skip to Main Content

Piano Strategico

Come vanno i conti di Enel (e cosa farà Cattaneo)

Che cosa emerge dalla semestrale di Enel e che cosa ha detto l'amministratore delegato Flavio Cattaneo. Tutti i dettagli

È stato un buon semestre per Enel. La società energetica guidata da Flavio Cattaneo – che ha assunto l’incarico di amministratore delegato lo scorso maggio, sostituendo Francesco Starace – ha chiuso il periodo gennaio-giugno 2023 con un risultato netto ordinario in crescita del 52 per cento su base annua, a 3,2 miliardi di euro, e un Ebitda ordinario superiore del 29,4 per cento, a 10,7 miliardi. Altrettanto netto è stato però il calo dei ricavi, -28,2 per cento a 47 miliardi: influisce la diminuzione dei prezzi di vendita dell’energia sui mercati, che l’anno scorso erano stati incredibilmente alti.

IL DEBITO E GLI INVESTIMENTI

Un numero in apparente contrasto con gli obiettivi dell’attuale e passata amministrazione è quello del debito, che Enel intende ridurre dopo un periodo di numerose acquisizioni ma che al 30 giugno è salito del 3,5 per cento, a 62,1 miliardi. La società ha spiegato che la crescita è dovuta al pagamento dei dividendi e agli investimenti effettuati.

A proposito di investimenti, nel primo semestre del 2023 sono arrivati a 6 miliardi (il 2,6 per cento in più su base annua) e si sono focalizzati sull’ampliamento della generazione energetica da fonti rinnovabili e sullo sviluppo delle reti di distribuzione dell’elettricità: in altre parole, si sono concentrati in Enel Green Power e in Enel Grids.

Il crescente focus sulle rinnovabili si accompagna a una riduzione dell’incidenza sul fatturato della generazione a carbone – fondamentale nel 2022, vista la crisi dei prezzi del gas -, passata dal 5 al 4,1 per cento. Enel conta di abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, e di portare la propria capacità rinnovabile a 129 gigawatt entro il 2030 (oggi è di circa 60 GW).

LE NUOVE CESSIONI

Ieri Enel ha comunicato la cessione del 50 per cento della propria controllata greca Enel Green Power Hellas alla società finanziaria australiana Macquarie Asset Management per 345 milioni di euro. L’operazione verrà perfezionata entro l’ultima porzione del 2023, e dunque la riduzione del debito verrà contabilizzata nel prossimo semestre.

Cattaneo ha spiegato che il piano di cessioni è arrivato al 60 per cento dei 21 miliardi totali al 2025. “Non corriamo per vendere”, ha dichiarato, “ma venderemo solo al giusto prezzo”.

IL PIANO DI EFFICIENTAMENTO DEI COSTI

Cattaneo ha discusso ieri, durante una chiamata con gli analisti, del nuovo piano di efficientamento e ottimizzazione dei costi e della struttura dell’intero gruppo Enel, aggiungendo che solo nel mese di giugno ha permesso una riduzione dell’8 per cento delle spese operative rispetto al budget, come ha riportato il Corriere della Sera. L’amministratore delegato si è lamentato per la complessità dei processi e dell’organizzazione “che in alcuni casi ha creato una inefficace allocazione del capitale”.

Nella prima metà del 2023 i costi totali di Enel risultano più che dimezzati rispetto al giugno 2022 (principalmente per il minor costo dell’energia). Ma sono calati anche i costi per i servizi e i materiali (da 9,9 a 8,4 miliardi) e i costi per il personale.

– Leggi anche: Enel, tutte le operazioni di Cattaneo all’estero e le mosse interne

LE PREVISIONI PER IL 2023 E IL NUOVO PIANO STRATEGICO

Enel prevede, per l’intero 2023, un EBITDA ordinario di 20,4-21 miliardi, un utile netto ordinario di 6,1-6,3 miliardi e un indebitamento finanziario netto di 51-52 miliardi.

Cattaneo ha fatto sapere che il piano strategico al 2025 verrà aggiornato a novembre.

Back To Top