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Eni

Come vanno i conti di Eni

Tutti i risultati riportati da Eni nel quarto trimestre del 2023

Eni ha comunicato venerdì i risultati del quarto trimestre del 2023, rivelatisi complessivamente buoni nonostante alcune difficoltà. In mattinata, infatti, le sue azioni hanno perso l’1 per cento alla borsa di Milano, in controtendenza rispetto all’aumento dello 0,6 per cento dell’indice FTSE MIB, che raccoglie le società italiane a maggiore capitalizzazione.

I RISULTATI DI ENI NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2023

Nel quarto trimestre dell’anno scorso Eni ha riportato un utile netto adjusted di 1,64 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti (1,63 miliardi). L’utile operativo rettificato, però, è stato di 2,8 miliardi, meno di quanto stimato dagli osservatori (2,9 miliardi).

Considerando l’intero 2023, Eni ha registrato un utile netto di 8,3 miliardi di euro, il 38 per cento in meno rispetto al 2022, quando i prezzi dell’energia erano cresciuti molto soprattutto per effetto dell’invasione russa in Ucraina.

L’OTTIMO RISULTATO DELLA DIVISIONE GAS

Nell’ultimo trimestre dell’anno scorso si è fatto notare l’utile operativo rettificato da record – circa 680 milioni di euro – riportato dalla divisione dedicata al gas e al gas liquefatto. Gli analisti si aspettavano molto meno, ovvero 477 milioni.

A detta di Eni, che però non ha fornito maggiori dettagli, il risultato è stato possibile anche grazie a una procedura arbitrale favorevole. Secondo Reuters, Eni potrebbe fare riferimento al pagamento di 550 milioni da parte della società tedesca Uniper, ordinato proprio da un tribunale arbitrale e legato a un contratto di fornitura di gas liquefatto scaduto nel 2022.

COME VA LA PRODUZIONE DI IDROCARBURI

Nel quarto trimestre 2023 la produzione di idrocarburi è cresciuta del 6 per cento su base annua, raggiungendo gli 1,7 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno.

IL RALLENTAMENTO DELLA DIVISIONE PETROLCHIMICA

Anche se la divisione gas ha battuto le previsioni interne per tutto il 2023, i suoi risultati sono stati intaccati dalla più debole performance della divisione dedicata alla raffinazione e alla chimica. Nel quarto trimestre dell’anno scorso quest’unità ha riportato infatti una perdita operativa adjusted di 87 milioni di euro, mentre gli analisti si aspettavano un profitto di 182,8 milioni.

Eni ha parlato di “tendenze negative” nel settore petrolchimico (il calo della domanda, ad esempio) che hanno portato a una riduzione dei margini di circa il 40 per cento rispetto all’anno precedente.

Sui biocarburanti, l’anno scorso Enilive – la divisione dedicata a questi combustibili di origine organica e più in generale alla mobilità – ha acquisito una partecipazione del 50 per cento nella bioraffineria di Chalmette negli Stati Uniti e ha stretto un accordo di joint venture con l’azienda chimica sudcoreana LG Chem per la realizzazione di un impianto in Corea del sud. In Italia, invece, Eni realizzerà una terza bioraffineria, a Livorno, da 500.000 tonnellate all’anno di capacità: il progetto deve ancora ultimare il percorso autorizzativo, ma l’avvio del sito è già previsto per il 2026.

Nel 2023 Enilive ha registrato un utile operativo adjusted di 730 milioni di euro, l’8 per cento in più su base annua.

COM’È ANDATA PLENITUDE

Plenitude, la società del gruppo Eni dedicata alla distribuzione di elettricità e gas, ha riportato un utile operativo rettificato di 111 milioni di euro nel quarto trimestre del 2023, inferiore alle attese per via dei ridotti margini di vendita dell’energia. L’unità sta realizzando un’espansione nel settore delle fonti rinnovabili, raggiungendo una capacità di 3 gigawatt.

A dicembre Plenitude ha firmato un accordo con la società d’investimento svizzera Energy Infrastructure Partners per l’ingresso di quest’ultima nel capitale sociale, attraverso un aumento di capitale da 700 milioni di euro. L’operazione verrà perfezionato nei primi mesi del 2024.

LE PAROLE DI DESCALZI

A detta di Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, i risultati finanziari del 2023 “sono stati eccellenti, con un Ebit proforma di circa €18 mld e un utile netto adjusted superiore a €8 mld. La generazione di cassa operativa con €16,5 mld su base adjusted prima dell’assorbimento del circolante ha assicurato un significativo surplus in aggiunta al sostanziale ritorno di cassa agli azionisti di €4,8 mld, mantenendo un rapporto di indebitamento di 0,2”.

I piani sui dividendi e lo scenario del gruppo per il 2024 verranno presentati il prossimo 14 marzo durante il Capital Markets Day.

IL MINISTERO DELLE FINANZE RIDURRÀ LA PRESENZA IN ENI?

Eni, intanto, è prossima alla conclusione del suo piano di riacquisto azioni da 2,2 miliardi di euro. A questo proposito, secondo Bloomberg è possibile che il ministero delle Finanze possa decidere di vendere una quota fino al 4 per cento, puntando a raccogliere 2 miliardi di euro, utili alla riduzione del debito pubblico e al finanziamento di alcune promesse elettorali.

Attualmente il ministero delle Finanze possiede direttamente il 4,6 per cento delle azioni di Eni, a cui si aggiunge una quota indiretta – attraverso Cassa depositi e prestiti – del 27,7 per cento: di conseguenza, ha di fatto il controllo sulla società.

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