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Qatar

Tutte le maxi-sgasate sul Gnl tra Francia e Qatar

La Francia, attraverso Total, importerà dal Qatar 3,5 milioni di tonnellate di Gnl all'anno per ventisette anni. I paesi europei stanno cambiando idea sui contratti a lungo termine?

La Francia fa incetta di gas dal Qatar.

Mercoledì, infatti, la società energetica francese TotalEnergies ha firmato due accordi di lungo termine per l’acquisto di gas naturale liquefatto (GNL) dalla compagnia statale qatariota QatarEnergy.

I DETTAGLI DELL’ACCORDO TOTAL-QATAR

In tutto, il Qatar invierà in Francia 3,5 milioni di tonnellate di GNL all’anno per ben ventisette anni. È una notizia rilevante non solo per la durata dell’accordo, ma anche perché la Francia ha assunto legalmente l’impegno di raggiungere la neutralità carbonica – ovvero la condizione di azzeramento netto delle emissioni – entro il 2050. Considerato che le forniture dal Qatar partiranno dal 2026 e proseguiranno per ventisette anni, quindi ben oltre il 2050, la Francia dovrà necessariamente fare affidamento sulle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio per rispettare l’obiettivo sulle emissioni.

L’EUROPA STA CAMBIANDO IDEA SUI CONTRATTI A LUNGO TERMINE?

Quello tra TotalEnergies e QatarEnergy è uno dei più grandi e più lunghi accordi di compravendita di GNL mai sottoscritti da un paese europeo, che – come ha scritto Bloomberg – conferma il grande affidamento dell’Unione europea sul GNL in sostituzione del gas russo via tubo.

L’accordo, inoltre, sembra indicare che le nazioni europee stanno perdendo la loro tradizionale resistenza ai contratti di lungo termine, graditi agli esportatori ma giudicati sconvenienti da governi e aziende del Vecchio continente per via dell’incertezza sulla domanda futura di combustibili fossili creata dalla transizione ecologica.

Ad agosto la società chimica tedesca BASF ha firmato un accordo con la statunitense Cheniere per l’acquisto di 800.000 tonnellate di GNL all’anno fino al 2043.

Mesi fa il Qatar – uno dei massimi paesi esportatori di GNL, assieme agli Stati Uniti e all’Australia – aveva raggiunto un accordo di ventisette anni per la fornitura di gas liquefatto alla compagnia petrolifera cinese CNPC.

IL RUOLO DEL GAS NELLA TRANSIZIONE

Il gas naturale è considerato il combustibile fossile della transizione: è molto meno emissivo del carbone e permette, quando bruciato nelle centrali, di fornire energia in maniera stabile e continuativa, supportando e bilanciando le fonti rinnovabili intermittenti nella generazione (eolico e fotovoltaico) che avranno sempre più spazio nel mix.

GLI OBIETTIVI ENERGETICI DELLA FRANCIA

La Francia ha intenzione di più che raddoppiare la sua capacità di generazione da fonti rinnovabili entro il 2035, puntando su eolico e solare. Attualmente, però, il paese consuma tanto gas naturale per il riscaldamento degli edifici e per l’alimentazione dei processi industriali: nel 2022 il gas è valso il 18 per cento dei consumi energetici finali francesi.

Sempre nel 2022, la Francia è stata la quarta maggiore importatrice di GNL al mondo, con 26 milioni di tonnellate, superata soltanto da Giappone, Cina e Corea del sud. Ha acquistato il combustibile principalmente dagli Stati Uniti (45 per cento del totale) e solo in minima parte (6 per cento) dal Qatar. L’accordo di mercoledì cambierà probabilmente queste proporzioni, in futuro.

Il GNL qatariota che arriverà in Francia verrà fornito dalle due joint venture tra QatarEnergy e TotalEnergies nei progetti North Field East e North Field South: la società francese possiede una quota del 6,25 per cento nel primo e una quota del 9,37 per cento nel secondo.

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