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Eni Gazprom

Come vanno i flussi di gas tra Eni e Gazprom

Nel 2022 Gazprom ha inviato 11 miliardi di metri cubi di gas all'Italia attraverso Eni. I contratti restano in vigore, ma le forniture sono crollate. Tutti i dettagli.

Nel 2022 la Russia ha fornito a Eni 17 miliardi di metri cubi di gas naturale, di cui circa 11 miliardi sono stati destinati all’Italia e i restanti 6 miliardi alla Turchia (attraverso la condotta Blue Stream nel mar Nero).

Si tratta di un calo significativo rispetto ai volumi del 2021, quando l’Italia ha importato dalla Russia 29 miliardi di metri cubi, pari grossomodo al 40 per cento delle importazioni totali.

LA COMPRAVENDITA DI GNL

Eni ha specificato di non avere acquistato gas liquefatto (GNL) dalla Russia nel 2022. A livello dell’intera Unione europea, invece, nel 2022 le importazioni di GNL russo hanno raggiunto i 22 miliardi di metri cubi, rispetto ai 16 miliardi del 2021. È un aumento significativo, che testimonia come Mosca rimanga una fornitrice energetica rilevante per Bruxelles nonostante i piani di distacco. Ma si tratta di un volume nettamente inferiore dei 155 miliardi di metri cubi di gas russo via tubo che l’Unione riceveva ogni anno prima dell’inizio della guerra in Ucraina.

I paesi europei che l’anno scorso hanno importato più GNL russo, addirittura raddoppiando i volumi del 2021, sono stati il Belgio e la Spagna.

COME PROCEDONO I CONTRATTI ENI-GAZPROM

Eni ha fatto sapere che i contratti di fornitura di gas a lungo termine con Gazprom sono ancora in vigore, anche dal giugno 2022 la società russa ha iniziato a ridurre le consegne. Queste riduzioni sono oggetto di un contenzioso arbitrale, spiega Eni, coperto però da riservatezza.

– Leggi anche: Cosa fanno Eni e Lukoil in Congo?

L’ANALISI DI TABARELLI

Davide Tabarelli, presidente della società di ricerca Nomisma Energia, ha scritto sul Sole 24 Ore che i volumi di gas russo che arrivano in Italia sono notevolmente più bassi rispetto al periodo pre-guerra, “ma non si sono mai interrotti e per i mercati questo è importante” perché aiuta a evitare nuove impennate dei prezzi, che sono scesi di parecchio rispetto ai valori record di agosto 2022 (quasi 350 euro al megawattora) pur rimanendo molto più alti della media del periodo precedente all’invasione dell’Ucraina.

“Nei primi tre mesi del 2023”, scrive Tabarelli, dalla Russia sono arrivati in Italia 1,5 miliardi di metri cubi di gas. “Se gli attuali livelli saranno mantenuti significa 6 miliardi di metri cubi per tutto il 2023 6 miliardi, più di quanto riceviamo dalla Libia”. Una parte del GNL russo che raggiunge l’area dei Paesi Bassi arriva anche da noi attraverso la tubatura passante per la Svizzera, il Transitgas.

“Anche per Mosca l’Europa rimane la principale destinazione” per il gas, nota l’economista, visto il vincolo geografico delle condotte. Nel 2022 la Russia ha inviato in Cina circa 15,5 miliardi di metri cubi di gas attraverso il tubo Power of Siberia, a fronte di un consumo complessivo superiore ai 366 miliardi.

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