Il vicecancelliere della Germania, Robert Habeck, che è anche ministro dell’Economia e del Clima, ha detto di voler impedire alla Cina di ottenere il controllo dei dati generati dagli impianti di energia eolica. “È possibile”, ha dichiarato, “che i componenti dell’energia eolica provengano dalla Cina, non posso escluderlo, ma spero che non si tratti delle parti di controllo digitale”.
LA GERMANIA INDAGA SULLA PRESENZA CINESE IN UN PARCO EOLICO OFFSHORE
Il ministro faceva riferimento all’esame avviato qualche giorno prima su un parco eolico offshore, nel mare del Nord, per il quale lo sviluppatore ha scelto di affidarsi alle turbine – sedici in tutto – prodotte da un’azienda cinese. Una scelta dovuta probabilmente a ragioni economiche, visto che i generatori cinesi costano meno di quelli europei, ma che ha sollevato delle preoccupazioni, trattandosi di un’infrastruttura critica per la Germania. Solitamente, peraltro, i progetti eolici europei utilizzano turbine costruite nel continente da aziende come Vestas o Siemens.
Le aziende coinvolte nell’indagine sono la tedesca Luxcara e la cinese Ming Yang Smart Energy.
SICUREZZA E CONCORRENZA
In un comunicato, WindEurope, l’associazione dell’industria eolica europea, ha dichiarato che “la Germania e l’Unione europea devono valutare se considerano l’energia eolica un settore strategico prima che sia troppo tardi”, cioè prima che la Cina vi abbia accesso: il timore è che gli strumenti per il monitoraggio dei parchi eolici, ad esempio, possano trasferire in Cina i dati raccolti.
– Leggi anche: 5G, ecco cosa farà la Germania con Huawei e Zte
Michael Bloss, europarlamentare tedesco del gruppo dei Verdi, ha dichiarato a Euractiv che “non dobbiamo permettere che i grandi progetti industriali vengano utilizzati per alimentare la concorrenza cinese, invece di costruire l’industria europea. Una simile politica economica è ingenua perché la Cina sta preparando la deindustrializzazione dell’Europa”.
Al di là delle questioni di sicurezza, la Germania ha detto di voler prestare attenzione anche alle questioni economiche, ovvero a garantire la parità di condizioni tra le aziende tedesche/europee e quelle cinesi. A questo proposito, lo scorso aprile la Commissione europea ha fatto partire degli accertamenti sulle società cinesi che realizzano turbine eoliche per verificare se ricevano da Pechino sussidi statali che distorcono la concorrenza sul mercato comunitario.
COSA SAPPIAMO DEL PROGETTO
Il progetto eolico esaminato dalle autorità tedesche è – come detto – un parco nel mare del mare del Nord: soprannominato Waterkant, sarà in grado di generare una quantità di elettricità necessaria ad alimentare 400.000 abitazioni.
Ciascuna delle sedici turbine del parco avrà una capacità di 18,5 megawatt e la loro installazione è prevista per il 2028.
La Germania vuole che entro il 2030 le fonti rinnovabili soddisfino l’80 per cento del fabbisogno nazionale di energia elettrica. L’Unione europea ha stabilito per il 2030, con il Net-Zero Industry Act, un obiettivo minimo di produzione interna del 40 per cento del fabbisogno annuale di installazione per tutte le tecnologie pulite (cioè pannelli solari, batterie, turbine eoliche e non solo).