Eni ha annunciato oggi la firma di un accordo di fornitura di gas naturale liquefatto (Gnl) a lungo termine con l’azienda statunitense Venture Global, una delle più importanti del settore.
COSA SAPPIAMO DELL’ACCORDO TRA ENI E VENTURE GLOBAL
Più nello specifico, la società controllata dal ministero dell’Economia acquisterà due milioni di tonnellate all’anno di Gnl per vent’anni da Venture Global: le consegne inizieranno dalla fine del decennio. Il combustibile, infatti, proverrà dalla fase uno del progetto Cp2 Lng, attualmente in fase di sviluppo a Cameron Parish, nello stato della Louisiana: una volta completato, l’impianto – che si trova in prossimità del sito di Calcasieu Pass – avrà una capacità produttiva massima di 28 milioni di tonnellate all’anno.
TUTTO SU VENTURE GLOBAL
Venture Global ha sede a Arlington, in Virginia, con uffici in Texas, Regno Unito, Giappone e Singapore. “Robert Pender e Michael Sabel, i nostri fondatori, controllano Venture Global Partners II, LLC, o Vg Partners, che è il nostro azionista di controllo”, si legge in un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission, l’ente statunitense che vigila sulla borsa valori.
Attiva nel mercato del Gnl dal 2022, Venture Global possiede una capacità produttiva (inclusa quella in via di sviluppo) di oltre cento milioni di tonnellate all’anno e quattro progetti: Calcasieu Pass, Plaquemines, Cp2 Lng e Cp3 Lng. Ognuno di questi impianti sarà dotato di sistemi di cattura e sequestro del carbonio per ridurre l’impronta emissiva del gas commercializzato.
Nel primo trimestre del 2025 ha generato entrate per circa 2,9 miliardi di dollari (il 105 per cento in più su base annua), con un reddito operativo di circa 1,1 miliardi (+75 per cento) e un utile netto di 396 milioni (in calo rispetto ai 648 milioni del primo trimestre del 2024).
ENI PUNTA SUL GNL
L’accordo con Venture Global rappresenta, per Eni, il primo contratto di fornitura a lungo termine di Gnl dagli Stati Uniti, che ne sono i maggiori esportatori al mondo. La società l’ha definito “una tappa fondamentale nella strategia di espansione e diversificazione del portafoglio di Gnl”, che dovrebbe raggiungere in totale un volume contrattualizzato di circa venti milioni di tonnellate all’anno entro il 2030.
Queste forniture, secondo Eni, serviranno anche alla diversificazione degli approvvigionamenti di gas in Europa – che prima dello scoppio della guerra in Ucraina era dipendente dal combustibile russo – e all’espansione della sua attività di trading energetico sui mercati globali.
IL GNL AMERICANO IN EUROPA E IN ITALIA
Nel 2024 gli Stati Uniti hanno esportato nell’Unione europea oltre 45 miliardi di metri cubi di gas liquefatto, diventandone i maggiori fornitori con una quota del 45 per cento. Quanto all’Italia, nello stesso anno ha importato dagli Stati Uniti circa 5 miliardi di metri cubi di gas liquefatto, su un totale di 14,7 miliardi.
Lo scorso aprile, durante l’incontro alla Casa Bianca con il presidente americano Donald Trump, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva detto che “l’Italia dovrà aumentare le importazione energetiche” dagli Stati Uniti per riequilibrare la bilancia commerciale: abbiamo un surplus di circa 40 miliardi di euro.
ANCHE EDISON E LA GERMANIA SI GASANO CON VENTURE GLOBAL
Il 14 maggio Edison, società energetica italiana controllata dal gruppo francese Edf, aveva annunciato l’arrivo in Italia del primo carico di Gnl dagli Stati Uniti, legato a un contratto con Venture Global siglato nel 2017. Il carico, da 165.000 metri cubi, era partito dall’impianto di Calcasieu Pass ed è stato consegnato via nave al terminale di rigassificazione di Piombino.
Nel giugno 2023 Venture Global aveva firmato un contratto con la compagnia statale tedesca Sefe per la fornitura di 2,5 milioni di tonnellate di Gnl all’anno per vent’anni, recentemente ampliato. “Venture Global dovrebbe diventare il più grande fornitore di Gnl della Germania”, si legge in un comunicato.