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Eni

Cosa c’è nel piano strategico 2024-2027 di Eni

Eni ha presentato il piano strategico 2024-2027. Ecco obiettivi e numeri

Eni, la società petrolifera controllata dal ministero dell’Economia, ha presentato oggi il nuovo piano strategico per il periodo 2024-2027. L’amministratore delegato Claudio Descalzi ha garantito che Eni diventerà “ancora più profittevole, meglio diversificata e con fondamentali più solidi, potenziando la remunerazione agli azionisti. In conclusione, riteniamo che la transizione energetica possa essere realizzabile se genera ritorni adeguati e sostenibili”.

LE PROMESSE DI ENI NEL PERIODO 2024-2027

L’obiettivo di Eni è adeguarsi alla transizione energetica in atto, che prevede un distacco graduale dai combustibili fossili, massimizzando però il valore e le competenze del proprio segmento di business tradizionale, ossia l’oil and gas.

Eni promette disciplina finanziaria, ritorni economici “robusti” (anche attraverso fusioni e acquisizioni “selettive”) e lo sviluppo di nuove attività legate alla transizione ecologica ma “caratterizzate da un elevato profilo di redditività”. Rispetto al precedente piano strategico, nel periodo 2024-2027 la società ridurrà gli investimenti ma aumenterà le remunerazioni agli azionisti attraverso i dividendi.

I NUMERI SUGLI INVESTIMENTI, IL FLUSSO DI CASSA E NON SOLO

Eni prevede di generare un flusso di cassa libero di circa 13,5 miliardi di euro nel 2024 e di 62 miliardi nell’arco dell’intero piano al 2027.

Gli investimenti netti ammonteranno in tutto a 27 miliardi, per una media annua di 7 miliardi: rispetto al piano strategico conclusosi nel 2023 il calo sarà del 20 per cento. L’attività di gestione del portafoglio darà un contributo netto in termini di cassa di circa 8 miliardi di euro al 2027.

Eni prevede di realizzare riduzione dei costi corporate per 1,8 miliardi di euro entro l’arco temporale del piano strategico.

LE EMISSIONI

Eni ha confermato l’obiettivo di riduzione delle emissioni Scope 1 (dirette), Scope 2 (indirette: legate per esempio all’alimentazione degli edifici della società) e Scope 3 (indirette: legate alla filiera e al consumo dei prodotti): -35 per cento entro il 2030, -80 per cento entro il 2040 e zero netto entro il 2050.

LA CATTURA DEL CARBONIO, LA BIORAFFINAZIONE E PLENITUDE

Eni afferma che le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio – che consentono di sequestrare le emissioni di CO2 generate dalle industrie difficili da elettrificare, come la siderurgia e la chimica – sono “un fattore di crescita nel percorso di transizione energetica” della società, che prevede di arrivare al 2030 con una capacità di iniezione della CO2 di oltre 15 milioni di tonnellate all’anno.

Il progetto Callisto Mediterranean CO2 Network per la cattura e lo stoccaggio di carbonio – sviluppato da Eni, Snam e dalla società francese Air Liquide, tra Ravenna e Marsiglia – è stato inserito nella lista dei progetti di interesse comune europeo e potrà accedere al fondo Connecting Europe Facility.

Quanto alla capacità di bioraffinazione – che permette di sfruttare le colture agricole e gli scarti alimentari per produrre carburanti equivalenti ai fossili ma dall’impronta carbonica potenzialmente inferiore -, Eni prevede un raddoppio entro il 2026 a tre milioni di tonnellate annue, che saliranno a cinque milioni al 2030. “L’agribusiness di Eni crescerà fino a rappresentare oltre il 35% del feedstock processato nelle bioraffinerie italiane di Eni al 2027”, dichiara la società.

Quanto a Plenitude, la società controllata che si occupa della vendita di gas ed elettricità, Eni ha un obiettivo di EBITDA di 2 miliardi di euro nel 2027 (cioè più del doppio rispetto all’anno scorso). Quest’anno la capacità installata da fonti rinnovabili sarà di 4 gigawatt; al 2027 supererà invece gli 8 GW.

IL DIVIDENDO PER IL 2024

Per il 2024 Eni ha proposto un dividendo di 1 euro per azione.

– Leggi anche: Come vanno i conti di Eni

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