Fincantieri studierà piccoli reattori nucleari per le navi militari.
La difesa italiana ha avviato uno studio di fattibilità per valutare l’installazione di piccoli reattori nucleari di quarta generazione sulle navi militari, secondo quanto riportato oggi da Il Fatto Quotidiano.
Il 2 agosto la Direzione degli Armamenti Navali della Difesa ha infatti affidato all’Associazione temporanea di scopo formata da Fincantieri (mandataria) con la controllata Catena, Ansaldo Nucleare, Rina Services e l’Università di Genova lo studio per la realizzazione delle attività connesse al Piano Nazionale della Ricerca Militare 2023, Fase 1 di 3 della Proposta n. a2022.091 dal titolo “Minerva – Marinizzazione di Impianto Nucleare per l’Energia a boRdo di Vascelli Armati, con un budget di 2,1 milioni di euro.
L’obiettivo, come specificato dalla Segreteria Generale della Difesa, è quello di sviluppare competenze tecnologiche per la futura costruzione subacquea nazionale, puntando su innovazioni che possano ampliare le capacità operative della Marina.
“Sebbene non si tratti di un progetto per un sommergibile nucleare italiano, che richiederebbe ingenti risorse e molti anni, i vertici della difesa e della marina stanno valutando la possibilità, un’idea che risale agli anni ’50 ma che all’epoca non convinse le istituzioni”, fa notare Alliance News precisando che attualmente, solo Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Cina e India, che hanno anch’essi armi atomiche, possiedono sommergibili nucleari. Anche l’Australia sta acquisendo questa tecnologia, mentre il Brasile ci sta lavorando con la Francia.
L’Italia, che ha rinunciato all’energia nucleare con un referendum del 1987, tuttavia, potrebbe riconsiderare il settore: di recente il titolare del Mimit Adolfo Urso ha annunciato che entro la fine dell’anno “presenteremo un quadro normativo e stiamo lavorando a una Newco italiana, con una partnership tecnologica straniera, che consenta di produrre a breve in Italia il nucleare di terza generazione avanzata”.
Tutti i dettagli.
COSA PREVEDE IL PROGETTO MINERVA
Come si legge nel documento del ministero della Difesa, il progetto Minerva “prevede lo studio dell’integrazione a bordo di una nave militare di prima linea di un reattore nucleare di nuova generazione per la propulsione e generazione elettrica per il quale non risultano allo stato dell’arte applicazioni navali . Sarà richiesto che almeno nella fase 1 siano valutati i principali fattori decisionali anche per unità subacquee. In breve, le 3 fasi sono le seguenti: 1. Studio di impiego navale militare dei reattori nucleari di nuova generazione. 2. Case study: concept design di unità combattente nucleare. 3. Confronto tra unità esistente e soluzione con generazione nucleare”.
I risultati del progetto contribuiranno a determinare i vantaggi e svantaggi derivanti dall’integrazione a bordo di tale tecnologia. Sarà inoltre possibile esportare i risultati ottenuti su altre tipologie di unità.
L’AGGIUDICAZIONE ALL’ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE GUIDATA DA FINCANTIERI
Pertanto, in esito alla conclusione della procedura prevista nel Regolamento interno per la “Ricerca Militare in campo nazionale”, Segredifesa ha selezionato la proposta relativa alla scheda n. a2022.091, avanzata dalle società proponenti Fincantieri spa (proponente principale) e Catena, Ansaldo Nucleare, Rina Services e l’Università di Genova in qualità di co-proponenti.
Il ricorso alla procedura e la scelta del contraente sono motivate come segue: le proponenti sono state selezionate da Segredifesa in esito alla conclusione della procedura prevista nel Regolamento interno per la “Ricerca Militare in campo Nazionale”, SGD-G-024; l’argomento di ricerca è stato espressamente selezionato da Segredifesa con l’obiettivo finale di sviluppare la capacità tecnologica principalmente per lo sviluppo nel settore delle prossime costruzioni nazionali; le proponenti dispongono della competenza scientifica e tecnica per sviluppare compiutamente l’attività di ricerca proposta.
IL GRUPPO CANTIERISTICO DI TRIESTE GIÀ ALLEATO DI RINA SULLA PROPULSIONE NAVALE NUCLEARE
D’altronde Fincantieri si è già alleata con Rina per studiare la propulsione navale nucleare.
Nel luglio 2023 il gruppo cantieristico di Trieste guidato da Pierroberto Folgiero ha siglato un accordo con Newcleo, azienda di tecnologie nucleari, e con Rina, multinazionale di ispezione, certificazione, classificazione navale, per realizzare insieme uno studio di fattibilità per applicazioni nucleari nel settore navale, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (SMR) di newcleo.
L’utilizzo dell’energia nucleare pulita per alimentare le navi contribuirebbe a decarbonizzare rapidamente un settore alle prese con l’enorme consumo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di carbonio, spiega la nota congiunta.
Già nel marzo dell’anno precedente, Fincantieri aveva firmato con Rina un protocollo d’intesa per valorizzare le reciproche competenze, atto a sviluppare sinergie nell’ambito dei carburanti alternativi, della carbon capture e delle energie rinnovabili.