovrebbe crescere del 30% tra il 2015 e il 2040, trainata dall’aumento della popolazione mondiale, dalla crescita economica e da un maggior numero di persone che si spostano nelle città. È quanto emerge dall’LNG Outlook 2018 di Shell, secondo il quale l’aumento della domanda si concentrerà in Cina, India, Africa, Medio Oriente e Sud-Est asiatico. In questo contesto, ricorda Shell, “il gas naturale contribuisce a fornire più energia in tutto il mondo” e “le emissioni di gas serra sono inferiori del 45%-55% rispetto al carbone utilizzato per produrre elettricità”. Il gas naturale, sia trasportato in gasdotti che sotto forma liquefatta, “sostiene anche l’integrazione della produzione variabile di energia rinnovabile – sottolinea il rapporto -, in quanto può compensare rapidamente le cadute dell’energia solare o eolica e rispondere rapidamente agli aumenti improvvisi della domanda”. In tal senso “la rapida crescita del Gnl sta contribuendo ad aumentare le forniture, la sicurezza e la diversificazione degli approvvigionamenti”.
IL MERCATO GLOBALE DI GNL SFIDA ASPETTATIVE E PREVISIONI
Il mercato globale del Gnl “continua a sfidare le aspettative degli osservatori di mercato, con una crescita della domanda di 29 milioni di tonnellate che hanno fatto raggiungere al combustibile la quota di 293 milioni di tonnellate nel 2017”, secondo quanto riporta l’Outlook di Shell. Le previsioni sottolineano che tale forte crescita della domanda “è coerente con il primo LNG Outlook di Shell, pubblicato nel 2017”. Sulla base delle attuali proiezioni della domanda, infatti, la major ritiene che un’eventuale carenza di offerta potrebbe concretizzarsi a metà degli anni ‘20, “a meno che non vengano presto assunti nuovi impegni per progetti di produzione di Gas naturale liquefatto”.
GIAPPONE SEMPRE IN TESTA TRA CONSUMATORI DI GNL, SEGUONO CINA E COREA DEL SUD
Il Giappone rimane, al momento, il più grande importatore mondiale di Gnl nel 2017, mentre la Cina è passata al secondo posto grazie a un aumento massiccio delle importazioni – che hanno raggiunto le 38 milioni di tonnellate grazie alla crescita economica e alle politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico -, sopravanzando la Corea del Sud. “Stiamo ancora assistendo a una domanda significativa da parte degli importatori tradizionali in Asia e in Europa, ma stiamo anche assistendo a un approvvigionamento energetico flessibile, affidabile e pulito come è il Gnl, da parte di altri paesi in tutto il mondo – ha dichiarato Maarten Wetselaar, Direttore Integrated Gas and New Energies di Shell -. Solo in Asia la domanda è aumentata di 17 milioni di tonnellate, quasi quanto l’Indonesia, il quinto esportatore mondiale di Gnl, ha prodotto nel 2017”.
DAL 2000 RADDOPPIATO IL NUMERO DEI PAESI IMPORTATORI E RADDOPPIATO QUELLO DEI FORNITORI
Negli ultimi decenni il Gnl, osserva il rapporto di Shell, “ha svolto un ruolo crescente nel sistema energetico globale. Dal 2000 il numero dei paesi importatori di Gnl è quadruplicato e il numero dei paesi fornitori è quasi raddoppiato. Il commercio di Gnl è aumentato da 100 milioni di tonnellate nel 2000 a quasi 300 milioni di tonnellate nel 2017, sufficiente a generare energia per circa 575 milioni di abitazioni”. Il numero dei paesi fornitori di Gnl si attesta ora a 19, rispetto ai 12 di inizio del secolo. Questa rapida crescita “ha rafforzato l’affidabilità e la sicurezza per i paesi importatori. L’anno scorso, la sola Cina ha importato gas – tramite Gnl e gasdotto – da oltre 20 paesi”. Significative esportazioni di gas naturale liquefatti provengono da Stati Uniti e Australia con un aumento degli impianti anche in Africa. Oltre alla domanda asiatica, il 2017 ha visto un ritorno anche dell’Europa meridionale che ha importato 10 milioni di tonnellate addizionali tramite Gnl, il doppio rispetto alle previsioni, bilanciato però da un declino dei volumi nel Nord-ovest europeo.
C’È ASIMMETRIA TRA ACQUIRENTI E FORNITORI: I PRIMI VOGLIONO CONTRATTI BREVI I SECONDI CERCANO SICUREZZE A LUNGO TERMINE
Gli acquirenti di Gnl continuano però a firmare contratti più brevi e di minore entità. “Nel 2017, il numero di carichi spot venduti ha raggiunto per la prima volta 1.100 unità, equivalenti a tre carichi consegnati ogni giorno. Tale crescita è stata determinata principalmente dalle nuove forniture provenienti da Australia e Stati Uniti”. L’asimmetria tra acquirenti e fornitori è però in aumento, rileva Shell: “La maggior parte dei fornitori è ancora alla ricerca di vendite di Gnl a lungo termine per ottenere finanziamenti. Ma gli acquirenti di Gnl chiedono sempre più contratti brevi, piccoli e flessibili per poter competere meglio nei loro mercati a valle dei settori energia e gas. Questa discrepanza deve essere risolta per consentire agli sviluppatori dei progetti Gnl di prendere le decisioni finali di investimento necessarie per garantire che in futuro vi sia un approvvigionamento sufficiente di questo combustibile più pulito per l’ economia mondiale”, conclude Shell.