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Eni Libia

Cosa farà Eni in Libia sul gas

Sabato 28 gennaio, in occasione della visita di Giorgia Meloni, Eni dovrebbe firmare un accordo in Libia per l'aumento della produzione di gas. Tutti i dettagli

Per questo sabato, in occasione della visita in Libia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si prevede la firma di un accordo per l’estrazione di gas naturale tra Eni e la compagnia petrolifera statale libica National Oil Corporation (NOC).

COSA SAPPIAMO DELL’ACCORDO

Come riporta l’agenzia di stampa Energia Oltre, l’intesa ha un valore di 8 miliardi di dollari e riguarda la produzione di 24 milioni di metri cubi al giorno di gas da due giacimenti offshore nel mar Mediterraneo.

Dell’accordo – anticipato nei giorni scorsi dal presidente della NOC, Farhat Omar Bengdara – non si sa molto altro, se non che riguarderà due giacimenti già esplorati che sarebbero dovuti entrare in attività tra il 2017 e il 2018.

IL “PIANO MATTEI” DI MELONI

L’accordo di Eni in Libia e la visita della presidente Meloni rientrano nel più ampio “piano Mattei“, ovvero il progetto di diversificazione delle forniture di combustibili fossili e di rafforzamento dei rapporti economici-politici con i paesi del Nordafrica e del Mediterraneo orientale, che ha l’obiettivo sia di garantire la sicurezza energetica dell’Italia, sia di trasformare la nostra penisola in un hub di distribuzione del gas – e dell’energia rinnovabile, in prospettiva – verso l’Europa del nord, dove si trovano le nazioni a maggiore consumo.

L’INSTABILITÀ DELLA LIBIA

L’Algeria, dove Meloni si è già recata il 22 e 23 gennaio, sembra essere il cardine di questo piano, che però coinvolge tra gli altri anche l’Egitto, Israele e, appunto, la Libia.

Tuttavia, l’instabilità del paese – che continua ad avere due governi, uno riconosciuto a Tripoli e uno a Tobruch – ne complica il ruolo di fornitore affidabile di idrocarburi. Per questo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che accompagnerà Meloni il 28 gennaio, ha detto che “la stabilizzazione della Libia è cruciale, è al centro dei nostri colloqui con tutti gli attori che sul quel paese esercitano un’influenza”.

QUANTI IDROCARBURI HA LA LIBIA?

Nel 2021 le riserve petrolifere libiche ammontavano a 48 miliardi di barili, quasi il 40 per cento di quelle dell’intera Africa. Quanto al gas naturale, invece, la Libia, possiede riserve per 1,5 miliardi di metri cubi.

L’anno scorso – riporta Repubblica – il paese ha prodotto in media 1 milione di barili al giorno; nel 2010 erano 1,65 milioni. La produzione di gas, invece, è salita a 22 miliardi di metri cubi, contro i 17 miliardi del 2010.

I due terzi del gas che viene estratto in Libia viene utilizzato per alimentare le centrali elettriche nazionali, mentre un quinto è destinato all’alimentazione delle industrie. Solo il 15 per cento del gas viene destinato all’esportazione.

TUTTE LE ATTIVITÀ DI ENI IN LIBIA

Eni è presente in Libia dal 1959, e attualmente conduce le sue operazioni di esplorazione e sviluppo n sei aree, sia a terra (onshore) che in mare (offshore). Nel 2021 (gli ultimi dati disponibili) la società ha prodotto qui 24 milioni di barili di petrolio e condensati, e 5,6 miliardi di metri cubi di gas. Nello stesso anno, ha approvvigionato all’Italia, dalla Libia, 3,18 miliardi di metri cubi di gas.

Il gas libico prodotto dai giacimenti di Wafa e Bahr Essalam (operati da Mellitah Oil & Gas, joint venture paritaria tra Eni e NOC) raggiunge l’Italia attraverso il Green Stream, il gasdotto che collega Mellitah a Gela, in Sicilia, attraversando il mar Mediterraneo: la condotta è lunga 520 chilometri e ha una capacità di 8 miliardi di metri cubi all’anno.

L’INCONTRO TRA DESCALZI E BENGDARA

Lo scorso agosto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato a Roma il presidente della NOC per discutere delle attività di Eni in Libia, sulle fonti fossili e su quelle rinnovabili.

In quell’occasione, Descalzi ha confermato in particolare l’intenzione della società di avviare una nuova serie di investimenti per aumentare la produzione di gas. NOC, invece, ha detto di voler portare la produzione petrolifera libica fino a 2 milioni di barili al giorno.

– Leggi anche: Cosa c’entra l’Italia con i due nuovi gasdotti in Libia

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