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Giordania

Israele lascerà la Giordania senza gas?

La Giordania teme che la guerra a Gaza provochi un blocco delle forniture di gas provenienti da Israele: per tutelarsi, il paese sta cercando delle alternative. Tutti i dettagli.

La Giordania sta cercando fornitori di gas naturale alternativi a Israele, temendo una possibile interruzione dei flussi per via della guerra nella Striscia di Gaza. La notizia è stata data domenica dalla rete televisiva statale Al-Mamlaka TV, che ha riportato le parole del primo ministro Bisher al-Khasawneh. Khasawneh ha detto che le autorità giordane hanno avviato delle discussioni con due paesi del golfo Persico, mostratisi disponibili a soddisfare le necessità energetiche del paese.

LA GIORDANIA HA PAURA DI RESTARE SENZA GAS ISRAELIANO

Il primo ministro ha specificato che la cancellazione dell’accordo tra la compagnia texana Noble Energy e la società elettrica statale NEPCO – accordo che permette alla Giordania di ricevere il gas israeliano – “non è sul tavolo”, non è prevista. Tuttavia, esiste il timore di un’interruzione dei flussi provenienti dal campo Leviathan, nel mar Mediterraneo.

Khasawneh ha specificato che “non abbiamo visto alcun segnale che indichi” la possibilità di un’interruzione dei flussi di gas, però “la Giordania sta pianificando vari scenari e possibilità tra le aggressioni e la guerra in corso nella Striscia di Gaza”.

A ottobre Israele ha sospeso le esportazioni di gas verso l’Egitto e la Giordania passanti per la condotta sottomarina East Mediterranean Gas – la principale infrastruttura di collegamento con il campo Leviathan -, spostandoli su un’altra tubatura, l’Arab Gas Pipeline.

LE ALTERNATIVE (PIÙ COSTOSE)

Tra le varie alternative energetiche vagliate dalle autorità giordane, ci sono la sostituzione del gas israeliano con il gas naturale liquefatto (GNL) o con il gasolio. Entrambe le opzioni sono più costose, ha ricordato il primo ministro: nel caso dello switch al GNL, il paese si ritroverebbe a pagare 45 milioni di dinari al mese (circa 63 milioni di dollari); nel caso del passaggio al gasolio, invece, 115 milioni di dinari.

COSA PREVEDE L’ACCORDO NOBLE-NEPCO

Leviathan è il più grande campo israeliano di gas, situato nelle acque del Mediterraneo e gestito dalla compagnia petrolifera statunitense Chevron. Nel gennaio 2020 Noble Energy, statunitense anch’essa, ha cominciato a inviare il gas di Leviathan alla Giordania sulla base di un contratto dal valore di 10 miliardi di dollari stretto con NEPCO nel 2016.

L’accordo, che copre un periodo di quindici anni, non è stato accolto positivamente da tutta la popolazione giordana, che in buona parte considera ancora Israele un nemico del mondo arabo, nonostante la pace firmata nel 1994. Il Fronte d’azione islamico, il principale partito di opposizione, definì ad esempio l’accordo “un crimine contro la nazione e una catastrofe nazionale che mette in ostaggio la nostra sovranità e il nostro settore energetico nelle mani dell’occupante sionista”.

La Giordania è un paese estremamente dipendente dalle importazioni energetiche, che coprono il 95 per cento del fabbisogno.

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