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Alverà

Perché il gas è risparmioso. Parola di Alverà (Snam)

Il numero uno di Snam Marco Alverà parla di shale gas, sicurezza energetica, diversificazione e mobilità sostenibile “Il gas è la fonte che sta sostituendo il carbone, in un mondo dell’energia che sta cambiando. E la sicurezza degli approvvigionamenti diventa sempre più strategica”. Sono le parole dell’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, in un’intervista ad…

“Il gas è la fonte che sta sostituendo il carbone, in un mondo dell’energia che sta cambiando. E la sicurezza degli approvvigionamenti diventa sempre più strategica”. Sono le parole dell’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, in un’intervista ad Affari & Finanza sul quotidiano La Repubblica nel quale traccia lo scenario del futuro dell’energia in Europa.

Più gas in rete porta due vantaggi importanti al Paese e alle famiglie. Meglio, due risparmi: ambientale ed economico. Un’auto a metano, spiega Alverà, ha emissioni pari allo zero e permette alla famiglia che la utilizza un risparmio, rispetto ad una vettura diesel, pari ad 800 euro.

 

SnamLA SICUREZZA NECESSARIA

“Abbiamo disponibilità di stoccaggi che ci permettono di affrontare le emergenze – ha ammesso il manager –. Ma al netto di questo è importante prendere coscienza del fatto che il gas sta assumendo un ruolo crescente tra le fonti energetiche. In Italia ci sono stati dodici trimestri consecutivi di crescita della domanda e la ripresa dei consumi industriali è un buon indicatore per la nostra economia”.

GLI EQUILIBRI GEOPOLITICI

Il mondo cambia e vuole finalmente un’energia più pulita – sottolinea Alverà -. E questo è frutto di diversi fattori che si incrociano”. Tra questi, segnala in numero uno di Snam, “l’enorme disponibilità di petrolio e gas” prodotto dallo shale oil e dallo shale gas negli Usa. “Una rivoluzione che ha impatti geopolitici, visto che gli Usa stanno scoprendo la loro indipendenza energetica”. Ma anche impatti sui costi dell’energia “molto minori rispetto ai nostri” e sull’ambiente “visto che lo shale gas a basso prezzo ha spiazzato il carbone, riducendo emissioni serra e inquinamento”. Anche la Cina, ricorda Alverà “sta scegliendo di andare a gas, soprattutto per fronteggiare il problema interno improrogabile della qualità dell’aria” mentre l’Europa “ha assunto la leadership sul tema della transizione energetica con il gas che diventa una leva per la decarbonizzazione a basso costo”.

IL RUOLO DEGLI STATI UNITI

“La spinta data dalla produzione dello shale oil e gas ha permesso alle industrie americane di alimentarsi spendendo sempre meno – spiega Alverà –. Esattamente 10 anni fa a febbraio 2008, il gas negli Usa costava 8,5 dollari al milione di btu” mentre oggi “costa meno di 3 dollari. In Europa costa più di 6. Chiaramente per un’impresa è più difficile competere con un concorrente americano che paga questi prezzi”.

TAP PRIORITARIO

“La sicurezza delle forniture è sempre stata strategica, e per questo è importante che ogni paese diversifichi le sue fonti di approvvigionamento – osserva il manager ditao Snam –. Se si guarda la carta dei gasdotti si vede chiaramente che il flusso è assicurato da molteplici canali. Ma si può fare ancora di più. Per questo il Tap è una priorità assoluta per l’Italia, l’Europa e per l’ambiente e per lo stesso motivo non bisogna rinunciare ad avere rigassificatori, che permettono di portare il gas con le navi. L’Europa insomma ha bisogno di nuove infrastrutture per aumentare la sicurezza e per ridurre i prezzi, visto anche il declino della propria produzione”.

IL RISCHIO DI UNA OPEC DEL GAS

Il gas è al centro dei nuovi interessi internazionali ed è la fonte fossile in grado di determinare nuovi assetti geopolitici e geoeconomici.  Nel novembre del 2006 il Financial Times rivelò che nell’estate dello stesso anno un gruppo di esperti compilò per conto dell’Organizzazione Nord-Atlantica, un rapporto sugli intrecci “strategici” tra politica ed energia. In quel documento sembrava delinearsi già l’idea che Putin stesse guardando con interesse all’ipotesi di una “OPEC del gas” da costituire con i Paesi più ricchi di gas. Idea, però, che non piace ad Alverà: “Dobbiamo scongiurare il rischio che i paesi fornitori dell’Europa si alleino in una sorta di Opec del gas”.

I VANTAGGI AMBIENTALI ED ECONOMICI

Il gas naturale è la fonte fossile più green.  Il metano, componente principale del gas naturale (dopo il trattamento) produce emissioni di CO2 inferiori del 25% rispetto alla benzina, del 16% rispetto al Gpl, del 30% rispetto al diesel e del 70% rispetto al carbone.

Ma non solo. Il metano si rivela anche una fonte amica dei bilanci finanziari: “Più gas significa due cose – spiega Alverà- risparmio ambientale e risparmio economico. Per fare un esempio concreto, un’auto alimentata a gas ha emissioni di polveri sottili prossime allo zero. La stessa auto, se alimentata a gas, permette alla famiglia che la usa di risparmiare circa 800 euro all’anno rispetto al diesel”.

LA MOBILITA’ ELETTRICA, LE RINNOVABILI E IL GAS

Alverà è tranquillo sul fronte della mobilità e delle rinnovabili. “Non produciamo auto a gas ma lo trasportiamo. L’auto elettrica avrà sicuramente un boom, le stime più ottimistiche parlano di un parco vetture del 20-30 per cento sul totale circolante dopo il 2030. Quindi ci sarà grande spazio anche per il gas”. Snam, prosegue il manager “sta lavorando con le grandi case automobilistiche e con le società di distribuzione di carburante per rafforzare la leadership europea dell’Italia e stiamo investendo direttamente per aumentare il numero di distributori nel paese”. Mentre sul fronte dei consumi domestici o industriali la produzione di elettricità con le rinnovabili è legata allo stoccaggio. “Stoccare il gas costa circa 5 euro al MWh mentre stoccare l’energia in una batteria al litio ne costa circa 200, ben 40 volte in più”.

GAS COMBUSTIBILE DI LUNGO PERIODO

gas naturale“Anche il gas può essere completamente rinnovabile, come nel caso del biometano” oppure “del metano da Power to Gas”, precisa Alverà. Secondo uno studio Ecofys e della Gas for Climate initiative “il potenziale del gas ‘verde’ in Europa è molto ampio e può portare a un risparmio annuo di circa 140 miliardi di euro rispetto a un mondo senza gas”.

LE PRIORITA’ PER SNAM

“Stiamo cominciando a disegnare la Snam del 2030 lungo cinque linee guida – conclude Alverà -: diventare sempre più agili e digitali; lavorare su ricerca, sviluppo e innovazione per dare al gas un futuro di lungo periodo; diventare ancora più internazionali portando all’estero anche i nostri partner; consolidare le nostre competenze attraverso Snam Institute, un centro di alta formazione tecnica e manageriale rivolto ai nostri dipendenti e ai partner che ci accompagnano e poi, con la Fondazione Snam, contribuire a colmare il deficit di infrastrutture sociali in alcune aree in cui operiamo mettendo a disposizione dei territori il nostro know-how”.

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