Edison, società energetica italiana controllata dal gruppo francese Électricité de France (EDF), ha comunicato risultati modesti nel primo semestre del 2023, tra qualche sofferenza.
L’azienda, guidata da Nicola Monti, ha riportato una crescita del 33,3 per cento su base annua del margine operativo lordo, da 622 milioni di euro a 829 milioni, grazie alle discrete vendite di gas ed elettricità, della maggiore produzione da fonti rinnovabili e dei servizi energetico-ambientali di Edison Next. L’indebitamento netto è sceso da 477 a 191 milioni.
TUTTE LE DIFFICOLTÀ DI EDISON
Anche l’utile netto, però, è diminuito in maniera sensibile: dai 201 milioni del primo semestre del 2022 è sceso a 187 milioni. Edison ha giustificato il risultato citando gli oneri per 140 milioni “dipendenti dalle attività di rigenerazione territoriale nelle aree degli stabilimenti ex Montedison“, grande gruppo industriale focalizzato sulla chimica. Al calo dell’utile ha inoltre contribuito il “forte impatto negativo derivante dal ritardo nelle consegne di GNL [gas naturale liquefatto, ndr] dagli Stati Uniti”, che ha indotto Edison ad avviare un contenzioso arbitrale.
Per effetto della riduzione dei consumi nazionali di elettricità e gas, nei primi sei mesi del 2023 i ricavi di vendita di Edison sono stati più bassi rispetto al 2022: 9,9 miliardi contro 13,2 miliardi. Le attività legate al gas hanno perso il 34,3 per cento su base annua, a 6,7 miliardi; le attività legate alla filiera dell’energia elettrica sono calate in maniera meno netta, -2,5 per cento, a 4,3 miliardi.
Nonostante le difficoltà, Edison stima una crescita dell’EBITDA dagli 1,1 miliardi di euro del 2022 ad almeno 1,6 miliardi nel 2023.
I CONSUMI ENERGETICI ITALIANI
Nel primo semestre del 2023 la domanda italiana di energia elettrica in Italia è stata inferiore del 5,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022, scrive Edison, attestandosi su 150,5 terawattora.
Per quanto riguarda il gas naturale, invece, la riduzione è stata del 15,2 per cento a 33,2 miliardi di metri cubi e ha interessato sia i consumi residenziali (-14,7 per cento), sia quelli termoelettrici (-22,7 per cento) e sia quelli industriali (-10,7 per cento). Al calo hanno contribuito le temperature stagionali più alte della media ma anche, dal lato industriale, il piano di contenimento dei consumi.
IL PROBLEMA CON IL GNL AMERICANO
Il calo del risultato operativo da 410 a 307 milioni è stato influenzato – spiega Edison – dal ritardo delle consegne di gas liquefatto dagli Stati Uniti, che ne sono i maggiori produttori ed esportatori al mondo.
Il 15 maggio scorso Edison ha avviato una procedure arbitrale presso la London Court of International Arbitration nei confronti di un’azienda americana, Venture Global, “per il mancato avvio delle forniture di GNL”. I carichi sarebbero dovuti partire dal terminale di Calcasieu Pass, in Louisiana, dalla innovativa struttura modulare.
Come ha scritto l’agenzia di stampa Energia Oltre, nei mesi scorsi Venture Global ha informato le autorità statunitensi del posticipo al primo trimestre del 2024 delle consegne di alcuni carichi previsti dai contratti a causa dei ritardi nella messa in servizio delle unità di liquefazione del terminale; secondo Edison, però, si tratterebbe di un ritardo “ingiustificato e intollerabile”.
Nel 2017 la società aveva firmato con Venture Global un contratto di fornitura di 1 milione di tonnellate all’anno di GNL da Calcasieu Pass, per vent’anni. “Il termine per la consegna a Edison era fine settembre 2022”, si legge su Energia Oltre, “ma secondo fonti vicine alla questione Venture Global aveva dichiarato la forza maggiore a causa della sua incapacità di rispettare i propri impegni”.
Una decina di giorni fa Reuters ha rivelato che anche le compagnie petrolifere Shell e BP hanno presentato delle istanze di arbitrato alla corte di Londra contro Venture Global per mancato rispetto degli obblighi contrattuali da Calcasieu Pass.
L’ANDAMENTO DI EDISON IN UN GRAFICO
